2 maggio 2008

Il TG2 e le notizie sotto vuoto spinto.

Alla rubrica Costume e società del tg2 di oggi è stata data la seguente notizia (riporto l'abstract dal sito del tg2):
(...)per il troppo traffico la rete rischia il collasso tra soli 3 anni. Cosa potrebbe cambiare nella nostra vita?
.
Nel servizio (sic!) vien affermato che dei non meglio identificati "esperti" hanno previsto che, dato il continuo incremento del traffico di navigatori della rete, questa potrebbe collassare nel 2011. Invece di spiegare meglio cosa si intende dire (cosa collassa? l'accessibilità alla rete? i vari server?!? Non si capisce, o, meglio, si capisce che chi riferisce la notizia, non sa esattamente cosa sia internet e come funzioni...) vengono presentate le solite interviste inutili alla classica gente di strada (che risponde tranquillamente che internet lo usa oppure no e che alla notizia del futuro ipotetico collasso se ne fa pacatamente una ragione...) mentre l'autore del servizio si chiede come potrebbe essere il mondo senza rete e giù a indicare i peggiori luoghi comuni del caso (niente musica, niente film... mai uno che dica niente servizi online del cittadino, niente informazione libera, etc...), Insomma internet è visto come un fenomeno di costume e non un consumo culturale e tecnologico... usato da perditempo più o meno giovani i quali se dovesse venire a mancare cambierebbero hobby...
Inutile dire che la notizia almeno così com'è è inesistente ed è stata inventata dal TG2. Eppure non siamo ad agosto...

Non pago e ormai con la pulce all'orecchio vado su internet (che non collassa e non collasserà... almeno la bufala del millenium bug era meglio congegnata...) e scopro che:

1) la notizia è riportata da pochi siti, che si rifanno a un articolo di Repubblica, che riprende quelli dall'Herald Tribune, edizione internazionale del New York Times, e dal Daily Telegraph di Londra(fonte sito animeclick che a sua volta cita come fonte il sito della siae (ah-ha!)

2) che la notizia è datata 14 marzo 2008, cioè un mese e mezzo fa (ma allora perché diamine il t2 ne parla solo ora?!?!).

3) che ci sono discrepanze dagli scarni dati riportati dai vari siti: quello della Siae dice che nel 2007 il solo traffico di youtube è stato quello dell'intera rete del 2002, mentre il sito oneadsl riporta come anno di paragone il 2000 (anno più plausibile se è vero che il traffico internet è in continuo aumento...).

3) che nessuno di questi siti cita una fonte che vada al di là di fantomatici "esperti" o un convegno che si svolgerà "il mese prossimo" (cioè l'appena trascorso Aprile) nella città di Boston (tenuto da chi, dove, in che occasione non è dato sapere).

A leggere l'articolo di Repubblica si evince che
La minaccia (...) proviene (...) [dai] video clip, film, network sociali, giochi di gruppo (...) [che] (...) sono come dei fiumi in piena di bit digitali che attraversano le tubature e le autostrade della rete. Immagini che appesantiscono la "banda" su cui trasmette internet e che a un certo punto, ecco l'allarme, potrebbe intasarsi, spezzarsi, andare in tilt. Lo scorso anno (...) il traffico su YouTube (...) ha consumato più banda larga dell'intero traffico su internet nel 2000.


(almeno sapiamo qual è l'anno giusto...).

E ancora:

In un rapporto del novembre scorso, una società di ricerche del settore [non ci è dato sapere quale...] ha predetto che la richiesta di accesso degli utenti potrebbe superare l'offerta di accesso di Internet nel 2011 - l'anno di una possibile apocalisse digitale, il momento in cui il web potrebbe fermarsi.
E' il titolo di una conferenza tecnologica in programma il mese prossimo a Boston: "La fine di Internet?" [dove? tenuta da chi? In quale occasione?! Ah saperlo!]
Ma secondo i più ottimisti l'aumento del volume e del tipo di traffico in rete è più una sfida che un preavviso di inevitabile catastrofe.


Ecco spiegato l'arcano.
Non si tratta di blackout ma di un eccesso di sfruttamento di banda...

