Per la nuova campagna di prestiti dai ratei bassi la banca IBL ha scelto uno slogan sgrammaticato e sessista.
Rata bassotta, il re delle piccole rate, recita l'incauto slogan che non accorda al femminile nemmeno in uno dei rari casi in cui la maschilista lingua italiana lo permette, anzi lo richiede.
Rata è sostantivo femminile dunque la rata bassotta non può essere Re ma Regina delle rate...
Ma nella mente (bacata) di chi ha pensato lo slogan, la regalità è solo maschile e si sceglie Re anche per la Regina.
Come se il termine Regina avesse in quella desinenza in ina qualcosa di sminuente (come nel caso di eroe/eroina, dove quell'ina sembra un diminutivo).
D'altronde in una lingua parlata sempre più imbarbarita e maschilizzata (come l'uso della particella pronominale gli usata sempre più diffusamente anche in riferimento alle donne, ieri ho visto mia madre e gli [sic] ho detto) chi vuoi che faccia caso a queste quisquilie.
Ormai non c'è più rigore, non si controlla, non si corregge e non si rettifica.
Così qualche anno fa nei passaggi delle stazioni della metro A di Roma potevi leggere manifesti pubblicitari come questo...