Omosessualità! Ma dai, non se ne parla mai nel mio blog, quasi quasi varrebbe mutare il nome in
gaynini...
Non è colpa mia se i mezzi di disinformazione (ehm) continuano a sproloquiare sull'argomento.
Stavolta la notizia viene da quel di Svezia. Una
ricerca dimostra che il cervello degli uomini gay è simile, nella sua struttura, al cervello delle donne etero, mentre il cervello delle donne lesbiche è simile, nella sua struttura, al cervello degli uomini etero.
La ricerca è
consultabile in rete (come dovrebbe sempre avvenire nella comunità democratica come quella scientifica). Appena ho letto la ricerca vi rendiconterò.
Ora, prima ancora di aver letto alcunché, limitandomi a commentare lo scarno
comunicato Ansa vorrei fare alcune considerazioni preliminari...
Ecco il comunicato:
ANSA) - ROMA, 16 GIU - Il cervello delle persone omosessuali somiglia piu' a quello dell'altro sesso. Lo dimostra un'indagine condotta in Svezia. Ivanka Savic del Karolinska Institute di Stoccolma ha analizzato con tomografia Pet e risonanza magnetica 90 persone etero e omosessuali ed ha scoperto che donne eterosessuali e gay avrebbero un cervello strutturalmente simile tra loro; e cosi' pure uomini etero e donne lesbiche, a suggerire una condizione innata dell'orientamento sessuale.
La notizia può essere riassunta (o scomposta) in 2 diverse affermazioni
I) donne eterosessuali e gay, così pure uomini etero e donne lesbiche, avrebbero un cervello strutturalmente simile.
II) Questo dimostrerebbe una condizione innata dell'orientamento sessuale.
Intanto c'è da dire che, statisticamente parlando, un campione di 90 persone non ha alcuna dimensione scientifica. Resta da capire se le persone appartengono allo stesso paese, alla stessa classe sociale, etc. etc.
I Rispetto alla prima affermazione vengono messe in relazione due categorie che non godono dello stesso statuto di identità.
Da un lato si parla di uomini e donne e dall'altro di orientamento sessuale etero e omosessuale incarnato
nei due aggettivi sostantivati gay e lesbica.
Ora mentre per tutti è chiaro (o dovrebbe) che cosa si intende per "uomo" e "donna" altrettanto non si può dire per l'orientamento sessuale.
Studi su campioni molto più vasti (nell'ordine di 10 volte) hanno dimostrato che l'orientamento sessuale non è rigido e non è uguale in tutte le persone.
Non è rigido perché in periodi diversi della vita si possono cambiare preferenze sessuali (l'omosessualità non è esclusiva
1), non è uguale in tutte le persone perché come ha dimostrato
Kinsey con la sua
scala l'orientamento sessuale di tutte le persone varia in un arco che va dall'eterosessualità prevalente all'omosessualità prevalente con tutti i valori intermedi possibili.
Per non parlare di chi, pur sposato e conducendo
socialmente una vita etero si concede di tanto in tanto o con frequenza maggiore (anche qui le cose non sono uguali per tutti) degli incontri sessuali con partner dello stesso sesso.
Mentre l'appartenenza sessuale (genitale) è indiscussa e incontrovertibile (ignorando momentaneamente il transessualismo) l'orientamento sessuale è un
comportamento che non è mai uguale a se stesso.
Se sono uomo(=appartengo al genere maschile) a 12 anni lo sono anche a 40, il comportamento sessuale (=l'oggetto di scelta sessuale) può nello stesso arco di tempo variare anche sensibilmente.
Come si può affermare dunque che il cervello di un uomo gay è strutturalmente simile a quello di una donna etero?
Da quando l'uomo
è gay(=fa sesso con persone dello stesso genere)? Da quando la donna
è etero=Fa sesso con persone di sesso opposto)?
Si tende a dare al comportamento umano uno statuto oggettivo immutabile e uguale per tutti come la differenza di genere in cui tutti gli uomini e le donne sono divisi.
A meno che non si dia per scontato che tutti si è
tendenzialmente etero e che la deviazione sia solo quella omosessuale...
Insomma nel collegare due concetti così diversi si rischia di commettere qualche errore, qualche giudizio implicito, qualche pregiudizio più o meno involontario, più o meno in buona fede.
Intanto si fa confusione perché gli aggettivi maschile e femminile hanno due significati diversi: 1) comportamento ascrivibile al concetto di mascolinità e femminilità (qualunque cosa siano) e 2) appartenenti a due generi in cui si distingue la razza umana.
Il primo pregiudizio, o, definizione implicita, è che invece di considerare l'attrazione per gli uomini (=appartenenti al sesso maschile) e l'attrazione per le donne (=appartenenti al sesso femminile) come due opzioni che possono trovarsi , come si trovano, sia nei comportamenti degli uomini sia in quello delle donne, si vede, si categorizza e si definisce l'attrazione per le donne come caratteristica "maschile" e l'attrazione per gli uomini come caratteristica "femminile".
Ecco cosa dice in realtà la ricerca: che il cervello degli uomini cui piacciono gli uomini è un cervello "femminile" (perché il fatto che "piacciono gli uomini" pertiene al femminile) e che il cervello delle donne cui piacciono le donne è "maschile" perché il fatto che "piacciono le donne" pertiene al maschile.
Ma allora la ricerca non dice nulla.
Illustra in maniera ambigua dei dati su cui si è fatta la ricerca. Peggio. La ricerca è inficiata perché si interpretano i dati a partire da una premessa che, come minimo, va giustificata e non data per scontato, ma che comunque non viene nemmeno vista come opzione ma come unica possibilità definitoria...
II Il fatto che partendo dalla constatazione che la struttura del cervello dei gay somigli a quello delle donne e quello delle lesbiche somigli a quello degli uomini dimostri che l'orientamento sessuale è innato non tiene conto dell'ambiente in cui le persone crescono, della cultura (in senso antropologico) in cui si sviluppano concetti e si formano strutture cognitive.
Chi lo dice cioè che la struttura del cervello non sia diventata quel che è solo dopo la crescita, cioè dopo che l'ambiente è intervenuto, e non già alla nascita? Questo nessuno potrà mai dirlo. ed ecco che la dimostrazione dell'innatismo di un comportamento è tutta da dimostrare.
E poi che vuol dire struttura del cervello?
collegamenti sinaptici? Struttura fisica? Struttura chimica?
La risposta a queste domande, forse, dopo che avrò letto risultati della ricerca...
1) Giampaolo Fabris e Rowena Davis Il mito del sesso rapporto sul comportamento sessuale degli italiani Mondadori, Milano, 1978 p. 314