Grande attore, qui in Italia poco conosciuto, Serrault ha interpretato personaggi indimenticabili, sapendo passare dal comico al drammatico capace di una gamma espressiva che passa per la tavolozza intera delle emozioni.
Michel Serrault è morto ieri notte nella sua casa di Honfleur, in Normandia, a 79 anni. La Francia piange un gigante del suo cinema: Serrault ha vinto tre premi César (e un Donatello italiano), ma soprattutto ha coronato il sogno dei grandi comici, riuscire a passare dalla commedia ai ruoli drammatici nella maturità.
Nato il 24 febbraio 1928 a Brunoy in una famiglia molto cattolica e modesta (il padre faceva il rappresentante di giorno e di notte arrotondava come maschera in teatro), Michel debutta in teatro, sul palco e non in platea come il padre, nei primi anni del dopoguerra, esibendosi nei cabaret della rive gauche di Parigi.
Nel 1954 esordisce al cinema nel film Ah! les belles bacchantes! di Jean Loubignac, con Louis de Funes. 135 in tutto i film da lui interpretati. Serrault ha recitato per Clouzot, Chabrol, Mocky, Lautner, Audiard, Blier e Kassovitz.
Raggiunta la maturità Serraul comincia a esplorare una vena più drammatica in Guardato a vista di Claude Miller (con Lino Ventura e Romy Schneider), che nel 1981 gli procura il suo secondo César, fino a Nelly e Monsieur Arnaud di Claude Sautet (1996, terzo César) con Emmanuelle Béart).
Raggiunta la maturità Serraul comincia a esplorare una vena più drammatica in Guardato a vista di Claude Miller (con Lino Ventura e Romy Schneider), che nel 1981 gli procura il suo secondo César, fino a Nelly e Monsieur Arnaud di Claude Sautet (1996, terzo César) con Emmanuelle Béart).