Infatti ecco che, improvvisamente, nello stesso articolo di repubblica compaiono le fonti delle varie ricerche:
Secondo una stima della Nemertes Research, l'uso di internet sale del 100 per cento o più all'anno. Una stima più prudente, fatta da Andrew Odlyzko, docente della University of Minnesota, afferma che il traffico globale sul web sta aumentando del 50 per cento all'anno (...). Tuttavia anche la tecnologia necessaria a ospitare tale traffico cresce a un ritmo impressionante. (...)
Due considerazioni sono importanti di fronte alle prospettive di Internet.
Una è che il maggiore sforzo per amministrare un traffico più intenso e più "pesante" dovrà essere fatto a livello locale. (...) I timori [sulla] (...) congestione digitale non riguardano le grandi vie d'accesso del web (...) bensì le strade provinciali e urbane che devono portare quel traffico in ogni città e in ogni casa. E' in questo settore che i margini di miglioramento sono più ampi e i costi di trasmssione ancora relativamente troppo alti.


Ecco la vera notizia!!! In Italia il costo per accedere a internet per la posta e le informazioni è ancora troppo alto!

Infatti l'articolo di repubblica si chiude così:
La seconda considerazione, che l'Italia farebbe bene a tenere presente, è che il network di comunicazione ad alta velocità è, e sarà sempre di più, la spia dorsale dell'innovazione economica e scientifica, creando nuovi business, posti di lavoro e mercati. I paesi che restano indietro in questo campo, pagheranno un prezzo in termini di declino economico. "La domanda che oggi ci dovremo porre", dice il professor Odlyzko all'Herald Tribune, "è da dove verrà il prossimo Google, YouTube, eBay o Amazon".

Non a caso, tornando al servizio del tg2, quando vengono date le percentuali di cittadini europei che hanno un accesso a internet l'Italia è il solito fanalino di coda...

(sul sito non c'è traccia di quei dati, qui potete leggere dati meno recenti risalenti al 2006...)
Il 20 marzo sul sito Levysoftè apparso un articolo che ripete la stessa solfa ma almeno sciorina qualche dato in più:
:il traffico generato sulla rete per scaricare un film di due ore è paragonabile al volume di dati generato da 40.000 e-mail. A causa dell’ampia disponibilità di collegamenti a larga banda, la diffusione crescente dei contenuti video (di bassa qualità con Youtube e di alta qualità con i servizi IPTV) è, infatti, il principale fattore che trainerà l’esplosione del traffico internet mondiale e che, in particolare, porterà nel 2008 al sorpasso fra casa e azienda: nel 2008 infatti il traffico generato dalle utenze residenziali sarà maggiore di quello generato dalle utenze business, e crescerà complessivamente del 58% entro il 2011


Insomma un tono apocalittico solo italiano perché se si va a leggere la vera fonte di queste notizie sull'International Herald Tribune (del 13 marzo) si dice tra le altre cose:
The Internet doesn't collapse, but there would be a growing class of stuff you just can't do online".


Insomma, molto rumore per nulla...

E del convegno di Boston?


Parigi 2006- Roma 2008



Era l'estate del 2006 che invece di prendere sempre più i toni sbiaditi del ricordo è ancora fissa nel mio presente come un nodo non sciolto, un lutto non elaborato, una vita messa in sospeso e ancora non riavviata... Ero a Parigi, mio malgrado, e Mietta scandiva quelle giornate di paura, magoni e solitudine....

Non ho più (quasi) sentito il disco da allora, ma con me è sempre così, ad ascolti ripetuti maniacalmente, anche 10 volte di seguito, segue la nausea e la rimozione. Peccato perché quel disco val la pena di essere ancora ascoltato, soprattutto le canzoni di Mariella Nava e di Mario Venuti.


A leggerne i testi sembrano scritte per me... C'è anche la strofa in francese... coincidenze da film...

Chissà se il 22 maggio (quando la vedrò in concerto) riuscirò a far ripartire la mia vita in pausa... chissà dove ho messo il telecomando...

Mostre che voglio vedere

Sebastiano Del Piombo

Io Se fossi Dio


Io se fossi Dio
(e io potrei anche esserlo, sennò non vedo chi!)
Io se fossi Dio,
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente:
non sarei mica un dilettante!
Sarei sempre presente.
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o, meglio ancora, a criticare, appunto...
cosa fa la gente.

Per esempio il piccolo borghese, com'è noioso!
Non commette mai peccati grossi!
Non è mai intensamente peccaminoso!
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sweda
lui pensa che l'errore piccolino non lo conti o non lo veda.

