L'avevo pesa coi punti SIDIS, almeno nel 2002. Mi ha servito innumerevoli tazze di caffè per almeno 5 anni.
Poi, ieri l'altro, appena la ho accesa, ha sputato due decilitri di caffè e poi niente più. La spia d'alimentazione si accende ma la macchina non scalda acqua e il caffè non esce...
Era una moulinex con una sobria ma concreta pretesa di design.
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Ne ho comperata un'altra, una Tefal, molto più macchina del caffè che oggetto d'arredo culinario.
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La prima volta che ho incontrato il caffè americano fu in Francia, a Parigi, nel 1987.
Vi ero andato in vacanza con la mia amica Frances grazie ai primi soldi che avevo guadagnato con l'arte dello scrivere, una collaborazione in nero, non economica, ma senza firma, (ricordo ancora quando Nino, lo scrittore che cercava un giovane dalla mente brillante e dalle miti pretese, mi prospettò una collaborazione per 13 puntate di un varietà radiofonico, facendo un lungo preambolo sul fatto che la radio non è la televisione e che, insomma, non poteva pagarmi troppo e poi, serio mi disse: "unmilioenetrevabene?" e io che un milione neanche l'avevo mai visto tutto insieme, cerco di darmi un contegno mentre mi precipito a rispondergli di sì nell'eventualità che possa svenire...).
Fu un incontro folgorante, io che la mattina non sapevo mai come fare colazione (un'incertezza che mi è rimasta ancora oggi quando vado al bar, dove non ordino mai la stessa cosa facendo dannare i baristi che cercano di memorizzare cosa prendo, e le opzioni sono vastissime, caffè in vetro, cappuccino tiepido, caffellatte col latte freddo..., caffè freddo, the...) perché niente mi esprimeva con soddisfazione, finalmente avevo scoperto la mia bevanda.
Oggi la macchina per il caffè americano è diffusa anche in Italia ma all'epoca vi assicuro era arduo trovarne una, così la mia prima macchina (era una Braun, ancora me la ricordo con le sue forme perfettamente rotonde) me la portai (in treno...) da Parigi a Roma.
Non ho mai trovato un amico, che non fosse francofono, rimasto a dormire a casa mia, pronto ad accettare con entusiasmo il mio invito a fare colazione col caffè americano.
Una passione che condivido col capitano Catherine Janeway di Star Trek Voyager.