29 dicembre 2009

Soppressa la fermata Atac a via del Plebiscito per via di Berlusconi

E mentre esco dalla Bibliteca Rispoli mi reco alla fermata di via del plebiscito e vedo una strana palina, con su scritto "fermata soppressa" penso si tratti della palina degli autobus turistici, anche perché la palina è di colore rosso scuro  e non il tradizionale verde (una vota era giallo ora è bianco...) delle paline atac.
Invece è proprio una palina degli autobus. E prima di avvicinarmi già so il perché.
La fermata è proprio di fronte a Palazzo Grazioli, la casa romana di Silvio Berlusconi.
Cerco di capire se hanno deviato le corse invece hanno solo tolto la fermata. Questo vuol dire che se vengo da casa col 30 non ho più una fermentata a piazza Venezia ma solo da largo Argentina. La fermata precedente per il 30 è a via Petroselli, solo per il 130 (il 30 della domenica) è prevista una fermata alla fine di Via del teatro di MArcello, quasi giunti su piazza Venezia.
Insomma niente più (ex) sorelle Adamoli e per andare alla Rispoli da casa dovrò arrivare a largo Argentina e tornare indietro. Così come per andare a via del Corso, A Fontana di Trevi, alla Sala Trevi...

E tutto questo perché Silvio Berlusconi possa sentirsi più sicuro, da cosa poi non si sa.
Non credo nessuno abbia mai avuto tanta arroganza (e tanto potere, l'Atac è comunale non statale...).
le ragioni ufficiali di Atac sono: E' stata soppressa, a partire da questa mattina, la fermata bus di via del Plebiscito, in centro. La soppressione della fermata "Plebiscito" interessa le linee bus 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20. L´intervento ha l´obiettivo di fluidificare il traffico per ragioni di sicurezza, legate alla vicinanza della residenza del Presidente del Consiglio. (fonte sito del Comune di Roma.

La notiza è riportata da tutti i giornali- Interessante esercizio vedere come le varie testate ne parlano e con quali considerazioni fanno su quello che, a dir poco, è un arbitrio.

Repubblica sottolinea la rabbia dei cittadini, e dei negozianti questi ultimi senza essere stati pre-avvisati (perché gli utenti atac forse sì?)

La Stampa si limita a riportare la notizia senza commenti e senza corollari.

Il Corriere della sera, oltre a un articolo dettagliato nel quale precisa come la decisione non sia stata presa da Atac ma dalla Prefettura)  e con qualche imprecisione ( si parla di corse deviate, invece è stat solamente soppressa la fermata) nella sezione Roma forum pubblica un appello degli utenti atac .

SOPPRESSIONE FERMATA VIA DEL PLEBISCITO‏
Gli abbonati metrebus, viaggiatori quotidiani sulle linee 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20, desiderano esprimere il loro più totale dissenso alla scelta di sopprimere dal 28 dicembre la fermata autobus di via del Plebiscito, snodo strategico del trasporto pubblico per centinaia di lavoratori come anche per gli studenti del vicino liceo.
L'averla soppressa senza una soluzione alternativa, se non quella di arrivare fino al L.go Argentina, reca enorme danno a tutti gli utenti.
Chiediamo con forza che l'azienda dei trasporti riveda la più presto questa decisione o trovi una soluzione alternativa.
Il Messaggero ha dato notizia di un sit-in di protesta che si è svolto ieri dove c'era la fermata Atac dando voce ai partecipanti per spiegare le ragioni della protesta.

Il Tempo quotidiano di Roma ma vicinissimo Berlusconi sfiora il ridicolo (e la sua vera natura fascista) perché, pur riportando la notizia in maniera più stringata possibile alla fine si lascia scappare uno straccio di scusa che recita: 
la residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta.
Capite?  
Proteste non attentati, atti di violenza, o altre cose violente. Una protesta, legittima, democratica e costituzionalmente garantita è addotta come scusa per togliere una fermata per motivi di sicurezza...

