5 settembre 2009

Direttamente dal blog Marginalia

Migranti e politica dei respingimenti su Rai 3
Domani sera su Rai 3, alle ore 21, torna il programma di Riccardo Iacona Presadiretta. Questa prima puntata sarà focalizzata su migranti e politica italiana dei respingimenti, con tra l'altro, immagini esclusive dei primi respingimenti avvenuti il 6 e 7 maggio scorso ed i conseguenti trattamenti della polizia libica ai primi uomini e donne migranti respinti.

Prima della prossima fiaccolata...

LUNEDI' 7 SETTEMBRE DALLE 20 ALLE 22

RIUNIONE APERTA per la PREPARAZIONE delle iniziative successive:

PRESSO IL CIRCOLO MARIO MIELI (Via Efeso 2a - Metro S. Paolo)


La riunione è OPERATIVA ed è aperta ai contributi di tutti quanti vogliono intervenire, anche solo come osservatori.

I prossimi incontri di preparazione si terranno a rotazione nelle sedi delle associazioni disponibili.

per info cliccare qui

Fiaccolata e colate di cera (o non c'era?)

L'opposizione, tenera e ridicola al tempo stesso, tra i corpi belli, palestrati, scolpiti, abbronzati, pinzettati di molti ragazzi che hanno partecipato ieri alla fiaccolata, e il loro essere affettatamente effeminati (tutti nello stesso modo, con lo stesso linguaggio fatto di squittenti tesooooro) credo sarà il ricordo che mi rimarrà più impresso della manif di iersera. Quello e piazza  del Campidoglio piena di gente, checche, froci, lesbiche, uomini e donne, insieme, mancavano le trans, oppure son io che non le ho viste.
Un gruppo di giovani e giovanissimi che, nel vuoto politico delle proprie teste, come chi ha pensato bene di rivendicare, megafono in mano,  che è lui (lei ? l...?) a decidere da chi prenderlo in culo, non capisce la posta in ballo. Si sente sgridato dalla mamma (i papà si sa sono assenti...), alla quale si oppone puntando i piedi (mamma voglio prenderlo in culo! Lo voglio! Lo voglio! Lo voglio!!!)  e parlano di sesso... (l'intervento che ha preso più applausi...).
Questi ragazzi, poverini, non capiscono che non è affatto questione di sesso, ma di visibilità.
Che in culo lo prendono non solo i gay (perché, sant'iddio il culo lo abbiamo tutti può piacere a uomini e donne, etero e gay...) e che lo si faceva anche ai tempi di Mussolini, con discrezione, molta attenzione e senza dare nell'occhio. Di più, senza essere visibili.
Mentre oggi lo facciamo alla luce del sole (oddio non proprio prenderlo in culo magari...) e non ci vergogniamo più di baciarci in mezzo alla strada come fanno gli etero.
Ecco il senso dell'orgoglio gay, quello che Biagi (pessimo giornalista) e Gaber (ottimo cantautore) non hanno mai capito quando si chiesero entrambi ma che avranno mai da essere orgogliosi?.
Non dobbiamo chiedere il permesso per fare ciò che facciamo (già ma che facciamo?) nè per essere quel che siamo (ah, perché? Siamo?).
Scendiamo in piazza perché vorrebbero rimandarci nell'anonimato delle case, dei locali, dei ghetti dai quali abbiamo appena iniziato ad uscire.
Perché il nostro essere visibili dimostra che sono possibili diversi modelli di famiglia e magari la nostra presenza (e assenza) denuncia le violenze insite nella famiglia patriarcale borghese, quella che tutti difendono da tutte le parti (dal pdl al pd), quella che massacra e stupra le donne, scopa i propri figli, li prostituisce, li vende, li cresce nell'odio per il diverso, li discrimina (li ammazza) perché diversi.
Non è stato così, ieri sera almeno,  per molti di quei ragazzi, checchine tutt'altro che gaie piuttosto politicamente tristi che dichiarano "è orribile dirlo ma siamo normali" (l'ho sentito stamane, al gr2).
Io non sono normale e sono fiero della mia differenza! E non sto certo parlando del mio orientamento sessuale.
Io non sono normale perché non mi accontento delle semplificazioni dateci in pasto dalla tv, perché non vivo di etichette ma ci navigo attraverso con felice incoscienza, perché non dico puttana a una donna per offenderla né frocio a un uomo, perché non uso il cellulare al cinema in teatro nei ristoranti e nemmeno in casa dei miei amici quando sono loro ospite, perché non penso solamente al mio particulare ma mi oppongo ogni volta che una ragazza viene stuprata, un ragazzo ucciso dalla polizia, un padre arrestato per pedofilia perché ha baciato la figlia di 8 anni sulle labbra (è appena successo, in Brasile). Perché ho una testa e la uso (o, almeno, ci provo).
Invece questi ragazzi/maschera (come ha constatato il mio amico Antonio con meravigliosa intelligenza in fondo siamo tutti delle maschere) sono talmente borghesi nel profondo... dell'anima da aspirare a quella normalità borghese non perchè discriminati, ma in quanto esclusi.
Vogliono il suv, il marito (la moglie) e l'amante, i fondi all'estero e la badante in casa, come tutti gli altri
Io no.
Io vorrei un altro Stato, una altra economia, più ecologia, più cultura, più tolleranza, meno evasione fiscale, più questione morale, più educazione, meno luoghi comuni. Vorrei poter parlare di antifascismo senza essere accusato di essere ideologico.
Sono questioni imprescindibili.La loro assenza ci ha portati dove siamo, in tutti i campi.
Ma iersera non c'era nulla di tutto questo.
L'unica rivendicazione era quella di scheccare senza sentirsi dire alle spalle a frocio!. O magari ricevere una coltellata perché baci una persona del tuo stesso sesso

Una fiaccolata vuota di idee politiche, che temo non ci porterà da nessuna parte. 
Ma almeno riusciamo ancora da alzare la testa ma per fare che o dire cosa ancora non son riuscito a capirlo...

(corretto negli errori di battitura e in alcune parti, ma non nella  sostanza dopo il commento di Simone)
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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