La canzone è Devi dirmi di sì, non eccelso single del lontano 1983 (aaaah la scuola, il liceo... Aaaaaaaaaahhhhh) scritta da Pani in coppia con Cassano fuoriuscito dai Matia Bazar due anni prima (e che a Mina regala gemme come Rose su Rose, E va bene, ti voglio e Cosa manca non certo questa melensa e sconclusionata canzona). La canzone non è cantata da Mina non solo, e non tanto, come spiegano quelli del fan club, perchè
L’utilizzo della versione originale dell’hit cassan-paniano non era ovviamente possibile visto che la Voce di Mina è ancora vincolata – pubblicitariamente parlando – al rapporto di esclusiva con Casa Barilla destinato a concludersi senza particolari colpi di coda alla fine di quest’anno…ma perchè un conto è pagare le royalties a Cassano e Pani un conto a Mina... Pecunia non olet ma scarseggia!
Ecco lo spot
L'interprete di questa versione è Roberta Bonanno che quelli del fan club qualificano come ex-Amica di Maria (No, non si tratta di una devota alla madonna ma di una concorrette del programma di Maria De Filippi).
La cosa che colpisce è la narrazione dello spot.
Vediamo una giovane donna fare spese in un negozio antico una torrefazione di quelle di una volta, tra vini e dolciumi. Un negozio d'élite nonostante le apparenze dimesse.
Poi è la volta di una giovane coppia sulla loro barca, concretizzazione della metafora del navigare. Lei è al timone della barca, lui a quello delle finanze: sta al computer e spende i soldi...
Poi vediamo un padre di mezza età, in giacca - grigina tristina - e cravatta comperare il pianoforte al figlio che non ha dieci anni che sorride, dentone, felice.
Ora Carta sì, dove sì sta per Servizi Interbancari, nasce nel 1985 come società che fornisce servizi di moneta elettronica a tutte le banche. La società offre ai propri clienti bancari la gestione dell’intero ciclo di emissione e accettazione delle carte di credito e assicura agli esercizi commerciali i servizi di accettazione e la gestione dei pagamenti effettuati con le carte attive sui principali circuiti mondiali. (fonte Il profilo cartaSi). Quindi molti italiani che usano carte di credito (e bancomat) usano il sistema cartaSi.
Nello spot ovviante si vuole dare l'immagine dei clienti di cartaSi (non chi usa il circuito ma proprio chi ha una carta con quel brand) come gente ricca, di gusto, spensierata. Cioè, secondo i dati Istat, meno del 10% della popolazione italiana.
Di più la pubblicità è subdolamente e nemmeno troppo velatamente sessista.
E' la donna a fare le piccole spese (anche se dal droghiere può aver comperato un costosissimo caviale a 200 euro la confezione...) e a considerare la carta la sua migliore amica (si sa le donne sono tutte amiche) mentre è l'uomo a comperare il pianoforte al figlioletto dentone (considerandolo il suo più grande investimento.
La donna oggi ricopre mansioni una volta pensate solo adatte ai maschi, come stare al timone di una imbarcazione, ma chi naviga in rete per spendere i soldi è il maschio (immaginatevi la situazione al contrario: lui al timone e lei su internet... vi fa strano, no?).
Insomma mentre il paese è sul baratro e l'economia ristagna CartaSi dà un'immagine degli italiani tranquilla, rassicurante, che corrisponde a verità per quella piccola fascia di popolazione che è straricca in barba (in culo?) al resto della popolazione che non arriva nemmeno a metà mese (il sottoscritto per primo).
Consoliamoci con Piccolino, sempre che il 22 avrò i soldi per comprarlo...
(vedesi Gatto, euro 22...)
P.S.
A proposito di Spot
Dopo la bonaria (mica tanto...) critica di Littizzetto agli spot Barilla di Mina fatta nel 2009
ecco uno degli spot criticati...
...critica alla quale Mina ha risposto sulle pagine de La Stampa dicendo che la ha fatta ridere...
...il nuovo spot (2011) della Barilla vede Mina solo cantare, il testo è fatto recitare a un uomo...
Littizzetto 1 Mina 0?