29 aprile 2007

Luigi Bignami mi ha risposto (grazie!!)


Come ricorderete tempo fa avevo scritto a Luigi Bignami, che aveva pubblicato un articolo sul sito de "la repubblica" sulle origini genetiche dell'omosessualità, una lettera un po' nasty che avevo anche pubblicato sul blog (ecco il link al post). Venerdì ricevo ben due mail di risposta che pubblico sul post (mi sento autorizzato a farlo anche senza averlo almeno informato da un passaggio nella seconda mail).

Questa è la prima...

Gentile Signor Paesano,
quanto da me riportato NON è ovviamente farina del mio sacco, ma pensiero dei ricercatori, che hanno dediato gran tempo della loro vita sull'argomento. Non mi permetto mai di aggiungere commenti personali. Ho riportato solo e soltanto quanto dicono i ricercatori che cito nel pezzo.

Detto questo: non solo dico chi sono i ricercatori, ma anche dove lei può trovare gli approfondimenti. Ad esempio, scrivo: Spiega Larry Cahill dell’Università della California che ha pubblicato una ricerca sull’argomento su Nature Reviews Neuroscience.... Basta una semplice ricerca in Internet per trovarlo, tuttavia ecco l'articolo (l'abstract, ovviamente: se vuole leggere l'articolo intero faccia l'abbonamento alla
rivista): http://www.nature.com/nrn/journal/v7/n6/abs/nrn1909.html



Lei inoltre può scrivere a Bailey, che cito nell'articolo e chiedere se quanto riporto:
“Se non si riesce a far si che un maschio senza pene per tutta la vita sia attratto dai maschi, quali altre condizioni psicosociali potrebbero indirizzare un maschio ad essere gay?”. Ecco le sue parole testuali rilasciate ad un giornalista del New York Time: "It is no surprise that the male and female versions of the human brain operate in distinct patterns, despite the heavy influence of culture. The male brain is sexually oriented toward women as an object of desire. The most direct evidence comes from a handful of cases, some of them circumcision accidents, in which boy babies have lost their penises and been reared as female. Despite every social inducement to the opposite, they grow up desiring women as partners, not men".
Questa è la sua Homepage, con tanto di numero di telefono e mail. Chieda al Professore il rapporto sugli incidenti dei bambini circoncisi, MA LA PREGO NON SIA COSI' MALEDUCATO COME NEI MIEI CONFRONTI, NE ANDREBBE DEL BUON NOME DEGLI ITALIANI: http://www.psych.northwestern.edu/psych/people/faculty/bailey/

E ancora: prima di scrivere l'articolo ho consultato il più grande esperto di genetica in Italia, il Prof. Boncinelli il quale sostiene che a lui sembra molto, molto difficile, anche se non si ha la prova assoluta per il momento, che l'omosessualità non abbia ANCHE qualcosa di genetico. Sono pronto, ovviamente a farle sentire la registrazione dell'intervista, nel caso non credesse neppure in questo caso.

L'articolo non ha nessun secondi fini, come lei pensa che io abbia voluto scrivere, l'articolo riporta solo ricerche di grandi ricercatori che stanno tentando di capire alcuni comportamenti dell'uomo che riguardano la sfera sessuale e la sfera intellettuale.

Le sue battute e la sua maleducazione, comunque, non inficiano quanto da me scritto, in quanto pensiero dei ricercatori.

Un cordiale saluto
Luigi Bignami

...e questa è la seconda:

E ancora una cosa dopo aver riletto la sua mail: lei proprio non ha capito niente dell'articolo.
Là dove lei dice che ride a crepapelle è la dimostrazione di non aver capito nulla dell'articolo. Infatti la prova che viene dai bambini che hanno subito un incidente durante la circoncisione e che a "forza" vengono allevati come bambine (di cui le ho dato tutte le indicazioni nella precedente mail), dimostra che non è l'ambiente esterno (in assoluto, anche se può aiutare) a far diventare omosessuale una persona, ma ci deve essere qualcosa di genetico a livello cerebrale.
E questo lei non l'ha capito.
Ma chissà se avrà il coraggio di inserire anche questo nel suo Blog...
Saluti
Luigi B.
E come ha scritto Silvia nel suo Blog, la sua battuta sul "Bignami" è davvero squallida, brutta e dequalificante per la sua persona.
Ancora non ho avuto il tempo di rispondergli. Appena lo avrò fatto pubblicherò qui anche la mia risposta.








bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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