15 giugno 2010
La morte in vita di Ida Magli
Stavo scrivendo un post contro i mondiali di calcio. Volevo citare un vecchio articolo di Ida Magli, del 1980-
Ida Magli, antropologa. Mia professoressa all'università, quella che mi ha aperto gli occhi al mente e il cuore su molti nodi centrali del mio pensiero politico, etico e scientifico.
Sapevo di un suo recente arroccamento su posizioni conservatrici, i libri scritto contro l'Europa. Ho smepre pensato si trattasse di fraintendimenti, il pensiero di un'antropologa, la sua ricerca, lavora sempre con i cliché e i luoghi comuni, per capirli, analizzarli e capovolgerli, proprio come faccio io, nel mio piccolo , a scuola. Non ho mai approfondito le sue pubblicazioni a partire dal 2000. Ora leggo alcuni suoi articoli su giornali improponibili e scopro che non è la stessa persona che ho conosciuto io 25 anni fa. Dice cose senza senso, razziste, xenofobe, illogiche, deliranti, proprio come Oriana Fallaci, che almeno ha avuto il buon gusto di morire di cancro (il minimo per una che solo col pensiero compiva crimini contro l'umanità). Classe 1925 Ida Magli sta gettando alle ortiche tutto il percorso e il lavoro compiuto in precedenza. Anche perchè, per i furbetti della parrocchia sinistra, quei compagni nelle intenzioni ma fascisti nei metodi e nell'animo, è facile citare brani del suo pensiero critico, estrapolandolo e stravolgendolo. Fa gioco ai discorsi seri di ieri i deliri di oggi.
Eppure devo prendere atto delle ecolalie di questa donna ormai morta culturalmente, svuotata di ogni pensiero critico, inrachititasi su schemi di pensiero aridi e senza senso che si sorreggono solo per la spigolosità del loro ovvio razzismo, della loro xenofobia. Ma non solo. Magli scrive contro i trapianti, contro l'Europa (anche se in quel caso il discorso è un po' più complesso).
Prego solo tutti quelli che mi conoscono o mi leggono e che mi hanno sentito vantare discendenze dall'antropologa di non commisurarmi col pensiero contemporaneo della donna, ma con quello ormai lontano dell'antropologa. Un pensiero che è ancora valido, che fa parte di me e che difendo anche se la sua autrice lo ha tradito regredendo a posizioni insostenibili anche per molti fascisti (si fa per dire...).
Anche così mal ridotta Ida Magli suo malgrado ahilei, offre però l'occasione di un osservatorio antropologico e sociologico non indifferenti.
Prendiamo per esempio il suo articolo Vietiamo agli immigrati di comprare case e terreni pubblicato su Il Giornale il 28 Aprile 2008:
Ognuno può commentarlo come vuole, va da sé.
La cosa interessante è invece soffermarsi sui commenti dei lettori che offrono una casistica davvero ampia e completa dell'italico pensiero sull'argomento sollevato dalla (ex?) antropologa.
c'è chi ignora la storia italiana
Odio verso la chiesa perchè accoglie chiunque (beh quasi chiunque... ma quello è un altro discorso...) richieste di controlli sulla legale provenienza del denaro non come principio democratico di trasparenza ma perchè si presume che se un migrante (=morto di fame) ha dei soldi sono di provenienza illecita (e Berlusconi cosa dovrebbe dire allora?), migranti come servi per lavori umili che non vuole fare nessuno (il che è vero, ma i migranti sono tollerati solo per questa funzione che hanno, come dire che sfruttatori opportunisti gli italiani...), bell'immagine che traspare degli italiani, nevvero?
Purtroppo la democrazia che dà diritto di parola a tutti deve fare i conti col non pensieri di chi scrive quel che pensa senza controllare se quel che pensa abbia un senso, come fa questa signora
se la signora non ha i soldi per comprarsi l'appartamento la colpa è del migrante che lo può...
Certo, nonostante l'orientamento politico del giornale sia chiaro ci sono anche interventi di diversa natura,
Si tratta di pochi rari interventi...
