La tentazione sarebbe farsi prendere dallo sconforto, tale è la qualità – diciamo così – del dibattito pubblico, e tali le enormità che i leghisti sono capaci di pronunciare [e i media di amplificare].
Bisogna anche fare uno sforzo per non diventare schizofrenici, e detestare la banda Bossi per quel che dice sui migranti, e insieme provare un pizzico di invidia per il modo disinvolto con cui i leghisti replicano alle proteste della chiesa e minacciano perfino – Bossi ieri – di mettere in questione il Concordato tra Stato e chiesa. Un bell’esempio di laicità, si direbbe, non fosse che gli spiriti cannibali del razzismo e del nazionalismo [in questo caso sub-nazionalismo] non sono nuovi al disprezzo per le religioni e all’attrazione per paganesimi più o meno inventati. Ma insomma non sembra esserci fondo, a questo abisso. Non fosse che i media per fortuna non sono, come comunemente si crede, lo specchio della società, e i leghisti non sono la sola voce del nord Italia. Il partito di Bossi è caso mai il condensato della rozza prepotenza del piccolo capitale d’assalto, con una capacità molto efficace di presentarsi come tutore dei luoghi e delle tradizioni. Ma se in una regione cattolica come il Veneto, o che almeno lo è stata fino all’esplosione della forma moderna dell’arricchimento, ci si mette contro la religione cattolica, di che tradizione stiamo parlando? E se i luoghi vengono offesi dalla crosta di cemento e asfalto su cui viaggia quella forma dell’accumulazione, di che difesa del territorio sono paladine le «camicie verdi»?
Non che queste evidenti contraddizioni preoccupino gran che i calderoli di tutti i nord, e del resto quasi nessuno gliele fa notare, ci lavora sopra e propone un modo aperto, e non ostile, di tutelare i luoghi e assieme la società, le tradizioni e l’apertura al mondo. Mi correggo: nessuno di quelli che partecipano al citato dibattito pubblico, né i partiti, né le figure istituzionali, né i media. Allo stesso tempo, dall’osservatorio piccolo ma molto vicino al livello del suolo di Carta, registriamo che, come accade nel cervello umano, neuroni si connettono tra loro, creando sinapsi, scintille d’intelligenza, e che lo fanno a modo loro, secondo i loro tempi e disegnando un panorama – mentale e sociale – del tutto inedito. Se una piccola compagnia teatrale inventa una rappresentazione sul rapporto con gli straniero, e una associazione organizza la proiezione di un film, se una cooperativa apre un ristorante multi-culinario, per così dire, o organizza corsi di lingua italiana [quella sempre meno nota a giornalisti televisivi o politici prealpini] per persone che vengono da lontano, se a Lampedusa, isola che non vuole diventare Alcatraz, si terrà un festival di cinema documentario intitolato all’Altro [che non è il giornale del mio amico Piero Sansonetti, ma la persona che in generale affoga dalle parti di Malta], se un grande cartello di movimenti, coordinamenti e associazioni prepara una manifestazione nazionale il 17 ottobre, se nelle parrocchie il disagio per le bestialità razziste monta tanto da smuovere le gerarchie, se la festa dei No Dal Molin, a Vicenza, quest’anno è dedicata anche al «pacchetto sicurezza», se in definitiva accadono migliaia di cose come questa, tutte insieme e tutte contro il «pacchetto sicurezza» e il reato di «clandestinità», allora forse vale la pena di sospendere lo sconforto, almeno per qualche tempo, e chiedersi, ciascuno di noi, non che cosa lo Stato [o i partiti di sinistra, o il papa, o chissà chi] può fare per noi, ma che cosa noi possiamo fare per la società che vogliamo, quindi per i nostri concittadini e le concittadine che non posseggono il passaporto italiano o europeo.
Carta, che è piccola ma al livello del suolo, lancia con il numero in uscita venerdì una piccola proposta: fare del 25 settembre prossimo il Clandestino Day, una giornata in cui chiunque voglia opporsi al razzismo e fondare un modo di vivere rispettoso fa qualcosa, un sit in o una proiezione, un visita a un ospedale [di quelli dove i «clandestini» non vanno più per paura] o un corteo, ciascuno secondo le sue inclinazioni e opportunità, ma tutti insieme. Per parlare con i cittadini, per segnalare alla politica e ai media che esiste un’altra faccia della Terra, per sentirsi meno soli, per preparare meglio il corteo di ottobre [e del resto l’ultima settimana di settembre è quella delle iniziative diffuse, dicono gli organizzatori della manifestazione]. Che ne dite: si potrebbe?
Nei prossimi giorni racconteremo nei dettagli quale iniziative sono state programmate; per segnalarne altre scrivete a carta@carta.org.