Qualceh luce sulla natura di questeproteste la dà Il Messaggero
La residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta, come il 3 ottobre 2003, quando una cinquantina di appartenenti ai centri sociali gettarono tre bidoni di letame davanti al portone, aprendo poi uno striscione con la scritta "Sfrattiamo Berlusconi dall'Europa". Un mese fa ci fu la contestazione delle donne contro il ddl Carfagna.
Capisco che gettare letame è una protesta al limite della violenza ma il capo del governo deve accettare anche queste proteste esuberanti...
Come ricorda l'Associazione Diritti dei Pedoni per bocca del suo presidente Vito Nicola De Russis:
Da molti anni assistiamo ad un premier superscortato nei suoi spostamenti mentre, all'estero, i suoi pari circolano liberamente tra la gente dei loro democratici e liberi Paesi». «Siamo bravi a farci del male in campo mondiale - conclude De Russis - e la scomparsa di questa importantissima fermata nella tragica mobilità romana, renderà ancora più ridicolo il nostro Paese. A questo punto riteniamo nostro diritto-dovere gridare: Vergogna. Vergogna. Vergogna. (fonte sito roma-città.it)

Beh perché non tenerci tutti a casa o impedire proprio di farci passare per il centro così Berlusconi se ne sta solo soletto?

Ancora sul seminarista presunto effeminato

Tra i commenti al mio primo post sul seminarista irriso perché effeminato (sic!) trovo quello di un anonimo (eheheh) che  prima di quotarmi la descrizione del gruppo facebook "FAN CLUB DELLA SEMINARISTA SFRANTA DURANTE LA CADUTA DEL PAPA!" mi dice:
A testimonianza futura copio e incollo da FaceBook, dal Fan Club della Seminarista Sfranta. Copiate e incollate le discussioni, credo che siano uno spaccato incredibile di cosa è adesso l'Italia e di cosa significano certe cose... Ognuno si faccia un'opinione

Intanto quella che mi "copia e incolla" (cioè mi cita, mi quota) non è la discussione ma la descrizione del gruppo da parte del suo autore...

Comunque vediamo cosa dice il nostro, trattasi di JohnnyAlexAbbate, l'autore del secondo video sul seminarista, che riporto di seguito per comodità del lettore (lettrice).


Dunque il "nostro" dopo aver invitato tutti a esprimersi in merito a cosa avrà pensato il seminarista in quel momento (cioè quello della caduta del papa)Secondo te, cosa avrà pensato in quel momento la seminarista sfranta? SCRIVILO SULLA BACHECA!(Rigorosamente in accento romanesco) dice:
Sia chiaro.. A NOI QUESTO SEMINARISTA E' INCREDIBILMENTE SIMPATICO E PROBABILMENTE MOSTREREBBE PIU' AUTOIRONIA DI TANTI BACCHETTONI CHE STANNO PARLANDO DI QUESTO GRUPPO COME SE FOSSE UNA SPECIE DI RIUNIONE DI FASCISTI OMOFOBI MASCHILISTI. Quando il saggio indica la luna, il giornalista guarda il dito. ^_^ . 2 : La comicità non sta nel fatto che il seminarista è effemminato, dato che di preti gay ecc ecc ne vediamo a bizzeffe.. ma nel fatto che c'era un seminarista effemminato, in diretta mondiale, mentre il Papa cadeva, durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria. Questo è comico. Vedere una COSA FUORI DALLE PREVISIONI. Qualcosa che spezza la monotonia di una diretta televisiva di regime. Questo è divertente. E comunque di preti e frati gay che ci provano col sottoscritto, ne vedo a decine ogni giorno. E sinceramente non sono simpatici quanto questo seminarista. 3: Evviva i gay effemminati, evviva i gay maschili, evviva le lesbiche, i trans, gli eterosessuali, i terroni e i polentoni. Abbasso i giornalisti coglioni! (Ps. : non sono responsabile delle cazzate che la gente scrive su questo gruppo e lascerò che chiunque possa esprimere le proprie opinioni. Si chiama democrazia. )

Il giornalista? A chi si riferisce? Nemmeno uno straccio di link...

La comicità non sta nel fatto che il seminarista è effemminato, dato che di preti gay ecc ecc ne vediamo a bizzeffe...

Quindi il nostro conferma che (oltre a non saper scrivere in italiano.. effeminato non effemMinato...)
a) il seminarista è effeminato
b) DUNQUE è gay

Se non sono argomentazioni maschiliste e patriarcali queste...