Ecco credo che questo articolo stani i razzisti, gli xenofobi, gli ignoranti, i deficienti che vivono in Italia (e sapiamo chi votano) una volta Ida Magli li studiava e ci istruiva (a noi studenti) su come disarmare questo non pensiero. Oggi purtroppo anche la sua intelligenza è morta e si lasciata affogare dalla merda italiana, quella che molti vorrebbero preservare...
Ida Magli, antropologa. Mia professoressa all'università, quella che mi ha aperto gli occhi al mente e il cuore su molti nodi centrali del mio pensiero politico, etico e scientifico.
Sapevo di un suo recente arroccamento su posizioni conservatrici, i libri scritto contro l'Europa. Ho smepre pensato si trattasse di fraintendimenti, il pensiero di un'antropologa, la sua ricerca, lavora sempre con i cliché e i luoghi comuni, per capirli, analizzarli e capovolgerli, proprio come faccio io, nel mio piccolo , a scuola. Non ho mai approfondito le sue pubblicazioni a partire dal 2000. Ora leggo alcuni suoi articoli su giornali improponibili e scopro che non è la stessa persona che ho conosciuto io 25 anni fa. Dice cose senza senso, razziste, xenofobe, illogiche, deliranti, proprio come Oriana Fallaci, che almeno ha avuto il buon gusto di morire di cancro (il minimo per una che solo col pensiero compiva crimini contro l'umanità). Classe 1925 Ida Magli sta gettando alle ortiche tutto il percorso e il lavoro compiuto in precedenza. Anche perchè, per i furbetti della parrocchia sinistra, quei compagni nelle intenzioni ma fascisti nei metodi e nell'animo, è facile citare brani del suo pensiero critico, estrapolandolo e stravolgendolo. Fa gioco ai discorsi seri di ieri i deliri di oggi.
Eppure devo prendere atto delle ecolalie di questa donna ormai morta culturalmente, svuotata di ogni pensiero critico, inrachititasi su schemi di pensiero aridi e senza senso che si sorreggono solo per la spigolosità del loro ovvio razzismo, della loro xenofobia. Ma non solo. Magli scrive contro i trapianti, contro l'Europa (anche se in quel caso il discorso è un po' più complesso).
Prego solo tutti quelli che mi conoscono o mi leggono e che mi hanno sentito vantare discendenze dall'antropologa di non commisurarmi col pensiero contemporaneo della donna, ma con quello ormai lontano dell'antropologa. Un pensiero che è ancora valido, che fa parte di me e che difendo anche se la sua autrice lo ha tradito regredendo a posizioni insostenibili anche per molti fascisti (si fa per dire...).
Anche così mal ridotta Ida Magli suo malgrado ahilei, offre però l'occasione di un osservatorio antropologico e sociologico non indifferenti.
Prendiamo per esempio il suo articolo Vietiamo agli immigrati di comprare case e terreni pubblicato su Il Giornale il 28 Aprile 2008:
Genova non appartiene più ai genovesi. Il centro storico è stato comprato, un pezzo alla volta, un negozio alla volta, dagli immigrati africani, in maggioranza marocchini e tunisini, e i genovesi vi si sentono ormai stranieri; non osano quasi più attraversarlo, tanto meno passeggiarvi. Le moschee vi pullulano e nessuno può validamente opporsi all'erezione della moschea principale, di faccia al Duomo.Ora dimentichiamoci per un attimo dei deliri di questo articolo (sic!).
Firenze non appartiene più ai fiorentini. Il centro storico è stato comprato, un pezzo alla volta, un negozio alla volta, dagli immigrati africani e i fiorentini vi si sentono ormai stranieri; non osano quasi più attraversarlo. Ricchissimi «sceicchi» hanno acquistato i palazzi intorno al Duomo, anche quelli abitati da secoli dai discendenti di Dante. Evidentemente il Sindaco non vi ha trovato nulla da eccepire, e adesso ha la soddisfazione di affacciarsi dal suo ufficio sulle grida dei venditori e sugli effluvi di aglio provenienti dalle cucine musulmane. I negozi africani vendono ai turisti, sotto il naso dei fiorentini impotenti, borsette di autentico «cuoio fiorentino» conciato in Cina e, malgrado l’estrema battaglia ingaggiata da Oriana Fallaci, le moschee prosperano al pari dei commerci.
