13 maggio 2008

Leggende metropolitane...

Alemanno è sindaco da poco più di una settimana e già viene sommerso da leggende metropolitane.
Cioè IO vengo sommerso da queste dicerie stupide e disinformate.

Così, l'altra sera, durante il party per il mio 43° compleanno, alcuni miei amici esordiscono dicendo che Alemanno ha vietato il Gay Village.
Il Gay Village è un luogo di ritrovo estivo, nell'ambito dell'estate romana, aperto a tutta la popolazione romana, che una volta era occasione per conoscere le associazioni gay e lesbiche romane, all'insegna di una felice convivenza tra "etero" e "omo", accomunati dagli stessi gusti (bar, discoteche, centri fitness e ginnastica, come dire al di là dell'orientamento sessuale abbiamo tutti lo stesso sangue...) dove c'erano dibattiti, proiezioni, spettacoli teatrali, concerti, librerie, videodiscoteche, etc, mentre negli ultimi anni si è ridotto esclusivamente a una discoteca con tre piste (e tantissimi chioschi bar che dispensano alcool a cifre esose) privo di qualunque velleità culturale, se si esclude, l'anno scorso, una timida rassegna di film a tematica (presentata come chissà quale prelibatezza culturale...), seguiti da un centinaio di persone contro le migliaia che si recavano lì per ballare (e basta), ma sto divagando...
Insomma niente Gay Village, dicevamo i miei amici, e probabilmente niente gay pride. Tutta colpa di Alemanno, dicono sempre i miei amici, che, si sa, in quanto uomo di destra, malvede i froci. (e le lesbiche?!)
Peccato però che quegli stessi miei amici sono i primi a criticare l'aspetto carnevalesco del pride e a non vernici (come se per parteciparci ti devi per forza vestire in un certo modo).
Peccato che quando c'è da manifestare in difesa delle donne, della laicità dello stato, loro, i miei amici, non ci sono mai.
Peccato che quando io mi lamentavo, lo scorso anno, a fine proiezione, mentre fuggivo, travolto da una musica che non mi invogliava a ballare, che il Village si era ridotto a una discoteca all'aperto piena di signorine, mi rispondevano che insomma, dai, cosa mi aspettavo e poi se a me non piace ballare (sic!) mica posso farne una colpa agli altri...
Allora, l'altra sera, tra una canzone e l'altra, al mio party di compleanno, ricordo ai miei amici l'articolo 17 della nostra Costituzione al quale anche Alemanno deve ottemperare.

I miei amici, vittime di una sempiterna teoria del complotto la cui vacuità e diffusione si sono ben viste rappresentate dalla gloriosa serie tv di x-files, hanno commentato "vedrai allora che il village lo faranno in periferia... ".Perché, chiedo loro, l'EUR, dove lo hanno fatto ultimamente, è al centro di Roma?

Incapaci di autodeterminarsi sono appagati da un passo di danza in un posto gay friendly (peccato che non lo sia quotidianamente il resto della città e del paese...) i miei amici devono essere condotti per mano, persuasi che una rassegna di film a tematica (per quanto l'idea possa essere peregrina) non serve solo a posticipare l'inizio delle danze (uffaaa, ma quando finiscono 'sti film?!?) ma a tenere la mente allenata evitandole l'incancrenimento sui luoghi comuni che distraggono dai veri pericoli di questo tsunami di destra che sta già trascinandoci tutti via.
E se nello sfacelo generale ella deriva destrorsa il gay village non ci sarà più, francamente machissenefrega!!!!

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bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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