Per questo io se fossi Dio,
preferirei il secolo passato,
se fossi Dio rimpiangerei il furore antico,
dove si odiava, e poi si amava,
e si ammazzava il nemico!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.

Io se fossi Dio,
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.
Io se fossi Dio,
sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
come dovreste essere voi!

Io se fossi Dio,
non sarei mica stato a risparmiare:
avrei fatto un uomo migliore.
Sì vabbe', lo ammetto
non mi è venuto tanto bene,
ed è per questo, per predicare il giusto,
che io ogni tanto mando giù qualcuno,
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino!

Io se fossi Dio,
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e sull'amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po' meglio!
Infatti non è mica normale che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India,
c'ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna!
Che viene da dire:
Ma dopo come fa a essere così carogna?

Io se fossi Dio
non sarei ridotto come voi
e se lo fossi io certo morirei
per qualcosa di importante!
Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente
non capita sempre
e anche l'avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare
e neanche tanto convinto.

Io se fossi Dio
farei quello che voglio,
non sarei certo permissivo,
bastonerei mio figlio,
sarei severo e giusto,
stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto,
e se potessi
anche gli africanisti e l'Asia e poi gli Americani e i Russi;
bastonerei la militanza come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri, gli stupidi e i bigotti:
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Finora abbiamo scherzato,
ma va a finire che uno prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio
tira fuori tutto quello che gli sembra giusto.

E a te ragazza che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese è solo un po' coglione,
che quell'uomo è proprio un delinquente, un mascalzone,
un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia...
Io come Dio inventato, come Dio fittizio,
prendo coraggio e sparo il mio giudizio
e dico: Speriamo che a tuo padre
gli sparino nel culo cara figlia!
così per i giornali diventa un bravo padre di famiglia.

Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti e specialmente... tutti.
Che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti, avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete:
avete ancora la libertà di pensare,
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare.

Immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento!
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti!
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano!

Sì vabbe', lo ammetto:
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia...
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia!

Ma io non sono ancora del regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente:
nel regno dei cieli non vorrei ministri
e gente di partito tra le palle,
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle!
E tutti quelli che fanno questo gioco,
che poi è un gioco di forze, ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo...
E tutti quelli che fanno questo gioco
c'hanno certe facce che a vederle fanno schifo,
che siano untuosi democristiani
o grigi compagni del piccì.
Sono nati proprio brutti o, per lo meno, tutti
finiscono così.

Io se fossi Dio,
dall'alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare a Platone,
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione;
è un uomo tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo,
che scivola sulle parole
anche quando non sembra... o non lo vuole.

Compagno radicale,
la parola "compagno" non so chi te l'ha data,
ma in fondo ti sta bene,
tanto ormai è squalificata.
Compagno radicale,
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po' a casaccio
e dall'altra si riempiono le galere
di gente che non c'entra un cazzo...
Compagno radicale,
tu occupati pure di diritti civili e di idiozia
che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov'è che i cani devono pisciare!

Compagni socialisti,
ma sì anche voi insinuanti, astuti e tondi!
Compagni socialisti,
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro,
coi vostri uomini aggiornati,
nuovi di fuori e vecchi di dentro!...
Compagni socialisti fatevi avanti
che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti!
Fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità!
Ringraziate la dilagante imbecillità!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio,
non avrei proprio più pazienza,
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe per il Giudizio universale!
Voi mi direte perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale:
perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti, i giovani drogati
e per le bombe.
Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia.

Io come Dio, non è che non ne ho voglia.
Io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili!
Ma come uomo, come sono e fui,
ho parlato di noi, comuni mortali:
quegli altri non li capisco, mi spavento,
non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere.
Di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto
di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento,
cioè solo l'immagine del grande smarrimento.

Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto,
allora non avrei paura affatto,
così potrei gridare, e griderei senza ritegno che è una porcheria,
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia!

Ecco la differenza che c'è tra noi e "gli innominabili":
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento.
Ma di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento.

Ma io se fossi Dio,
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politici
sarei severo come all'inizio,
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
E se al mio Dio che ancora si accalora,
gli fa rabbia chi spara,
gli fa anche rabbia il fatto
che un politicante qualunque
se gli ha sparato un brigatista,
diventa l'unico statista!

Io se fossi Dio,
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio,
c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana
è il responsabile maggiore di trent'anni di cancrena italiana.