Roma non sta meglio. Gran parte del centro, a cominciare dalla Basilica di S. Maria Maggiore fino a Piazza Vittorio e a S. Giovanni, appartiene agli immigrati, soprattutto cinesi e africani (ma a Roma sono presenti quasi tutti i gruppi etnici esistenti al mondo). Comprano tutto quello che possono, convincendo facilmente i proprietari con l’abbondanza di denaro contante che possiedono, senza dilazioni o mutui, cosa che nessun italiano può permettersi. I cinesi, poi, sono silenziosissimi. Non salgono quasi mai alla ribalta delle cronache perché obbediscono, senza osare lamentarsi, a una disciplina ferrea, lavorando in modo disumano, al di fuori di qualsiasi normativa igienica e sindacale. Quando si ammalano o quando partoriscono ricorrono alle cure di un proprio medico allo scopo di non far scoprire il loro numero effettivo. Ci si accorge della loro presenza soltanto dalla lingua delle insegne. La questione delle insegne dei negozi, del resto, è di per sé indicativa del disprezzo dei Sindaci verso la propria città. Neanche i benemeriti Sindaci di Roma, tanto solerti verso la cultura, hanno ritenuto doveroso imporre ai nuovi padroni almeno l’uso della doppia lingua sulle insegne dei negozi.
È urgente, dunque, emanare una legge che vieti l’acquisto di terreni, di edifici, di locali agli stranieri. Si tratta di una normativa talmente ovvia che esiste in quasi tutti gli Stati, anche in quelli africani dai quali provengono molti dei nostri immigrati acquirenti; la sua mancanza è sufficiente da sola a testimoniare della spaventosa indifferenza dei governanti verso il territorio italiano. Bisogna anche precisare che l’Italia ha l’obbligo di derogare, in difesa della propria esistenza, dalle normative riguardanti i cittadini degli Stati che fanno parte dell’Unione europea. Comportarsi come se l’Italia fosse un Paese uguale agli altri sarebbe stupido, oltre che falso, visto che venire in Italia è stato da sempre il sogno di tutti. Inoltre noi siamo troppi e il territorio italiano va salvaguardato dall’eccesso demografico non soltanto per la sua intrinseca fragilità ma anche per la sua bellezza paesaggistica.
Spetta al nuovo governo provvedere in fretta dato che nessuno ha dubbi sul fatto che il successo elettorale del centrodestra sia dovuto soprattutto alla insofferenza della maggior parte della popolazione nei confronti della immigrazione. Un’insofferenza che ha profonde motivazioni psicologiche oltre a quelle concrete e che si estende ad aspetti che di solito i governanti non prendono in considerazione quando si occupano della «sicurezza». Ma se è vero che gli italiani hanno deciso di riprendere in mano la propria vita e il proprio futuro provocando l’attuale terremoto politico, è perché non ne potevano più di non avere diritto a custodire il patrimonio che con tanta fatica hanno conquistato: la propria terra. Non ne potevano più di essere oppressi dalla invasione di stranieri e dalle conseguenze inevitabili che tale invasione porta con sé. Si tratta di conseguenze che vanno molto al di là del pur grave assedio dei crimini quotidiani. Nessuna «sicurezza» è possibile a un popolo che non possieda un territorio ben delimitato e chiuso, così come ogni individuo si sente al sicuro soltanto se possiede una casa nella quale nessuno possa entrare. L’Italia è diventata negli ultimi anni terra di approdo per chiunque. Ma un popolo è tale appunto perché possiede un territorio. I «confini» esistono e sono sempre esistiti, in ogni tempo e in ogni luogo, perché delimitano la sacralità dello spazio nel quale vive un determinato gruppo di uomini. Chi non sa che si deve mettere i piedi in un solco d’acqua per attraversare il confine di alcuni stati? L’acqua segnala appunto la necessità di una purificazione per entrare nel territorio altrui. Ma anche il «tappetino» davanti alla porta di casa segnala, sotto la debole razionalizzazione del pulirsi le scarpe, la sacralità del nostro territorio.
