Invece è proprio una palina degli autobus. E prima di avvicinarmi già so il perché.
La fermata è proprio di fronte a Palazzo Grazioli, la casa romana di Silvio Berlusconi.
Cerco di capire se hanno deviato le corse invece hanno solo tolto la fermata. Questo vuol dire che se vengo da casa col 30 non ho più una fermentata a piazza Venezia ma solo da largo Argentina. La fermata precedente per il 30 è a via Petroselli, solo per il 130 (il 30 della domenica) è prevista una fermata alla fine di Via del teatro di MArcello, quasi giunti su piazza Venezia.
Insomma niente più (ex) sorelle Adamoli e per andare alla Rispoli da casa dovrò arrivare a largo Argentina e tornare indietro. Così come per andare a via del Corso, A Fontana di Trevi, alla Sala Trevi...
E tutto questo perché Silvio Berlusconi possa sentirsi più sicuro, da cosa poi non si sa.
Non credo nessuno abbia mai avuto tanta arroganza (e tanto potere, l'Atac è comunale non statale...).
le ragioni ufficiali di Atac sono: E' stata soppressa, a partire da questa mattina, la fermata bus di via del Plebiscito, in centro. La soppressione della fermata "Plebiscito" interessa le linee bus 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20. L´intervento ha l´obiettivo di fluidificare il traffico per ragioni di sicurezza, legate alla vicinanza della residenza del Presidente del Consiglio. (fonte sito del Comune di Roma.
La notiza è riportata da tutti i giornali- Interessante esercizio vedere come le varie testate ne parlano e con quali considerazioni fanno su quello che, a dir poco, è un arbitrio.
Repubblica sottolinea la rabbia dei cittadini, e dei negozianti questi ultimi senza essere stati pre-avvisati (perché gli utenti atac forse sì?)
La Stampa si limita a riportare la notizia senza commenti e senza corollari.
Il Corriere della sera, oltre a un articolo dettagliato nel quale precisa come la decisione non sia stata presa da Atac ma dalla Prefettura) e con qualche imprecisione ( si parla di corse deviate, invece è stat solamente soppressa la fermata) nella sezione Roma forum pubblica un appello degli utenti atac .
SOPPRESSIONE FERMATA VIA DEL PLEBISCITOIl Messaggero ha dato notizia di un sit-in di protesta che si è svolto ieri dove c'era la fermata Atac dando voce ai partecipanti per spiegare le ragioni della protesta.
Gli abbonati metrebus, viaggiatori quotidiani sulle linee 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20, desiderano esprimere il loro più totale dissenso alla scelta di sopprimere dal 28 dicembre la fermata autobus di via del Plebiscito, snodo strategico del trasporto pubblico per centinaia di lavoratori come anche per gli studenti del vicino liceo.
L'averla soppressa senza una soluzione alternativa, se non quella di arrivare fino al L.go Argentina, reca enorme danno a tutti gli utenti.
Chiediamo con forza che l'azienda dei trasporti riveda la più presto questa decisione o trovi una soluzione alternativa.
Il Tempo quotidiano di Roma ma vicinissimo Berlusconi sfiora il ridicolo (e la sua vera natura fascista) perché, pur riportando la notizia in maniera più stringata possibile alla fine si lascia scappare uno straccio di scusa che recita:
la residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta.Capite?
Proteste non attentati, atti di violenza, o altre cose violente. Una protesta, legittima, democratica e costituzionalmente garantita è addotta come scusa per togliere una fermata per motivi di sicurezza...
Qualceh luce sulla natura di questeproteste la dà Il Messaggero
La residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta, come il 3 ottobre 2003, quando una cinquantina di appartenenti ai centri sociali gettarono tre bidoni di letame davanti al portone, aprendo poi uno striscione con la scritta "Sfrattiamo Berlusconi dall'Europa". Un mese fa ci fu la contestazione delle donne contro il ddl Carfagna.Capisco che gettare letame è una protesta al limite della violenza ma il capo del governo deve accettare anche queste proteste esuberanti...
Come ricorda l'Associazione Diritti dei Pedoni per bocca del suo presidente Vito Nicola De Russis:
Da molti anni assistiamo ad un premier superscortato nei suoi spostamenti mentre, all'estero, i suoi pari circolano liberamente tra la gente dei loro democratici e liberi Paesi». «Siamo bravi a farci del male in campo mondiale - conclude De Russis - e la scomparsa di questa importantissima fermata nella tragica mobilità romana, renderà ancora più ridicolo il nostro Paese. A questo punto riteniamo nostro diritto-dovere gridare: Vergogna. Vergogna. Vergogna. (fonte sito roma-città.it)
Beh perché non tenerci tutti a casa o impedire proprio di farci passare per il centro così Berlusconi se ne sta solo soletto?