Io se fossi Dio,
un Dio incosciente enormemente saggio,
avrei anche il coraggio di andare dritto in galera,
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era!

Ma in fondo tutto questo è stupido perché, logicamente...
io se fossi Dio,
la terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi in questo scontro quotidiano.
Io se fossi Dio,
non mi interesserei di odio o di vendetta e neanche di perdono
perché la lontananza è l'unica vendetta
è l'unico perdono!

E allora va a finire che se fossi Dio,
io mi ritirerei in campagna
come ho fatto io...


Io se fossi dio: Il richiamo letterario è a un noto sonetto "arrabbiato" di Cecco Angiolieri (vissuto circa tra 1260 e il 1313): "S'io fossi fuoco". Il sonetto dice:
S'io fossi fuoco arderei il mondo / s'io fossi vento lo tempesterei / S'io fossi acqua l'annegherei / S'io fossi dio manderei il en profondo. / S'io fossi Papa sarei allor giocondo / tutti i cristiani imbrigherei / S'io fossi imperator sa' che farei? / A tutti mozzerei lo capo a tondo. / S'io fossi morte andrei da mio padre / S'io fossi vita fuggirei da lui. / Similamente farei con mia madre /S'io fossi Cecco come sono e fui / Torrei le donne giovani e leggiadre / e vecchie e laide lasserei altrui.

sennò: parola non comune nella lingua scritta, ma frequentissima nel parlato. Significa "altrimenti, in caso contrario". Viene da "se + no"

fregare: il verbo fregare in italiano può avere diversi significati. In questo caso ha il senso di "imbrogliare, prendere in giro"

sarei davvero in ogni luogo: c'è un riferimento alle vecchie regole del catechismo che studiano i bambini a scuola. Alla domanda "Dov'è Dio?", il catechismo impone la risposta "Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo".

pur sapendo: la costruzione "pur + gerundio" serve per introdurre una frase concessiva. Questo significa che "pur sapendo" può essere sostituito da un "anche se sa" oppure "sebbene sappia"

Sweda: è la ditta che produce strumenti di precisione come bilance o registratori di cassa.

sono troppo invischiato nei vostri sfaceli: sono anche io come voi, troppo partecipe dei vostri stessi problemi

coglione: una delle più comuni parolacce della lingua colloquiale. In questo caso ha il senso di "stupido"

alambicchi della ragione: "alambicco" è una parola di origine araba che si riferisce a uno strumento di distillazione. In senso figurato gli "alambicchi della ragione" sono ragionamenti complicati e cervellotici, un modo di pensare così contorto che non può portare a nessuna conclusione.

mando giù qualcuno: si riferisce evidentemente a Gesù Cristo, figlio di Dio, mandato giù in terra dal padre

alla gente piace interpretare: il riferimento è alla Chiesa che interpreta il messaggio di Gesù Cristo

fa ancora più casino: espressione colloquiale che significa "fare confusione, perdere il senso del logico"

cazzate: modo di dire volgare per "stupidaggini, sciocchezze"

c'ha, c'hanno: nel parlato il verbo "avere" è spesso preceduto dalla particella pronominale ci

neanche se lo sogna: modo di dire. Significa che "neanche si può immaginare", "superiore a ogni aspettativa"

stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto: lo slogan "Dio stramaledica gli inglesi!" era molto noto in età fascista ed era stato inventato dal giornalista Mario Appelius, autore di altre battute che hanno goduto (e tuttora godono, visto che vengono ancora citate) di grande popolarità. Fra queste - ancora oggi usata ironicamente come sinonimo di "Inghilterra" - l'espressione "la perfida Albione" (dal personaggio che secondo la leggenda è all'origine stessa del popolo inglese)

africanisti: qui per africanisti si intende chi fa parte di associazioni che si occupano di aiuti per l'Africa.

militanza: la militanza sono tutti quelli che "militano" attivamente - e credendoci - in un determinato gruppo politico

misticanza: la misticanza è un tipo di insalata. Ma in questa frase Gaber fa un gioco di parole mettendo spregiativamente il suffisso -anza (lo stesso di militanza) alla parola "mistico". Per cui la "misticanza" suona qui come "i religiosi, i mistici, gli idealisti"

volteriani: i seguaci di Voltaire, quindi le persone "illuminate" e molto razionali.