[la comicità sta]... nel fatto che c'era un seminarista effemminato, in diretta mondiale, mentre il Papa cadeva, durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria. Questo è comico.

c'era un seminarista effeminato= una persona effeminata è buffa

in diretta mondiale= vieppiù se la (la persona non la seminarista) vedono in molti

mentre il Papa cadeva= la persona effeminata è doppiamente fuoriluogo in quanto effeminata e perché mostra di esserlo mentre il papa cade (con buona pace del gesto originale del seminarista che era di apprensione, quindi conforme all'accaduto)

durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria
un enorme va con l'apostrofo comunque l'aggettivo "enorme" non c'azzecca nulla con "cerimonia religiosa" (enorme dicesi di cosa Di dimensioni gigantesche, Che oltrepassa di molto la misura normale)aulica (forse era meglio solenne...) e seria.
Dunque la persona effeminata non solo fa ridere MA NON E' NEMMENO SERIA!!!

Questo è comico. Vedere una COSA FUORI DALLE PREVISIONI.

preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione

Qualcosa che spezza la monotonia di una diretta televisiva di regime. Un regime mondiale se la diretta era per sua stessa ammissione in mondovisione...

Questo è divertente.

Durante una cerimonia solenne e seria il papa cade, un vescovo si rompe un femore e lui trova divertente un seminarista tacciato di effeminatezza e dunque subito equiparato ai gay...
Nemmeno l'ingenuità di un quindicenne...

E comunque di preti e frati gay che ci provano col sottoscritto, ne vedo a decine ogni giorno

Eco che (s)cade  nel personalismo. Ci sta dicendo che esistono preti e frati gay. Lui lo sa. Perché ci provano con lui. Tutti i giorni.
Non si rende proprio conto della sua omofobia.
Nessuno ha mai negato che ci siano gay anche tra preti e frati. I gay le lesbiche, sono persone normali, ci sono in ogni compagine. Non è strano vederli nemmeno in chiesa. Non c'è bisogno che ce lo dimostri dicendo che ci provano con lui (che comunque più che una prova sa tanto di pettegolezzo... Ma si sa questa è l'antropologia televisiva in cui stiamo tutti affogando...).
E sinceramente non sono simpatici quanto questo seminarista.
Poverino! Meno male che non è una donna con la quale tutti i maschi (tranne il seminarista...) si sentono autorizzati a provarci perché fa tanto macho...

Io (e altri) criticavamo l'uso politico di un seminarista, strumentalizzato, in quanto effeminato (prima forma di maschilismo) perché esterna meraviglia in maniera (per alcuni) poco virile (se non è fascista questa argomentazione...), come persona omosessuale (inferenza maschilista)  dentro la chiesa e, dunque, in contraddizione coi suoi stessi dettami...

Evviva i gay effemminati, evviva i gay maschili, evviva le lesbiche, i trans, gli eterosessuali, i terroni e i polentoni. Abbasso i giornalisti coglioni!
Come un vecchio sloga Rai: di tutto, di più. Ma in realtà non dice nulla. Ha già detto prima...
I giornalisti poi (chissà chi...) sono coglioni, che va anche bene, se solo ci spiegasse il perché...

(Ps. : non sono responsabile delle cazzate che la gente scrive su questo gruppo e lascerò che chiunque possa esprimere le proprie opinioni. Si chiama democrazia. )

Ed ecco la vulgata sulla democrazia che piace tanto a Berlsuconi.
In nome della democrazia si possono dire cazzate. E' vero. Lui  ne ha scritte tante e io combatterò affinché anche lui possa continuare a dirle. Ma poi deve prendersi anche le critiche. Mie o altrui. Perché libertà, come diceva Rosa Luxemburg, è sempre quella di dissentire...

Qualche dubbio che quel che scrivono gli altri sul suo gruppo non sia affar suo.
Se nel mio blog scrivono, che ne so, che le donne sono inferiori, io non censuro ma critico e mi dissocio...
Lui se ne pasce e gongola...

Insomma troppa importanza per una boutade piccola piccola che la dice lunga su come certi gay siano ancora vittima dei meccanismi maschilisti che prima li intrappolano in odiose categorie e poi li costringono a illudersi siano le armi di liberazione da un pregiudizio che è prima di tutto dentro di loro...

Intanto io mi chiedo piuttosto come sta il vescovo col femore rotto...
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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