Noi dobbiamo sposare l' Islam moderato e valutare a fondo la larga parte di Islam che esclude laicità e pluralismo, un nucleo sostanzialmente estraneo alla democrazia». Di questo non si parla nelle proposte di legge presentate sulla cittadinanza. «Una nuova legge deve contenere l' obbligo per chi voglia diventare italiano, o voglia ottenere il diritto di voto, di una dichiarazione-giuramento che coinvolga anche la separazione tra religione e Stato. Non basta un riferimento generale ai principi costituzionali». Sarebbe sufficiente? «Sarebbe un momento simbolico alto. Ma so che la cittadinanza deve accompagnare l' integrazione, sulla strada aperta dai ministri Pisanu e Amato. E cittadinanza in Italia deve significare anche uguaglianza tra uomo e donna. La dignità della donna è un punto di diversità fondamentale rispetto all' Islam». (Corriere della sera 23 nov 2009
Chi Parla è Francesco Rutelli che ha la faccia come il culo di dire anche
molti mondi islamici sovrappongono il primato della religione rispetto alle istituzioni e alla vita politica. Si chiama hakimiyya, la sovranità di Dio, alla cui volontà tutto è sottomesso. Altro che le polemiche piccine verso un Vescovo cattolico che si esprime sulla bioetica! Quella è la negazione totale della laicità e della libertà
Sarebbe bello, per coerenza, pensare anche il contrario, cioè che i cittadini che la cittadinanza già ce l'hanno, la perdono se non separano religione dallo stato. Rutelli sarebbe il primo a perderla e con lui molti altri politici.
L'assenza di laicità è uno dei più gravi problemi di questa italia (e italiani/e) di merda.
Questa dichiarazione non è rivoltante solo per la sua ipocrisia (in pieno stile cattolico) ma anche per l'ingenità politica, legislativa, cultuale.
1)L'ignoranza totale che Rutelli ha dell'Islam dimostra la sua incapacità ad un approccio alla vita davvero multiculturale, giudicando mentalità altre con parametri (badate ho detto parametri non valori) etnocentrici. Infatti come ricorda Adnane Mokran nel suo intervenendo all'Arcidiocesi di Milano presso la Cattedra del Dialogo:
(...)Il secondo ostacolo è l’ambiguità del concetto di laicità legato al concetto della piena cittadinanza. È un problema di definizione e di traduzione concettuale. Dire che “la laicità è la separazione tra Stato e chiesa” non ha senso per una religione che non ha gerarchia. Come dire che “la laicità è la separazione tra Stato e religione” può sembrare blasfemo per una persona che crede che l’etica sia essenzialmente religiosa, è come dire “Stato senza religione” o “Stato senza etica”, in pratica uno Stato corrotto, che i movimenti islamisti cercano di islamizzare e moralizzare. Uno Stato religioso, in questa ottica, è uno Stato onesto e giusto.2) Rutelli ignora del tutto i principi base di qualunque legislazione- Sono le persone che fanno la società non le leggi. Quelle dirimono e distinguono quel che nella società esiste già di fatto. E in un paese così maschilista, misogino, sessista, trans-omofobo come il nostro con quale onestà intellettuale posiamo andare dai/lle mussulmani/e a dire loro voi quello che facciamo noi non potete farlo ?
(clicca qui per leggere tutto l'intervento)
Ma questi si rendono conto di quello che dicono?