gli schiaffi appiccicano al muro: modo di dire. Uno schiaffo violento (così violento che può "attaccare" o "appiccicare" al muro la persona colpita)

dove cogli, cogli sempre bene: se tutti i giornalisti sono pessimi, puoi colpire a caso fra loro e dove colpisci (dove cogli), colpisci sempre bene.

presidenti solidali e mamme piangenti: negli anni Settanta - anni in cui in Italia il terrorismo ha provocato molti morti a causa di bombe e attentati - i telegiornali presentavano spesso servizi giornalistici con interviste a "madri piangenti" dei morti e citavano poi il Presidente della Repubblica che mandava un telegramma di "solidarietà" ai parenti delle vittime del terrorismo.

vi buttate: "buttarsi" significa rischiare, entrare in una situazione senza sapere come andrà a finire. Qui naturalmente è usato in senso ironico (i giornalisti non rischiano niente, intende dire Gaber)

cannibali:è usato in senso figurato: i giornalisti vivono "mangiando" altri esseri umani.

necrofili: letteralmente "amante dei morti": Gaber intende dire che è grazie ai morti che i giornalisti si guadagnano lo stipendio

deamicisiani: Edmondo de Amicis (1846-1908) è uno scrittore italiano che è diventato famoso per il libro "Cuore", pubblicato nel 1886, una raccolta di storie "strappalacrime" e edificanti, piene di sani principi e di moralismi. De Amicis in realtà era uomo ben diverso (il libro "Cuore" l'aveva scritto per soldi e basta). Ma per via di quel libro dal suo cognome è stato tratto l'aggettivo negativo "deamicisiano" riferito a chi vuole far piangere, provocare commozione e a chi ha il "gusto della lacrima".

vi buttate: qui il verbo "buttarsi" ha un significato più letterale: significa "vi gettate, andate ansiosamente alla ricerca di".

vabbe': formula usata specialmente nel parlato per dire "va bene"

superstizione della democrazia: espressione di grande violenza questa che definisce la democrazia come "superstizione".

chiuderei la bocca: altra espressione violentissima perché chiudere la bocca a qualcuno può significare "non farlo parlare", ma anche "ucciderlo".

tra le palle: espressione volgare ("palle" infatti è la forma colloquiale per dire "testicoli": quindi la forma più "accettabile" per esprimere lo stesso pensiero è "tra i piedi"). Significa essere presente in modo da costituire un intralcio (in forme tipo "quando lavoro non voglio bambini tra i piedi!")

untuosi democristiani:la D.C. (Democrazia Cristiana) è stato il partito di maggioranza relativa dal dopoguerra fino alla sua dissoluzione negli anni Novanta. I suoi esponenti sono definiti da Gaber "untuosi" cioè viscidi, falsi, ipocriti.

grigi compagni: "compagno" è il calco sul russo "tovarich" ed è il modo in cui si chiamano fra loro i comunisti; grigi nel senso di "burocrati", senza più una coloritura politica precisa.

piccì: è il P.C.I., il partito comunista italiano, secondo partito italiano dal dopoguerra fino alla sua trasformazione negli anni Novanta.

Platone: il filosofo greco che nel suo ideale di Repubblica immagina che i filosofi si occupino della politica.

tutto tondo: detto di una persona, "tondo" può significare grasso (per aver mangiato troppo) e sazio, sereno e incosciente, anche semplice, capace di rimbalzare come una palla e, in questo caso, di scivolare sul terreno e sulle parole.

compagno radicale, la parola "compagno" non so chi te l'ha data: il partito radicale, negli anni Settanta e Ottanta portava avanti ideali e rivendicazioni progressiste (in particolare promuovendo numerosi referendum per i diritti civili, come la richiesta di avere il diritto al divorzio o all'aborto). Per questo spesso era su posizioni di sinistra e non di rado, tra loro, i radicali si chiamavano "compagni", come i comunisti.

tanto ormai è squalificata: Gaber ironizza sul fatto che i radicali tra loro si chiamino "compagni" e dice che in fondo, anche se non dovrebbero chiamarsi così, tutto sommato va bene perché ormai la parola "compagno" non significa più niente, nemmeno per i comunisti. D'altra parte sembra quasi che Gaber preveda che i radicali sarebbero passati su posizioni di centro-destra (cosa che avviene poi con i più recenti governi Berlusconi).

