15 aprile 2007

mamma...




Come fa male adesso


amore mio come fa male


tutto è diverso adesso


come è diverso adesso


come mi chiamo adesso


amore mio come mi chiamo


e porto a spasso il mio dolore


come se fosse un cane


cos'è che morde?


dentro grida forte


che forse non ho mai capito niente


a me sembrava andasse tutto bene


ed era mezzo vuoto il tuo bicchiere




mamma, come sto male adesso adesso


mamma, come stò male adesso senza di te.




Chi mi ripara adesso


con questa pioggia di silenzio


dove ti cerco adesso


in questo mare di cemento


e cerco anche di uscire


di vestirmi


di prendermela almeno col governo


di leggere il giornale


di lavarmi


di mettere la sveglia tutti i giorni


cammino sola come un animale


e per fortuna che non è Natale


ma dove sei finito


e dove sonole mani


le tue mani dove sono?




mamma, come sto male adesso adesso


mamma, come sto male adesso adesso


mamma, come sto male adesso, adesso


mamma, come sto male adesso senza di te...




(Milva, dall'album Volpe d'amore)

origini (sic) dell'omosessualità


Il mio amico Marco (ciao Marco, ciao bello!!! Ehm...) mi ha fatto leggere questo articolo:

Etero o gay, la scelta non è libera "Un gene decide il gusto sessuale"

di LUIGI BIGNAMI

ROMA - Quando si parla di "desiderio" sessuale bisogna sapere che la scelta che ognuno fa non è poi così libera come si pensa, ma è guidata da un "programma" ben preciso definito dal cervello. Sempre più ricerche, infatti, dimostrano che gli uomini eterosessuali possiedono circuiti neurali che li spingono a cercare nelle donne il loro appagamento del desiderio, mentre nei gay tali circuiti sarebbero diversi. I cervelli delle donne invece, sembrano essere organizzati soprattutto per cercare uomini che, almeno apparentemente, sappiano provvedere a loro ed ai loro figli. Stando alle ultime ricerche - riassunte in un articolo apparso sul New York Times - mentre un uomo nasce con un indirizzo sessuale ben definito, nelle donne questo lo è di meno e succede spesso che l'indirizzo lesbico si manifesti in età adulta. Il cervello dunque, risulta essere un "organo sessuale" davvero importante anche se esso si comporta in modo assai diverso negli uomini e nelle donne.

Spiega Larry Cahill dell'Università della California che ha pubblicato una ricerca sull'argomento su Nature Reviews Neuroscience: "Che il cervello nei due sessi abbia comportamenti diversi è un dato di fatto, anche se va contro il senso comune. Le aree della corteccia, ad esempio, la parte del cervello che lavora per le elaborazioni di più alto livello, sono più spesse nelle donne. L'ippocampo, dove vi sono le basi della memoria occupa una frazione più grande nel cervello femminile".

Una differenza notevole è poi il fatto che il cervello degli uomini è, in linea di principio, orientato sessualmente verso le donne. La prova più diretta giunge dai casi di incidenti durante le circoncisioni, in cui i bambini che hanno perso il pene e sono stati allevati come femmine, nonostante un forte incitamento sociale a comportarsi come tali, da adulti mostrano un desiderio sessuale diretto alle donne e non agli uomini.

"Se non si riesce a far sì che un maschio senza pene per tutta la vita sia attratto dai maschi, quali altre condizioni psicosociali potrebbero indirizzare un maschio ad essere gay?", sottolinea Michael Bailey, esperto di orientamento sessuale alla Northwestern University (Usa). E dunque chi lo orienta verso questa scelta? È presumibile che la mascolinizzazione del cervello che avviene ad opera di un gene noto come SRY ancora in fase fetale, plasmi alcuni circuiti neurali che fanno si che gli uomini desiderino le donne. Se così è, questi circuiti sono collegati in modo diverso nei gay.

Ma chi induce questa diversità? Secondo Bailey vi deve essere un indirizzo genetico. Ed è la prova-gemelli che lo dimostrerebbe. I gemelli monovulari sono spesso al centro delle ricerche sull'ereditarietà perché possiedono un patrimonio genetico identico e quindi eventuali differenze di comportamento sessuale tra un gemello e l'altro non dovrebbe derivare da un'origine genetica. Basandosi su questa considerazione Bailey ha condotto ripetute ricerche e stando ai risultati, se un gemello monovulare risulta omosessuale, nel 52% dei casi lo è anche l'altro. La percentuale scende al 22% nel caso di gemelli biovulari, cioè con caratteristiche cromosomiche leggermente diverse.

