10 luglio 2010

Temple Grandin: e (alcuni) vegetariani hanno sempre meno ragione

>Lei si chiama Temple Grandin, oggi è una professoressa associata dell’Università Statale del Colorado, affetta da una leggera forma di autismo, sua pi grande fortuna perchè le ha dato una memoria eidetica che le permette di consultare come fosse una fotografia qualunque dato visivo ha memorizzato. fornita di uno spiccato senso per la fisica e per l'osservazione si è dedicata alle strutture zootecniche per le mucche, progettando vasche circolari per le disinfezioni dei capi di bestiame e per dare ai capi destinati alla macellazione una morte dignitosa, priva di tensione e violenza ( un attimo prima è calma e tranquilla e un attimo dopo cade). Nonostante la sua fama mondiale (ne ha parlato Olive Sackr e ha scritto anche dei libri, pubblicati anche in Italia) non ne avevo mai sentito parlare.

Grazie allo splendido Temple Grandin (Usa, 2010) di Mick Jackson (un regista specializzato in serie tv), un Biopic per la tv degno della sala, ho scoperto questa donna affascinante, non bella come Claire Danes che la interpreta sullo schermo, la cui storia mi ha fatto pensare agli imbecillotti che, tempo fa, hanno scritto sul mio blog  a proposito delle osservazioni che facevo su Vaccaro un sedicente vegetariano che spara cazzate su tutto, e a convincermi che per certi, ma non per tutti, il vegetarismo è una religione, un mezzo per placare ansie ataviche, e che, in fondo, a queste persone non interessa davvero la vita degli animali, non in forma concreta (se parlano di anima e di telepatia) (non che siano domande peregrine ma sono domande senza risposte, come viene splendidamente mostrato nel film quando Temple chiede, ogni volta che vede una mucca morire, dove va? e lo stesso fa quando muore il suo professore di scienze del liceo...).

Temple ha pensato che sE non si può evitare loro la morte almeno si può renderla il più dignitosa possibile. ecco un vero amore per gli animali, pratico, concreto (consultate il suo bellissimo sito ufficiale per apprezzarne lo spessore), non quello ideale e ideologico di chi si limita a non magiare asceticamente carne dicendo a tutti quelli  che la mangiano che mangiano cadaveri.

E la mia ansia aumenta sempre. Se anche quelli che provano a essere fuori dal coro, sensibili verso il mondo che li circonda sono così superficiali e ideologici chi salverà il pianeta dall'orda dell'imbecillità? 
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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