Ecco come la mai troppo compianta Stefania Rotolo descrive Ann Steel un personaggio decisamente sconcertante, giunta in Italia nel ’79 (anno di uscita del disco, Dedicated to the life and work of Guglielmo Marconi) con un master dell’Università del Michigan in musica rinascimentale e medioevale, modella e attrice (nel Living Theatre di Julien Beck ma anche classici come King Lear, Old Times by Harold Pinter e altri), fu scelta dopo una lunga ricerca: a Cacciapaglia piacque la sua voce “molto curata e lineare, con un po di vibrati”, esercitata cantando musica sacra nelle chiese americane.
Dietro Ann Steel c'è Roberto Cacciapaglia, autore delle musiche mentre i testi, parte fondamentale del progetto che suggeriscono bizzarramente un mondo artificale che in più di un modo si è dimostrato profetico sono di sua moglie Giada Manca di Villahermosa. Un album dalle classiche sonorità elettroniche ma che è stato eseguito usando solamente strumenti acustici:
Per esempio le linee di basso sono suonate usando un pianoforte con degli elastici appositamente preparati messi tra le corde, le ritmiche armoniche sono suonate con delle catene leggere che, toccando le corde del piano, danno un suono metallico e percussivo ma armonioso, molte parti di chitarra sono eseguite riproducendo l'incisione a bassa velocità, oppure eseguendolo al contrario. In alcuni passaggi Roberto Cacciapaglia ha usato versioni filtrate del clavicembalo e all’organo portativo (un organetto che ha avuto la massima diffusione in tutta Europa nei secoli XIII-XV). Batteria e percussioni sono state eseguite separatamente per permettere così di manipolarle indipendentemente. Può sembrare elettronica ma il disco è completamente acustico grazie all'ingegno e l'esperienza di Peppe Sciuto (gli altri musicisti - oltre a Cacciapaglia, - sono Franco Leprino e Pierangelo Gelmini).
(fonte Rateyourmusic, cui devo quasi tutto quello scritto in questo post. Ho preferito ritradurre direttamente dall'inglese piuttosto che seguire la traduzione di Ivano Rebustini che su Rockol.it, propone stralci ampi ma parziali del testo di Rateyourmusic, con una traduzione semplificata e a tratti discutibile (ma devo a lui la specifica sull'organo portativo).
Ascoltando My Time non ci si può non meravigliare della raffinatezza della produzione e dall'eccezionalità dei risultati.
Ecco il testo della canzone:
Stored on the shelves of my memory
My thoughts are in perfect array
My life runs smooth like a highway
billboards show mw the way
My way of life has the glamour
of an artificial neon ad
for a complete shopping list
Arrylic colours oscillate my eyes
when i walk down a drugstore aisle
My time my time i love my time
my time has something mare
my time's the best there's ever been
my time i love my time
thank you my time
Stored on the shelves of my memory
My thoughts are in perfect array
While i'm joggimg on a rolling tray
I love my weekends in the pure air
On the heights of the Eiffel tower
my time has something more
my time's the best there's ever been
my time i love my time
thank you my time
billboards show rnw the way
My love stories have the flavour
of a swiss made digital watch
When i have to know what to love
I recall my stored data
my time has something more
my time's the best there's ever been
my time i love my time
thank you my time
My thoughts are still like a photo
In the hall of a Hilton hotel
My reflex actions are mechanized
Like japanese camera tourists
Happily milling in Bloorningdales
shooting the beautiful symbols