Ho traslocato sabato 23, sì, proprio il giorno del pride cui non sono potuto andare...
A tutt'ora vivo ancora con una trentina di scatole nella stanza dove ora tengo tutte le mie cose (la mia musica, i libri, le mie perplessità). Nel risistermare i libri e la musica ho adottato per la prima volta una classificazione leggermente diversa.
Poesia non è più un categoria a sé ma è stata smembrata e riassorbita da altre tre macrocategorie, letteratura italiana, straniera e critica letteraria.
Lo so adesso il libro di Macchia su Baudelaire è su tutt'altro scaffale rispetto i testi di Charles, ma che senso aveva prima mettere Ariosto in letteratura se c'era la categoria poesia? Forse che il Furioso non è poesia?
Insomma dopo anni di ferree e rigide catalogazioni i miei libri trovano spazio sotto categorie modificate.
Il cambiamento che tutti, eufemisticamente, mi stanno prospettando nel commentare il mio trasferimento da una casa mia a casa di amici che mi ospitano perché non sono più nemmeno in condizioni di pagarmi l'affitto di una stanza, sembra davvero dare i suoi primi frutti.
La prova più tangibile però è nella risistemazione dei mie cd di musica. Quattro benni (Ikea) per 4 macrocategorie: italiana straniera jazz e classica. Ridisegnata secondo un criterio altrettanto arbitrario ma più agibile: uomini, donne, jazz, classica.
E per la prima volta Mina che ha sempre dominato il benno italiano occupandone la metà, circa, alta, adesso è relegata ai ripiani più bassi. In bella vista le donne che conosco meno, paragonate a lei.
E ho scoperto per la prima volta che le classificazioni servono anche per ricordarti e dunque farti conoscere meglio concetti (libri, dischi) che conosci poco. Mina la conosco by heart (per il cuore) non ho bisogno di tenerla vicino anche alla vista. Meglio Ani di Franco che altrimenti, relegata come era nei ripiani più bassi, mi dimentico proprio di avere...
A tutt'ora vivo ancora con una trentina di scatole nella stanza dove ora tengo tutte le mie cose (la mia musica, i libri, le mie perplessità). Nel risistermare i libri e la musica ho adottato per la prima volta una classificazione leggermente diversa.
Poesia non è più un categoria a sé ma è stata smembrata e riassorbita da altre tre macrocategorie, letteratura italiana, straniera e critica letteraria.
Lo so adesso il libro di Macchia su Baudelaire è su tutt'altro scaffale rispetto i testi di Charles, ma che senso aveva prima mettere Ariosto in letteratura se c'era la categoria poesia? Forse che il Furioso non è poesia?
Insomma dopo anni di ferree e rigide catalogazioni i miei libri trovano spazio sotto categorie modificate.
Il cambiamento che tutti, eufemisticamente, mi stanno prospettando nel commentare il mio trasferimento da una casa mia a casa di amici che mi ospitano perché non sono più nemmeno in condizioni di pagarmi l'affitto di una stanza, sembra davvero dare i suoi primi frutti.
La prova più tangibile però è nella risistemazione dei mie cd di musica. Quattro benni (Ikea) per 4 macrocategorie: italiana straniera jazz e classica. Ridisegnata secondo un criterio altrettanto arbitrario ma più agibile: uomini, donne, jazz, classica.
E per la prima volta Mina che ha sempre dominato il benno italiano occupandone la metà, circa, alta, adesso è relegata ai ripiani più bassi. In bella vista le donne che conosco meno, paragonate a lei.
E ho scoperto per la prima volta che le classificazioni servono anche per ricordarti e dunque farti conoscere meglio concetti (libri, dischi) che conosci poco. Mina la conosco by heart (per il cuore) non ho bisogno di tenerla vicino anche alla vista. Meglio Ani di Franco che altrimenti, relegata come era nei ripiani più bassi, mi dimentico proprio di avere...