Di tradizione antichissima, e di provenienza rurale i cippi lapidei si trasformarono in edicole urbane, a protezione della casa e della bottega sottostante. Davanti l'edicola(che raffigurava di solito la vergine col Bambino, o, più raramente scene più articolate) c'era sempre una fiamma accesa, come quella che ardeva davanti i Lares e i Penati romani, una parte del focolare domestico trasferita all'esterno della casa per rischiarare l'immagine sacra posta a protezione della casa.
Fino al 1800 ce n'erano in città più di 600, successivamente distrutte in seguito ai cambiamenti urbanistici della Roma post unificazione e di quella fascista1.
L'importanza cruciale oltre che per il loro scopo di culto che le edicole avevano nel tardo rinascimento è anche dopo è che costituivano l'unica fonte di illuminazione pubblica della città. Per questo sono state salvaguardate ed erano così numerose.
Per muoversi di note a Roma bisogna munirsi si una propria fonte di illuminazione che rischiarasse l'oscurità. La città all'epoca none era un posto sicuro né, tanto meno, era sicuro viaggiare da una città all'altra (e infatti chi lo faceva, doveva assoldare dei mercenari).
Così, ieri sera, discorrevamo io e Frances, e lei mi raccontava di come suo marito Fernando fosse solito dirle che non è vero che Roma una volta era più sicura e che, anzi, oggi la città è molto più sicura che nel Rinascimento. In barba ai mezzi di informazione di oggi che fanno dell'allarme emerg4enza l'elemento più importante della nostra contemporaneità.
Ma tanto, si sa, che la Storia non è di casa in Italia e le semplificazioni con forte componente ideologica sono preferite sempre a visioni più semplici e più vicine alla realtà storica...
Grazie a Frances per avermelo fatto notare.
le foto sono tratte dal sito FOTO EDICOLE SACRE MADONNINE A ROMA
1 Giovanni Tesei Le edicole SAcre Polo Books, Aprilia 2007