(...)per il troppo traffico la rete rischia il collasso tra soli 3 anni. Cosa potrebbe cambiare nella nostra vita?.
Nel servizio (sic!) vien affermato che dei non meglio identificati "esperti" hanno previsto che, dato il continuo incremento del traffico di navigatori della rete, questa potrebbe collassare nel 2011. Invece di spiegare meglio cosa si intende dire (cosa collassa? l'accessibilità alla rete? i vari server?!? Non si capisce, o, meglio, si capisce che chi riferisce la notizia, non sa esattamente cosa sia internet e come funzioni...) vengono presentate le solite interviste inutili alla classica gente di strada (che risponde tranquillamente che internet lo usa oppure no e che alla notizia del futuro ipotetico collasso se ne fa pacatamente una ragione...) mentre l'autore del servizio si chiede come potrebbe essere il mondo senza rete e giù a indicare i peggiori luoghi comuni del caso (niente musica, niente film... mai uno che dica niente servizi online del cittadino, niente informazione libera, etc...), Insomma internet è visto come un fenomeno di costume e non un consumo culturale e tecnologico... usato da perditempo più o meno giovani i quali se dovesse venire a mancare cambierebbero hobby...
Inutile dire che la notizia almeno così com'è è inesistente ed è stata inventata dal TG2. Eppure non siamo ad agosto...
Non pago e ormai con la pulce all'orecchio vado su internet (che non collassa e non collasserà... almeno la bufala del millenium bug era meglio congegnata...) e scopro che:
1) la notizia è riportata da pochi siti, che si rifanno a un articolo di Repubblica, che riprende quelli dall'Herald Tribune, edizione internazionale del New York Times, e dal Daily Telegraph di Londra(fonte sito animeclick che a sua volta cita come fonte il sito della siae (ah-ha!)
2) che la notizia è datata 14 marzo 2008, cioè un mese e mezzo fa (ma allora perché diamine il t2 ne parla solo ora?!?!).
3) che ci sono discrepanze dagli scarni dati riportati dai vari siti: quello della Siae dice che nel 2007 il solo traffico di youtube è stato quello dell'intera rete del 2002, mentre il sito oneadsl riporta come anno di paragone il 2000 (anno più plausibile se è vero che il traffico internet è in continuo aumento...).
3) che nessuno di questi siti cita una fonte che vada al di là di fantomatici "esperti" o un convegno che si svolgerà "il mese prossimo" (cioè l'appena trascorso Aprile) nella città di Boston (tenuto da chi, dove, in che occasione non è dato sapere).
A leggere l'articolo di Repubblica si evince che
La minaccia (...) proviene (...) [dai] video clip, film, network sociali, giochi di gruppo (...) [che] (...) sono come dei fiumi in piena di bit digitali che attraversano le tubature e le autostrade della rete. Immagini che appesantiscono la "banda" su cui trasmette internet e che a un certo punto, ecco l'allarme, potrebbe intasarsi, spezzarsi, andare in tilt. Lo scorso anno (...) il traffico su YouTube (...) ha consumato più banda larga dell'intero traffico su internet nel 2000.
(almeno sapiamo qual è l'anno giusto...).
E ancora:
In un rapporto del novembre scorso, una società di ricerche del settore [non ci è dato sapere quale...] ha predetto che la richiesta di accesso degli utenti potrebbe superare l'offerta di accesso di Internet nel 2011 - l'anno di una possibile apocalisse digitale, il momento in cui il web potrebbe fermarsi.
E' il titolo di una conferenza tecnologica in programma il mese prossimo a Boston: "La fine di Internet?" [dove? tenuta da chi? In quale occasione?! Ah saperlo!]
Ma secondo i più ottimisti l'aumento del volume e del tipo di traffico in rete è più una sfida che un preavviso di inevitabile catastrofe.
Ecco spiegato l'arcano.
Non si tratta di blackout ma di un eccesso di sfruttamento di banda...
Infatti ecco che, improvvisamente, nello stesso articolo di repubblica compaiono le fonti delle varie ricerche:
Secondo una stima della Nemertes Research, l'uso di internet sale del 100 per cento o più all'anno. Una stima più prudente, fatta da Andrew Odlyzko, docente della University of Minnesota, afferma che il traffico globale sul web sta aumentando del 50 per cento all'anno (...). Tuttavia anche la tecnologia necessaria a ospitare tale traffico cresce a un ritmo impressionante. (...)
Due considerazioni sono importanti di fronte alle prospettive di Internet.
Una è che il maggiore sforzo per amministrare un traffico più intenso e più "pesante" dovrà essere fatto a livello locale. (...) I timori [sulla] (...) congestione digitale non riguardano le grandi vie d'accesso del web (...) bensì le strade provinciali e urbane che devono portare quel traffico in ogni città e in ogni casa. E' in questo settore che i margini di miglioramento sono più ampi e i costi di trasmssione ancora relativamente troppo alti.
Ecco la vera notizia!!! In Italia il costo per accedere a internet per la posta e le informazioni è ancora troppo alto!
Infatti l'articolo di repubblica si chiude così:
La seconda considerazione, che l'Italia farebbe bene a tenere presente, è che il network di comunicazione ad alta velocità è, e sarà sempre di più, la spia dorsale dell'innovazione economica e scientifica, creando nuovi business, posti di lavoro e mercati. I paesi che restano indietro in questo campo, pagheranno un prezzo in termini di declino economico. "La domanda che oggi ci dovremo porre", dice il professor Odlyzko all'Herald Tribune, "è da dove verrà il prossimo Google, YouTube, eBay o Amazon".
Non a caso, tornando al servizio del tg2, quando vengono date le percentuali di cittadini europei che hanno un accesso a internet l'Italia è il solito fanalino di coda...
(sul sito non c'è traccia di quei dati, qui potete leggere dati meno recenti risalenti al 2006...)
Il 20 marzo sul sito Levysoftè apparso un articolo che ripete la stessa solfa ma almeno sciorina qualche dato in più:
:il traffico generato sulla rete per scaricare un film di due ore è paragonabile al volume di dati generato da 40.000 e-mail. A causa dell’ampia disponibilità di collegamenti a larga banda, la diffusione crescente dei contenuti video (di bassa qualità con Youtube e di alta qualità con i servizi IPTV) è, infatti, il principale fattore che trainerà l’esplosione del traffico internet mondiale e che, in particolare, porterà nel 2008 al sorpasso fra casa e azienda: nel 2008 infatti il traffico generato dalle utenze residenziali sarà maggiore di quello generato dalle utenze business, e crescerà complessivamente del 58% entro il 2011
Insomma un tono apocalittico solo italiano perché se si va a leggere la vera fonte di queste notizie sull'International Herald Tribune (del 13 marzo) si dice tra le altre cose:
The Internet doesn't collapse, but there would be a growing class of stuff you just can't do online".
Insomma, molto rumore per nulla...
E del convegno di Boston?