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Giovedì sera, al Village, con una platea gremita come nessuno dei film che ho visto lì è mai riuscito a fare, Vladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria, si è proposta in uno spettacolo scarno e sobrio, dove ha cantato, molto, e parlato, poco.
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Vladimir non è nemmeno Trans, perché non si è mai operato, e infatti gli manca del tutto la disperazione che rendei i corpi Trans quel simulacro estremo a un corpo sognato e agognato in maniera così distorta che è tanto più ridicolo perché appare quello che non potrà essere mai (essere una donna non significa avere due tette o una vagina, e, in ogni caso, quella delle trans è tutto tranne che una vagina: niente mestruazioni, niente secrezioni, poca sensibilità al piacere, niente contrazioni pelviche. La vagina delle trans è molto più vicina all'idea che ne hanno gli uomini: è un buco).
Vladimir è meno affettata, è meno costume, meno maschera, più umana. Sa essere davvero se stessa sul palco, credibile anche con le tette (per le quali, a inizio spettacolo, ha ringraziato il suo chirurgo plastico) e un elegante vestito da donna.
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Dove però la serata ha mancato completamente è dal versante politico, dei contenuti, dell'impegno. Qualche battuta sulle scarpe rosse del papa (
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L'unica cosa davvero politica che Vlad di è permessa (oltre alla dedica alla trans uccisa) è una reprimenda al nostro parlamento che dovrebbe scandalizzarsi di avere degli inquisiti tra i suoi membri e non una trans.
Il resto è solo gossip, anche se fatto con classe, sono battute scontate, degne del ghetto nel quale Vlad è nata e nel quale si ostina a rimanere, quello delle froce, dell'omosessualità maschile imbastita prima di tutto dall'antagonismo alle donne (e in questo i gay sono più maschi degli etero...), con una miopia fallocentrica che esclude qualunque discorso che (secondo loro) non riguardi l'omosessualità (maschile). Con la stessa seraficità di sempre, (come le affettatezze effeminate del pubblico, tutte uguali, tutte checche allo stesso modo) come non fossero tempi di emergenza, in cui ogni diritto viene attaccato, figuriamoci quello della diversità e dove ogni diversità viene equiparata e parimenti bandita.
E invece di fare della politica intelligente, colta, sbarazzina ma non disimpegnata, come pure, in passato, i gay hanno saputo fare, Vlad preferisce parlare della sua partecipazione all'Isola dei famosi dove è convinta potrà portare un suo contributo importante e dove dovrà "resistere, resistere, resistere" in un posto senza beauty center e senza cibo.
Se mai c'è stata eversione nell'omosessualità è davvero morta e scomparsa e lo spettacolo di Vladinir ne è un po' il funerale.