Io lo dico sempre che le emozioni che mi suscita la musica brasiliana non sono comprabili a nessun'altra musica, nemmeno a Mina, Loredana od Ornella.
La saudade mi coglie subitanea, sottraendomi il respiro, come facevo, da adolescente, scrutando un freddo cielo invernale. La nostalgia dell'attimo presente, quell'accogliere cioè ciò che sta per avvenire come fosse il ritorno di qualcosa che hai già avuto e che il destino ti dà adesso la possibilità di riavere come fosse la prima volta, ecco questo sentimento accompagna l'ascolto di ogni pezzo brasiliano che sento.
E' quello che mi sta capitando adesso, mentre (ri)ascolto Mania de Voce di Rita Lee che vi propongo in due versioni, una più bella dell'altra, mentre il ricordo va alla mia amica Linda che 20 anni fa era in Italia e ora è tornata in Brasile, alla telenovela Dancing Days, dove ho scoperto questa splendida canzone (ma la mia gioia per la musica brasiliana è ancora più antica e la devo a mio padre), a Zia Clara, che mi permise di seguire Dancing Days anche in vacanza a Terracina (terra dove, appena uscito fuor dall'armadio, tornai 3 anni dopo), al mio primo esame dall'università, dove la mia conoscenza delle telenovela contribuì al mio primo trenta...) tutti eventi del passato che stasera mi si presentano al cuore come mi capitassero davvero per la prima volta...
E solo stasera, credo, mi perdono di essere crollato a Parigi e sento che la mia vita può faticosamente riprendere proprio là dove si è fermata a un anno e mezzo fa...
Saudade...
25 dicembre 2007
per quelli che credono che democrazia voglia dire rispettare tutte le idee....
Una donna bianca, di circa 50 anni, prende posto in classe economica di fianco ad un nero.
Visibilmente turbata, chiama la hostess.
"Che problema ha signora?" chiede l'hostess.
"Ma non lo vede?" risponde la signora "mi avete messa a fianco di un nero! Non
sopporto di rimanere qui. Assegnatemi un altro posto!!!".
"Per favore, si calmi" dice l'hostess "Tutti i posti sono occupati. Vado a vedere se ce n'è uno disponibile".
L'hostess si allontana e ritorna qualche minuto più tardi.
"Signora, come pensavo, non c'è nessun altro posto libero in classe economica. Ho parlato col comandante e mi ha confermato che non c'è nessun posto, neanche in classe executive. Ci è rimasto libero soltanto un posto in prima classe."
Prima che la donna abbia modo di commentare la cosa, l'hostess continua:
"Vede, è insolito per la nostra compagnia permettere a una persona con
biglietto di classe economica di sedersi in prima classe. Ma, viste le circostanze, il comandante pensa che sarebbe scandaloso obbligare qualcuno a sedersi a fianco di una persona sgradevole".
Poi, rivolgendosi al nero, l'hostess prosegue: "Quindi, signore, se lo desidera,
prenda il suo bagaglio a mano che un posto in prima classe la attende..."
E tutti i passeggeri vicini che, allibiti, avevano assistito alla scenata della signora, si alzano applaudendo.
Se sei contro il razzismo, copia e incolla questo intervento nel Tuo blog...
"L'unica razza che conosco è quella umana"
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