Nel messaggio del santo padre Benedetto XVI per la celebrazione della XLVI giornata mondiale della pace Ratzinger ha detto che
Chi non apprezza a sufficienza il valore della vita umana sostenendo per esempio la liberalizzazione dell’aborto, non si rende conto che propone l’inseguimento di una pace illusoria.
Chi favorisce un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia, minaccia il diritto fondamentale alla vita.Pretendendo che i principi della morale cattolica (no all'aborto, no all'eutanasia, no all'equiparazione giuridica del matrimonio a forme radicalmente diverse di unione) non sono verità di fede, ma inscritti nella natura umana stessa, e quindi sono comuni a tutta l’umanità, la chiesa vuole imporre la sua verità all'universo mondo accusando chi la pensa diversamente di compiere una offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Il matrimonio è l'unione fra un uomo e una donna e chi tenta di renderlo giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione lo danneggia e contribuisce alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa.
Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità.
L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa.
Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Perciò il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia, è un modo di contribuire alla pace.
La libertà religiosa è infatti uno dei diritti umani basilari.
Tale diritto va promosso non solo come libertà da – ad esempio, da obblighi e costrizioni circa la libertà di scegliere la propria religione –, ma anche come libertà di:
ad esempio, di testimoniare la propria religione,
di annunciare e comunicare il suo insegnamento;
di compiere attività educative, di beneficenza e di assistenza che permettono di applicare i precetti religiosi;
di esistere e agire come organismi sociali, strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri.
(fonte vatican.va)
Si fa come dice la chiesa E BASTA.
Ora capisco che la sciagurata disinformazione compiuta nelle scorse 48 ore dalla stampa e ripresa a piè pari dalla rete ha lasciato credere alla popolazione che l'attacco della chiesa è contro le persone omosessuali e il loro matrimonio.
Purtroppo quella è solo la punta dell'iceberg.
In realtà siamo tutti e tutte in pericolo.
Con un'arroganza che non le è mai venuta meno, la chiesa, la più feroce e sadica organizzazione criminale del Pianeta, sta attentando alla libertà di pensiero, uno dei cardini della democrazia.
E lo Stato italiano in barba a una costituzione sempre più calpestata ,non solo è connivente ma sostiene e difende queste posizoni.
Così stamattina quando uno sparuto gruppo di cittadini e cittadine italiane, una quindicina in tutto, uomini e donne, omosessuali ed eterosessuali, ha pacificamente manifestato a piazza San Pietro, alzando alcun cartelli di protesta, ecco qual è stata la reazione delle forze dell'ordine.
Alessandro Gilioli, tra i manifestanti, ha scritto su Facebook:
"Al momento siamo trattenuti dalla polizia di Stato in piazza San Pietro dopo pacifico e silenzioso innalzamento cartelli durante l'Angelus. I cartelli in quattro lingue dicevano solo: "Sono le armi e non le unioni gay a minacciare la pace". Ovviamente ce li hanno strappati (non con le buone, diciamo) e ora ci tengono educatamente qui".Dopo i controlli di rito, il gruppo è stato rilasciato: "Ci hanno fermato per un'ora - ha spiegato successivamente Gilioli - dopo un po' di strattoni per tentato pacifismo. Cartelli strappati, ovviamente. E noi che avevamo rispettosamente aspettato che Sua Santità finisse l'Ave Maria per alzare i cartelli".
Una foto dei cartelli esposti in Vaticano è stata pubblicata anche da Gianfranco Mascia, anche lui tra gli organizzatori della protesta pacifica:
"Il corpo del reato. Questi sono i messaggi che fanno paura al Vaticano. "Gay unions don't harm peace. Weapons do it", "Les armes, pas les unions homosexuelle, menacent la paix.", "Las bodas homosexuales no afectan la paz, las armas si", "Le unioni gay non danneggiano la pace. Le armi sí". Che sovversivi che siamo"L'attacco della chiesa alla democrazia e al pluralismo di pensiero è totale e riguarda tutte e tutti, anche le stesse persone cattoliche che pur partecipando alla vita cattolica non seguono tutti i precetti di una religione che, non dimentichiamocelo, mangia il corpo e beve il sangue del figlio del proprio dio.
Eppure stamane solo quindici persone si sono sentite in dovere di protestare.
Adesso, a parte la solidarietà di classe, che dovrebbe far muovere le persone anche quando non sono messi in pericolo i propri diritti in particolare, perchè i diritti o sono di tutti o non sono, io mi chiedo e vi chiedo:
Dove erano le donne, quelle che la chiesa non vorrebbe far abortire, riconsegnandole alle mammane e agli aborti clandestini?
Dove erano le donne che la chiesa non vorrebbe far emancipare costringendole a un matrimonio indissolubile?
Dove sono tutte le persone che, vivendo in maniera diversa da come la chiesa vuole che esse vivano, sono dalla stessa accusate di essere un attentato alla pace e una ferita all'umanità?
Ogni volta che usiamo un preservativo, ogni volta che facciamo l'amore non per procreare, ogni volta che amiamo qualcuno che non è gradito dalla chiesa, ogni volta che compiamo una ricerca scientifica secondo parametri che la chiesa non considera etici (le staminali, la procreazione assistita, etc.) la chiesa ci accusa di essere contro la pace.
E, badate bene, la chiesa non lo dice dall'altro di una convinzione di fede lo impone pretendendo una universalità senza scampo e senza replica.
Il più grande totalitarismo del pianeta è la religione cattolico apostolica.
In passato la chiesa ha ucciso, imposto, sindacato, processato, censurato.
Oggi non può solo perchè non glielo permettono.
Però si permette di svuotare una legge di stato di ogni efficacia cancellando il diritto delle donne all'aborto con la obbiezione di coscienza rivendicando questo diritti come diritto positivo alla religione.
Eppure in piazza San Pietro a protestare ci sono solo 15 persone?!
Dove siete tutti e tutte?
Che cosa dobbiamo aspettare ancora prima di scendere in piazza e cancellare dalla faccia della terra questa feccia di maschi subumani?
Dobbiamo farlo finché siamo in tempo.
Altrimenti presto ci troveremo in casa la polizia che ci chiederà perchè domenica mattina non siamo andati a messa.
E pensare che c'è ancora qualcuno che mi ha rinfiacciato di avere scritto sui miei post delle bestemmie.
Il vaticano e la religione cattolica sono la più grave minaccia alla razionalità e al benessere del genere umano.
FERMIAMOLA FINCHÉ' SIAMO IN TEMPO.
FERMIAMOLA FINCHÉ' POSSIAMO.
fonti usate per questo post
Non si possono fermare le nuvole
Huffington post