cavalcatore di ogni tigre: cavalca la tigre chi, quando c'è una protesta o una rivendicazione sociale, cerca di mettersi alla testa dei manifestanti per trarre vantaggio da un eventuale successo. In fondo significa anche "opportunista".

questo gran casino: espressione molto parlata per dire "situazione di grande confusione e incertezza"

si spara un po' a casaccio: qui Gaber allude al gruppo terroristico Brigate Rosse che hanno cominciato a uccidere i "nemici" di classe sparando "a casaccio", cioè a caso, senza nemmeno avere un programma o un obbiettivo politico preciso

si riempiono le galere di gente che non c'entra un cazzo: Gaber dice che nello stesso tempo la polizia ha messo in galera molte persone innocenti, gente che non c'entra niente (non c'entra un cazzo è forma volgare)

un altro referendum: negli anni Ottanta e Novanta i radicali hanno richiesto di avere decine di referendum su un gran numero di questioni sociali, fino a provocare in qualcuno una specie di rifiuto per il referendum stesso.

dov'è che i cani devono pisciare: provocazione forte quella di Gaber: facciamo anche un referendum per stabilire dove i cani possono fare pipì?

con le vostre spensierate alleanze: per molti anni il Partito Socialista Italiano è stato "l'ago della bilancia" della politica italiana: pur essendo piccolo - infatti - era determinante per la costruzione di una maggioranza.

garofano rosso e soli nascenti: gli anni Ottanta sono infatti stati anni in cui i socialisti (guidati dal leader Bettino Craxi) hanno avuto un grande potere (garofano rosso e sole nascente sono simboli del partito)

perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia: Gaber risponde qui alla critica che molti potrebbero fargli: perché parli solo di una parte di mali della nostra società e non parli di altri, del terrorismo in particolare? Simpatizzi forse con le Brigate Rosse?

dalle masse sono riusciti ad ottenere lo stupido pietismo per il carabiniere: le Brigate Rosse, uccidendo Carabinieri e Poliziotti non hanno fatto altro che creare movimenti di simpatia e di solidarietà proprio verso quello Stato che vogliono combattere. Quando "le masse" sentono in un notiziario che un giovane Carabiniere è stato assassinato, naturalmente provano per lui un forte senso di pietà.

mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente: visto che le Brigate Rosse fanno queste cose io non ho più il diritto di incazzarmi (arrabbiarmi, prendermela con) questo Stato perché ora ogni volta che io manifesto la mia rabbia sembra che voglia difendere i terroristi.

i brigatisti militanti siano arrivati diritti alla pazzia: in questa frase c'è certamente una presa di posizione dura contro le Brigate Rosse, ma in un certo senso anche una giustificazione dei loro "ideali" di partenza.

a Dio i martiri non gli hanno mai fatto cambiare giudizio: e qui arriviamo alla parte più dura della canzone. Anche se le Brigate Rosse e i terroristi hanno commesso dei crimini uccidendo politici e uomini delle istituzioni, io non cambio il mio giudizio su quei politici e su quegli uomini. Li criticavo quando erano vivi e voglio continuare a farlo ora che sono morti.

un politicante qualunque, se gli ha sparato un brigatista, diventa "l'unico statista": quando un politico muore assassinato, compagni di partito e perfino avversari corrono a elogiarlo, a dire che era un grande "uomo di stato", forse "l'unico statista".
Il riferimento è ferocemente rivolto ad Aldo Moro, il capo della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 (meno di due anni prima di questa canzone). Dopo la sua morte tutti i politici italiani, non solo i democristiani, hanno parlato di lui come del più grande politico italiano dal dopoguerra ai giorni nostri. Gaber ricorda a tutti però che finché Moro era vivo era considerato in ben altro modo dai suoi avversari e in particolare dall'estrema sinistra. Era considerato un "politicante", un politico da due soldi, opportunista e pericoloso.

Aldo Moro: Gaber arriva a fare nome e cognome della persona di cui parla. Oggi forse si sente solo in parte la violenza di questo attacco. Ma nel 1980, a due anni dalla morte di Moro, sentire queste parole contro chi era da tutti considerato un "martire", era davvero scioccante.

resta ancora quella faccia che era: l'attacco viene ripetuto ancora più forte e perfino più personale: la faccia di Moro non mi piaceva prima e non mi piace ora, dice Gaber, consapevole che queste parole possono perfino mandarlo in galera.
(fonte sito scudit.net)

altra musica...