Ognuno può commentarlo come vuole, va da sé.
La cosa interessante è invece soffermarsi sui commenti dei lettori che offrono una casistica davvero ampia e completa dell'italico pensiero sull'argomento sollevato dalla (ex?) antropologa.
c'è chi ignora la storia italiana
Be', mi dicono che non sia facile per un italiano comprare un immobile nella vicina Croazia, specie in Istria, Fiume, Dalmazia, cioè in territori ex-veneziani. Chi è più informato di me mi smentisca. Qualche lettore che ora si strappa le vesti per l'articolo della dott.Magli, se le è mai strappate per questa discriminazione? (Cyclamen)Chi ne fa una questione di pura convenienza
La mia casa dovrebbe valere circa 400.000 euro. Giuro che se un immigrato, un rom, uno qualunque me la pagasse in contanti, gliela venderei in un minuto. Pecunia non olet. E questo vale per tutti (a buon intenditor...) Non è non vendendo case o terreni che si risolvono certi problemi, ma con l'azione ferma e duratura delle amministrazioni centrali e locali, che sappiano discernere, e ci vuole poco in tempi brevi, l'onesto dal delinquente ed agiscano di conseguenza La signora Ida Magli, dopo il suo articolo che tocca tutto lo scibile umano e non, faccia proporre ed approvare una legge che permetta l'espulsione di tutti i non italiani, in regola e non, poi andrà lei a fare la badante, mentre pulisce le strade o i cessi, mentre coglie i pomodori e concia le pelli ecc., ossia tutti i lavori che gli italiani, gran signori, non vogliono piu' fare. Suggerisco alla signora Magli di traslocare sulla luna, l'altra faccia però, così il suo sguardo non sarà offuscato da questa miseria umana. Buon viaggio. p.giorgioChi richiede leggi evidentemente solo per i migranti (perchè se le stesse venissero applicate anche ai cittadini italiani nessuno potrebbe acquistare checchessia)
l'articolo,in se,non mi dispiace,ma,per il semplice fatto che un cittadino straniero acquisti un immobile in italia non per questo bisogna negargli questa possibilità.semplicemente per alcuni punti:1) se il soggetto che compra è un cittadino esemplare,paga le tasse,nom commette reati,sarebbe incostituzionale tale divieto. 2)non esiste in nessun paese del mondo che un integrato abbia dei limiti e dei diritti. 3) solo nei paesi socialisti esistono divieti tassativi:anche perchè è tutto dello stato.. ci sarebbero altre forme per controllarne la liceità.ad esempio chiedere prima da dove provengono i capitali, se il soggetto ha dei precedenti penali per reati contro il patrimonio che gli consentano l'acquisto e non attraverso i suoi cespiti. e se ricorressero estremi fondati di un reato sequestrare tutto fino a fine inchiesta, e se dalla medesima, risultasse il dolo verso terzi risarcirli quanto sequestrato. infine se parlassimo di sicurezza dovremmo far si che la chiesa se ne stesse al di fuori dalle nostre questioni interne, anche perchè è stata in gran parte colpa della caritas che, accogliendo indiscriminatamente tutti senza avvertire nessuno, li ha illusi dendo la sensazione che in italia comandasse la chiesa..ma li soccorreva con i nostri soldi..forse che noi entriamo nelle loro faccende? con i loro pedofili, che ci sono costati milioni euro,a noi, e non a loro. e tanti di quegli assistiti hanno,poi acquistato la casa, risparmiando,certamente, saluti.Roblanf41C'è chi in barba all'articolo 19 della nostra Costituzione vuole vigilare affinché appartamenti locati per uso abitazione non divengano luoghi di culto
Mi paiono eccessivi il titolo e il contenuto dell'articolo.. vietare l'acquisto di beni mi pare sbagliato, specialmente in una società che aspira alla libertà di potersi permettere la proprietà privata.. Non mi risulta che esistano Paesi occidentali dove sia proibito a chi paga di acquistare beni immobili.. Esistono, soprattutto in Italia, leggi sulla destinazione d'uso degli immobili (appartenenti a cittatini italiani o stranieri) quindi si, al vigilare che le attività ospitate da tali immobili siano conformi alla legge (un appartamento di due locali mi pare inadeguato ad ospitare un luogo di culto, moschea o pagoda che sia..) Proibire no, ma vigilare si.. lo spirito dovrebbe essere questo, per tutelare i cittadini italiani e anche coloro che in Italia vengono per lavorare, onestamente e farsi una vita migliore.. (pdavide)
Odio verso la chiesa perchè accoglie chiunque (beh quasi chiunque... ma quello è un altro discorso...) richieste di controlli sulla legale provenienza del denaro non come principio democratico di trasparenza ma perchè si presume che se un migrante (=morto di fame) ha dei soldi sono di provenienza illecita (e Berlusconi cosa dovrebbe dire allora?), migranti come servi per lavori umili che non vuole fare nessuno (il che è vero, ma i migranti sono tollerati solo per questa funzione che hanno, come dire che sfruttatori opportunisti gli italiani...), bell'immagine che traspare degli italiani, nevvero?