Tutte le iniziative per il Clandestino day sono su
http://clandestino.carta.org/?p=477
Pierluigi Sullo
LAZIO
Roma: C-day a Carta [carta@carta.org]
Serata antirazzista, il 25 settembre, anche alla Sala Pintor, presso la sede di Carta di via dello Scalo di San Lorenzo 67, a Roma, promossa dalla redazione. Si comincia alle 18,30 con la presentazione del libro di Annamaria Rivera «Regole e roghi. Metamorfosi del razzismo» [edizioni Dedalo], una buona occasione per ragionare di razzismo ma anche di nuove esperienze di antirazzismo. Ttra gli altri, intervengono Grazia Naletto [Lunaria] e Simone Sestieri [rete romana Impronte]. All’incontro partecipa l’autrice. Alle 20,30 video-proiezione di «U stissu sangu. Storie più a sud di Tunisi» di Francesco Di Martino e Sebastiano Adernò:a questo nuovo documentario sono dedicati un articolo nelle prossime pagine e una lunga intervista su clandestino.carta.org. A seguire, musica DJ set con Antonino [afrobeat/funk/retrogrooves] e aperitivo interculturale. Durante la serata sarà possibile acquistare la maglietta e prenotare le felpe e le agende Clandestino.
Roma: RadioArticolo 1 – Cgil organizza una diretta audio alle ore 10 per il C-day [www.radioarticolo1.it].
Roma: [ninolisi@alice.it] Comunità cristiana di base san Paolo [che ospita la scuola per rifugiati Asinitas – nel cui ambito è stato realizzato il film Come un uomo sulla terra]
Roma: presso il centro sociale Brancaleone [via Levanna 11] alle ore 17,30 l’incontro«Clandestino… de che?», durante il quale sono previsti videoproiezioni [Storie di bimbi, a cura della scuola dell’infanzia Don Bosco, e Voci dal IV municipio di Eric Gad, Sean Precht, Orsetta Berni] e un dibattito con Moni Ovadia Antun Blazevic [attore e scrittore rom], Daniela Dobre [mediatrice culturale], Zahara Omarmohamed [mediatrice], Yousef Salman [Mezzaluna Rossa Palestinese], Marco Carsetti [Asinitas], Giuseppe De Marzo [A Sud], Francesca Koch [Casa delle donne], Marcello Paolozza [Rete Nuovo Municipio IV], Emiliano Viccaro [Horus liberato], con il coordinamento dell’associazione «il Mondo in IV».
Roma: Ginevra Bentivoglio Editoria [ufficiostampa@gbeditoria.it] Anteprima nazionale del documentario «Il viaggio di Adamo – naufragi e accoglienza a Portopalo», ore 18.30, vicolo dei Savelli 9.
Roma: Arci [roma@arci.it]. Ha presentato la proposta del C-day all’incontro romano del 23, di preparazione della manifestazione nazionale del 17 ottobre.
Roma: [info@madreterrafratelloclandestino.com] presentazione del libro Madre terra, fratello clandestino [edito dalla casa editrice Sangel] di Andrea Onori, con la prefazione di Aly Baba Faye e l’introduzione di Antonio Ricci del centro e studi ricerche Idos. La presentazione si terrà venerdì 25 settembre, alle ore 18.30 presso la libreria Gabi International in via Gabi 30 [San Giovanni].
Roma: centro sociale Spartaco [spartaco.it]. Ore 17, largo Appio Claudio, iniziativa di controinformazione sul pacchetto sicurezza. Partecipano Osservatorio Permanente Migranti X Municipio [osservatoriomigranti.munx@gmail.com], le associazioni antirazziste locali e Los Adoquines del carnevale argentino. Alle 21, al centro sociale di via Selinunte 57, proiezione di Come un uomo sulla terra e mostra fotografica a cura di Andrea Simonetti.
Roma: Città dell’altra economia azione@tiscali.it.
Roma: associazione Senza confine senzaconfine@libero.it.
Roma: associazione Popica [info@popica.org].
Roma: daSud [info@dasud.it]. Appuntamenti dalle 19,30 presso lo Spazio daSud in via Gentile da Mogliano 170 [Pigneto].
Roma: circolo Arci Arcobaleno Garbatella arcigarbatella@arciarcobaleno.it.
Roma: Servizio Rifugiati e Migranti – Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia srm@fcei.it.
Roma: Fiera dell’editoria della pace [info@editoriadellapace.org]
Roma: rete Impronte simonesestieri@hotmail.it. Il C-day è cominciato il 16 settembre con un grande incontro pubblico dedicato a come funziona la sanatoria [con Salvatore Fachile, avvocato]. Promotori con la rete Impronte: Rete per la libertà di movimento, Sci, La Città dell’Utopia, Laboratorio 53, Gruppo Rar.
Roma: Città dell’utopia [via Valeriano 3, lacittadellutopia@sci-italia.it]. Il 24 settembre, per la giornata europea del dialogo interculturale, iniziativa centrata sul tema dell’intercultura, in collaborazione con diverse associazioni romane che si occupano di rifugiati e richiedenti asilo.