(13 aprile 2007)Se volete vedere l'articolo nel suo contesto originale cliccate qui

Dopo essermi curato il travaso di bile ne faccio un'analisi dettagliata (che potrete leggere più tardi) e poi da quella ne riduco una lettera che spedisco all'autore dell'articolo (sic) e posto sul mio blog.

Leggo il suo articolo sul Repubblica di venerdì u.s. Trovo quel che Lei dice ridicolo e privo di qualunque fondamento scientifico.

Lei parte dall’idea che l’origine dell’orientamento sessuale sia dato dal cervello e non dall’ambiente e interpreta il ritrovamento di percorsi neurali specifici per gli etero e i gay come prova…

Che questa differenza ci sia dobbiamo crederlo basandoci solo sulle sue affermazioni. Lei cita delle ricerche scientifiche senza dire mai quali e anche quando cita quotidiani e riviste non fornisce i riferimenti bibliografici… Le sue fonti non sono verificabili e questo non è scientificamente serio e deontologicamente onesto.

Comunque, ammesso e non concesso questa differenza ci sia, visto che l’apprendimento e le esperienze del cervello vengono codificate in nuovi circuiti neurali (sia che si creda che il cervello dei neonati si una tabula rasa sia che si creda invece che sia già dotato di una serie di percorsi neurali), come fa a essere sicuro che i circuiti trovati siano lì da prima (e siano dunque causa dell’orientamento sessuale) e non solo da dopo (e quindi ne siano un effetto?).

Quando cita Larry Cahill (dice nome dell’autore e della rivista ma non il titolo dell’articolo o il numero della medesima…) dimostra solo che il cervello dell’uomo e della donna sono morfologicamente diversi. Poi afferma ma senza dimostrarlo che Una differenza notevole è poi il fatto che il cervello degli uomini è, in linea di principio, orientato sessualmente verso le donne”.

Ovviamente tranne quello degli omosessuali… Qui è lei che parla o ancora Cahill? Non si capisce… Ma eccoci il punto che mi ha fanno ridere a crepapelle…

La prova più diretta giunge dai casi di incidenti durante le circoncisioni, in cui i bambini che hanno perso il pene e sono stati allevati come femmine, nonostante un forte incitamento sociale a comportarsi come tali, da adulti mostrano un desiderio sessuale diretto alle donne e non agli uomini.

Lei attribuisce al pene una potenza simbolica che non ha alcun riscontro scientifico.

Anche se a un bambino si recide il pene non è per questo meno maschio (sessualmente parlando).

Avrà problemi a orinare, non avrà un organo sessuale da usare, ma continuerà ad avere gli stessi desideri sessuali che aveva prima della recisione, qualunque essi siano. Forse Lei confonde l’ablazione del pene con la castrazione e cade nel luogo comune del film Le voci Bianche che mostra che se un uomo adulto viene castrato diventa effeminato e quindi gay…

In realtà se si castra un bambino non compariranno i caratteri sessuali secondari (comparsa dei peli, abbassamento della voce), ma questo non influisce in alcun modo sull’orientamento sessuale… Cosa vuol dire poi che questi ragazzi senza pene sono allevati come femmine ma nonostante ciò nono diventano gay? Non aveva detto che l’omosessualità dipende da una speciale conformazione dei circuiti neurali? Allora perché si aspetta che se un maschio castrato (che Lei vede come una femmina) viene allevato come le femmine (femmine! Non donne!!!) dovrebbe diventare gay? Quanti omosessuali hanno menomazioni al pene o ai testicoli? E poi, mi scusi, dove sono questi maschi senza pene che vengono allevati come femmine? A quali pratiche si riferisce? Fatte da chi? Quando ? Dove? Non lo dice…

Io non lo so quale sia l’origine dell’omosessualità nell’uomo. Nessuno lo sa.

Ma qualunque sia la causa io non capisco che differenza faccia se omosessuali si nasce o si diventa.

A meno che non si voglia individuare in questa origine genetica una differenza oggettiva che qualche gay spera possa far diventare l’omosessualità una menomazione che garantisce speciali diritti (come per gli emofiliaci…) oppure, come mi sembra di evincere dal suo articolo, una devianza… da curare o da tenere sotto controllo e comunque alla quale non dare dignità alcuna.

Non ho mai letto tante idiozie pseudoscientifiche tutte insieme. Certo, mi perdoni la battuta, il suo cognome fornisce qualche indizio su quali testi lei abbia studiato per formarsi la sua cultura scientifica…
Alessandro Paesano

Che ne pensate?
Se Bignami mi risponde vi farò sapere...
:-)







bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
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