Ricardo Montalban
(Città del Messico 25 novembre 1920 - Los Angeles 14 gennaio 2009)
Filmografia essenziale
Bastogne di William A. Wellman (Usa, 1949)
Il messicano di John Sturges (Usa, 1950)
Il cacciatore del Missouri di William A. Wellman (Usa, 1951)
Sayonara di Joshua Logan (Usa, 1957)
Il grande sentiero di John Ford (Usa, 1964)
Fuga dal pianeta delle scimmie Don Taylor (Usa, 1971)
1999 - Conquista della Terra di J. Lee Thompson (Usa, 1972)
Star Trek II: L'ira di Khan di Nicholas Meyer (Usa, 1982)
Una pallottola spuntata di David Zucker (Usa, 1988)
Spy Kids 2 - L'isola dei sogni perduti di Robert Rodriguez (Usa, 2002)
Missione 3-D: Game Over di Robert Rodriguez (Usa, 2003)
15 gennaio 2009
Rinascita e Babele?
Entro in libreria da quando avevo 12 anni.
Ai tempi del liceo conoscevo a memoria gli scaffali di Rinascita, Feltrinelli (prima della gestione del management di Esselunga e di Declathlon... che l'ha fatta diventare La Feltrinelli), Croce, Gremese, Mondandori, Bulzoni, Anicia e tante altre...
Capii la prima volta che differenza c'era tra un libraio e un venditore di libri quando andai alla cartolibreiria dietro casa alla ricerca dei Dialoghi di Luciano e mi sentii rispondere e chi è, scusa?!?!. Capii allora (avevo 14 anni, andavo in prima Liceo e avevo sentito parlare di Luciano come riferimento alle avventure del barone di Munchausen...) che vendere libri non significa solo avere tanti libri ma conoscere almeno l'abc della letteratura, saper aiutare un giovane cliente timido, capirne i gusti e tendenze letterarie e saperlo aiutare a camminare con le proprie gambe come fece la libreria Anicia il cui LIBRAIO mi fece conoscere Isherwood.
Da ottobre Rinascita è chiusa, e non aprirà più.
Anche Babele, mitica libreria GLBT di Roma, sta per seguire la stessa sorte. I motivi sono bene espressi dal comunicato stanpa rilasciato dalla libreria e che potete leggere qui
Quella di Milano, ha già chiuso.
E pensare che in rete c'è chi si permette di dire:
Trovo inutile spaccare mezza Roma per comprare un libro lì se posso trovare lo stesso alla Feltrinelli sotto casa ed a meno prezzo. Il senso della Babele poteva essere necessario alla comunità anni fa, ma ora non più.(dal blog pinkandthecity)
Ecco se c'è chi scrive così senza rendersi nemmeno conto di quel che sta scrivendo (tant'è che aggiunge subito dopo La realtà è che forse neanche io so cosa pensare al riguardo, ma sicuramente non credo che questa sia un’enorme perdita, almeno a livello commerciale. e se non sai cosa pensare taci no?!?!) vuol dire che gli effetti dell'assenza di questi piccoli centri di cultura sono già evidenti.
I giovani di oggi trovano Antonioni superato (vero Tomassacci?), e non hanno mai visto un suo film, e si limitano a comperare tutto da Feltrinelli (quel che non trovano lì non esiste...).
Io ho deciso che smetterò di comperare libri da Feltrinelli e mi rivolgerò solo a librerie piccole con persone prima che librai amanti dei libri prima che commercianti.
Nel nostro piccolo possiamo fare molto quel poco di risparmio che perdiamo lo conquistiamo in cultura, in pluralismo e in librerie più a dimensione di lettori e non di clienti.
Le bellissime immagini per questo post sono tratte dal sito I love Roma che a Rinascita ha dedicato un bell'articolo.
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