Inizio movimentato, ieri sera, per la messa della notte di Natale celebrata dal Papa a San Pietro, per la prima volta con due ore di anticipo, per non affaticare troppo il pontefice ottantaduenne - si era detto - in vista degli impegni del mattino seguente. Attimi di tensione che si stemperano a fatica oltre il muro delle migliaia di fedeli che assistono alla messa, lasciando un velo di apprensione a pervadere l'intera funzione liturgica, comunque officiata da un Papa apparentemente non turbato dall'accaduto.
Alla fine della messa, la Rai ripropone le immagini della diretta, che fanno subito il giro del mondo, e chiariscono l'accaduto: si vede il Papa unirsi alla processione dei cardinali e dei concelebranti, poi una donna vestita di rosso che salta le transenne e gli si getta addosso. Il pontefice cade a terra. Per qualche secondo si vede solo un gran trambusto, e il card. Etchegaray che si accascia. Poco dopo, questione di pochi secondi, il Papa è di nuovo in piedi, la processione prosegue, raggiunge l'altare e la messa comincia. Il Papa appare appena un pò scosso, e conduce la celebrazione senza tentennamenti. Legge sicuro il testo dell'omelia, in cui esorta ad andare incontro a Dio, rinunciare all'egoismo e alla violenza, a usare "solo le armi della verità e dell'amore".
Intanto la donna viene condotta alla Gendarmeria vaticana, dove viene trattenuta in stato di fermo. Appare confusa e agitata, forse sofferente di mente, dice di aver voluto abbracciare il pontefice. Si sospetta possa essere la stessa che lo scorso anno tentò un gesto analogo. Si scoprirà poi che si chiama
Susanna Maiolo è svizzera e ha 25 anni. Oggi, secondo quanto fatto sapere dal Vaticano, è stata ricoverata in una struttura per il trattamento sanitario obbligatorio. Restano i molti interrogativi su cosa sarebbe successo se, al suo posto, vi fosse stato qualcuno con cattive intenzioni, anche è certo che non avesse addosso alcuna arma o oggetto contundente, avendo comunque dovuto passare attraverso un severo sistema di controlli all'entrata.
Nel trabusto cade anche il cardinale Etchegaray, 87 anni, ricoverato al Policlinico Gemelli con una frattura del femore.
Nessuna preoccupazione invece per la salute del Papa, il quale, nonostante l'età, qualche disturbo alla circolazione, e la frattura al polso subita la scorsa estate in una caduta accidentale, ha lasciato tranquillamente la Basilica, appena sostenuto dai cerimonieri nello scendere le scale dell'altare, alla fine della Messa. Circondato da uno stretto cordone di sicurezza. La repubblica
(24 dicembre 2009)
Il trattamento sanitario obbligatorio lo si applica per la tutela del paziente e non per quella della società.
Probabilmente il giornalista si riferisce al precedente ricovero coatto quello sì basato sul concetto di "pericolosità per sé e per gli altri e/o pubblico scandalo" e non più in vigore in Italia dal 1978, nello stato Vaticano, non so.
La domanda che si pone il giornalista ha la stessa consistenza di questa: chissà se invece della donna vi fosse stato Bill Laden...
Il giornalismo d'accatto che fa le ipotesi pur di parlare di stragi e attentati, spettegolando sui precedenti del papa (polso rotto e altre caute) fregandosene ampiamente del cardinal Etchegaray che è finito in ospedale con un femore rotto (e in vecchiaia si sa quanto sia una brutta frattura..).
Questo non è giornalismo è un rutto fetido che ammorba l'aria.
Aveva proprio ragione Mao...