Purtroppo la democrazia che dà diritto di parola a tutti deve fare i conti col non pensieri di chi scrive quel che pensa senza controllare se quel che pensa abbia un senso, come fa questa signora
.e sono d'accordo con artemisia: innanzitutto i miei nonni sono andati in America a lavorare e solo dopo avera avuto un regolare contratto di lavoro hanno potuto prendere casa in affitto e porare con loro le figlie, ma dopo aver passato la quarantena!!!Idem per la Svizzera! Per favore non diciamo baggianate: gli italiani all'estero hanno ci come no portato anche la mafia, la malavita, ma si sono sicuramente integrati! sono diventati parte integrante e fondamentale dell'economia del paese e della cultura locale...qua invece non succede questo: lo straniero non si integra, non si adatta, non RISPETTA! Una cosa: anche io sono cresciuta in una famiglia la cui educazione è basata sul rispetto altrui , sull'amore e sulla pacifica convivenza...il discorso è un'altro: a me fa davvero male dover condurre, vedere condurre la mia famiglia, una vita di perenni sacrifici, di rinunce (negli ultimi anni anche per le cose più "banali")perchè lo Stato italiano in nome dell'uguaglianza privilegia chi viene dall'estero...la verità è che gli stranieri sanno di poter venire a fare TUTTO quello che vogliono, di riuscire a farla franca, tanto le leggi italiane oramai sono solo per loro!Io una casa non penso purtroppo di poterla comprare mai....gli extracomunitari invece si...eccome!e ancora non ho capito come....bah....buon appetito!
se la signora non ha i soldi per comprarsi l'appartamento la colpa è del migrante che lo può...
Certo, nonostante l'orientamento politico del giornale sia chiaro ci sono anche interventi di diversa natura,
Evidentemente la signora Magli vorrebbe verificare prima il DNA di un compratore di case, prima che avvengano le transazioni. Perché non distribuire una patente di etnia? Eppure sarebbe curioso come potrebbe un figlio di immigrata sposata con un italiano (orrore! un mezzosangue!) barcamenarsi con il divieto che la signora Magli desidera. Evidentemente sarebbe, la signora Magli, felice di vedere un bel cartello all'ingresso delle agenzie immobiliari con la scritta "Vietato l'ingresso ai cani e agli ..." (prego sostituire i puntini a scelta con: arabo, palestinese, pachistano, magrebino, albanese, romeno, omosessuale, ebreo, eccetera). E perché non renderli immediatamente riconoscibili, questi barbari che ci hanno invaso? Una bella fascia al braccio sarebbe utilissima.(Variatio5)
Si tratta di pochi rari interventi...
Ecco credo che questo articolo stani i razzisti, gli xenofobi, gli ignoranti, i deficienti che vivono in Italia (e sapiamo chi votano) una volta Ida Magli li studiava e ci istruiva (a noi studenti) su come disarmare questo non pensiero. Oggi purtroppo anche la sua intelligenza è morta e si lasciata affogare dalla merda italiana, quella che molti vorrebbero preservare...
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