...meglio di Mina (che, nel suo album minacantalucio ne ha data una versione impeccabile ma un po' troppo algida) Loretta ci regala la migliore interpretazione di un brano meno conosciuto ma molto interessante (nel testo e nella musica) di Mogol-Battisti (anche se la versione di Lauzi rimane imbattibile)





Il bivio? I deliri di un demente.

Tornato a casa stanco dal concerto del 1° maggio, dopo aver visto un quarto d'ora dei Cesaroni (che continua a proporre trame improbabili affrontando temi anche delicati con la grazia e l'eleganza di un elefante, questa volta un prete di ritorno dall'Africa ha una strana malattia, che si scopre essere il virus di Ebola, e siccome la dottoressa cattiva non dà i risultati delle analisi ai due Cesaroni, perché Ezio "non ce la fa" a ritirare i risultati di persona, entrano di soppiatto nella stanza dove sono tenuti i risultati e Cesare leggendo "RH positivo" trasecola pensando che Ezio sia positivo al virus...) attendo che inizi la puntata de "Il bivio", il programma condotto da Ruggeri, dedicata alla storia di un trans che si opera per diventare donna e che fa innamorare di sé un gay che , per amor suo, decide di "diventare" (sic!) etero.
Non vi tedio coi particolari, basti sapere che un guru indiano (c'entra l'India con tutta la vicenda...) spiega "tutti questi cambiamenti" con il fatto che, evidentemente entrambi i personaggi in questione (la trans e il gay) vogliono tornare ad essere quel che erano in una vita precedente. (Se sto svenendo io mi immagino il Santo Padre...).

Poi, in studio mentre i due in questione vedono un delirante filmato nel quale si mostra loro cosa "sarebbe successo se" (appunto la vita alternativa ipotetica ricostruita dagli autori del programma) una didascalia a scorrimento ci annuncia che i due protagonisti della puntata dovranno di lì a poco decidere se sottoporsi a "ipnosi regressiva" per scoprire che cosa erano stati nelle vite precedenti.

Ma questa è la trama del film L'amica delle 5 e mezza (Usa, ) di Vincente Minnelli, con Barbra Streisand (nel ruolo della tran... ehm della reincarnata) e Yves Montand in quello dello psichiatra ipnologo (si dice così?!). E io che mi lamentavo dei Cesaroni!!!

Ecco, sarà che ormai è di moda, ma di fronte ad atteggiamenti così disinvolti esce in me il peggiore dei miei lati fascisti, ma io Il Bivio lo chiuderei con la stessa disinvoltura con cui il programma dà per assodato che la metempsicosi sia un dato di fatto e non un modo di vedere le cose religioso, che in realtà non ha nessun riscontro scientifico (e nemmeno culturale, è come usare gli oroscopi per impostare la propria vita...) da associarlo all'ipnosi regressiva, come se, davvero, con l'ipnosi si potesse ritornare alle nostre vite precedenti... (Mi domando cosa succede sotto ipnosi se nella vita precedente eri un sasso...).

Questo programma corrompe le persone, banalizzando le religioni altrui, le discipline pseudoscientifiche come l'ipnosi, (più Giucas Casella che altro...) e spuntando quel po' di buon senso che ci rimane e invece di mostrare che spesso le parole che veicolano le nostre idee sono così piene di pregiudizi da non riuscire più a cogliere il reale (un gay non diventa (sic!) etero per amore, più semplicemente una cosa complessa come una persona, un individuo, ama altri esseri umani, in barba alla definizione di gay che vuole un uomo gay per sempre e che odia le donne (ma in realtà la trans non è una vera donna ma un uomo alterato chirurgicamente per sembrare donna... chissà forse, avranno pensato gli autori, questo aiuta...) danno per scontato che esistano delle vite precedenti e che per conoscere che cosa eravamo prima basta rivolgersi all'ipnosi.

E pensare che lo stesso Ruggeri si permette di criticare internet dicendo che è una macchina alla quale siamo attaccati (Ci attacchiamo a macchine come malati terminali di malinconia come si legge sul Corriere della Sera) e lui vorrebbe un black-out... (ho saputo di quest'articolo grazie al sito Te lo dico Io che ringrazio).

Beh io vorrei un black pout se non già di Ruggeri (che non si dice, non sta bene) almeno del suo programma.

E poi ci stupiamo se il paese deriva a destra!
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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