29 giugno 2010
E mentre sproloquiamo tutti su Taricone...
...ecco cosa succede nel bel Paese..
Filmare le discariche? Vietato per legge
Una notizia che non è apparsa sui grandi organi di informazione ma che è paradigmatica del gravissimo deficit democratico che sta vivendo il nostro Paese. Tre giovani studenti, animati dalla voglia di costruire un pezzo di verità attorno alla discarica della vergogna costruita all’interno del Parco nazionale del Vesuvio, con una telecamerina si sono recati presso la ex Sari di località Pozzelle, nel comune di Terzigno per riprendere il pattume lì sversato.
Ma forse non tutti sanno che nell’anno di grazia 2010, nel Paese del duo Bertolaso & Berlusconi filmare o fotografare un sito come quello di Terzigno, catalogato come “area di interesse strategico nazionale”, è reato, è vietato dalla legge. E infatti puntuale sul posto arriva una pattuglia dei carabinieri che ferma i tre giovani e li porta in Caserma e i tre giovani vengono denunciati a a piede libero per la violazione dell’articolo 650 del codice penale: “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità“.
È accaduto mercoledi 23 giugno nel pomeriggio a Terzigno: gli studenti erano saliti fino alla discarica per filmare l’attività dell’impianto, almeno dall’esterno. “L’ intenzione era quella di girare un documentario in grado di sensibilizzare quella parte di popolazione che pare non interessarsi affatto al problema delle discariche, inconsapevole dei gravi rischi di salute a cui va incontro. Volevo portare il documentario in visione nelle scuole, dargli risalto tramite internet: è assurdo ma già a partire da Pompei molta gente non è a conoscenza nè della discarica nè dei disagi che tanti cittadini di Boscoreale e Terzigno stanno vivendo.”
Questa la volontà dichiarata da Francesco Servino, uno dei tre giovani fermati. Volevano realizzare un documentario, una sorta di reportage amatoriale che, tuttavia, sarebbe servito a denunciare il paradosso di un sito di immondizia in una riserva naturale. I carabinieri che li hanno incrociati , glielo hanno impedito e li hanno formalmente denunciati alla procura della Repubblica. Il fatto grave ha creato una forte mobilitazione, attestati di solidarietà e tanta preoccupazione per questa limitazione della libertà di espressione .
In realtà il fatto rende esplicito quello che è avvenuto in Campania con la equiparazione,voluta da Bertolaso, degli impianti per la gestione dei rifiuti a siti militari strategici, facendo venir meno la possibilità di vigilanza e controllo da parte dei cittadini e delle stesse istituzioni locali. Una sorta di extraterritorialità che espropria le comunità locali da qualsiasi azione di tutela e che rappresenta il modello sperimentale su cui nei prossimi anni a il Governo vorrà cimentarsi con la realizzazione delle centrali nucleari. In realtà questo episodio rappresenta l’anticipazione della legge bavaglio, una intimidazione inaudita contro cui bisogna reagire energicamente. Ma in reltà dobbiamo porci anche una semplice domanda: ma cosa si vuole nascondere nella discarica di Terzigno? E oltre alla solidarietà ai giovani bisogna che sulla questione si apra una discussione nazionale e se c’è qualche oppositore in Parlamento batta un colpo! (fonte Il fatto quotidiano)
E' morto Pietro Taricone
Certo se dicessi che della morte di Taricone non me ne frega un cazzo peccherei di cinismo e di egocentrismo oltre ad essere come minimo incoerente (perchè a qualcuno dovrebbe fregare qualcosa se al Paesano non gliene frega un cazzo della morte di Tarricone?).
Così è facile leggere commenti in questo senso su facebook dove ognuno (beh non proprio tutti) parla solo di sé, usa il mondo circostante per esprimere se stesso, presentarsi al mondo in base a giudizi tranchant, sì/no, bello/brutto, pro o contro.
Mi dispiace solo che a far parlare di Taricone sia stata la sua fama mediatica non la dinamica dell'incidente.
Fosse stato uno dei tanti lavoratori morti per la scarsa sicurezza del posto di lavoro, una vittima dell'aggressione di chi, per qualunque ragione, ha pensato di passare alle mani per testimoniare il proprio non gradimento, sarebbe stato ben più grave ma non avrebbe guadagnato la posizione che ha avuto sui tg nazionali.
Taricone e degno di notiziabilità per il suo nascere dal nulla, da un programma tv che lo ha portato a comparsate in vari programmi prima e gli ha permesso di fare fiction e film poi. Uno dei tanti lavoratori che fanno il loro lavoro dignitosamente, e, a loro differenza, raggiungono le prime pagine dei giornali non per meriti professionali, ma perchè il sistema mediatico italiano p sempre più autoreferenziale e preferisce parlare di uni di loro che del mondo esterno.
E non mi si venga a dire che Taricone è poverino perché lascia una bimba piccola. Poteva pensarci prima di lanciarsi col paracadute. Un rischio inutile per uno sport che non ha alcuna funzione sociale.
E intanto abbiamo impiegato risorse pubbliche per salvargli la vita. Per carità ogni essere umano ha diritto alle cure, ma chi fa uso dissennato della propria vita rischiandola per l'emozione di lanciarsi col paracadute (ritardando la frenata di 20 metri...) forse ne ha un po' meno diritto di chi è caduto da un ponteggio non messo in sicurezza per portare a casa in un anno quel che Taricone guadagnava in un giorno...
Viviamo proprio in una società malata.
Così è facile leggere commenti in questo senso su facebook dove ognuno (beh non proprio tutti) parla solo di sé, usa il mondo circostante per esprimere se stesso, presentarsi al mondo in base a giudizi tranchant, sì/no, bello/brutto, pro o contro.
Mi dispiace solo che a far parlare di Taricone sia stata la sua fama mediatica non la dinamica dell'incidente.
Fosse stato uno dei tanti lavoratori morti per la scarsa sicurezza del posto di lavoro, una vittima dell'aggressione di chi, per qualunque ragione, ha pensato di passare alle mani per testimoniare il proprio non gradimento, sarebbe stato ben più grave ma non avrebbe guadagnato la posizione che ha avuto sui tg nazionali.
Taricone e degno di notiziabilità per il suo nascere dal nulla, da un programma tv che lo ha portato a comparsate in vari programmi prima e gli ha permesso di fare fiction e film poi. Uno dei tanti lavoratori che fanno il loro lavoro dignitosamente, e, a loro differenza, raggiungono le prime pagine dei giornali non per meriti professionali, ma perchè il sistema mediatico italiano p sempre più autoreferenziale e preferisce parlare di uni di loro che del mondo esterno.
E non mi si venga a dire che Taricone è poverino perché lascia una bimba piccola. Poteva pensarci prima di lanciarsi col paracadute. Un rischio inutile per uno sport che non ha alcuna funzione sociale.
E intanto abbiamo impiegato risorse pubbliche per salvargli la vita. Per carità ogni essere umano ha diritto alle cure, ma chi fa uso dissennato della propria vita rischiandola per l'emozione di lanciarsi col paracadute (ritardando la frenata di 20 metri...) forse ne ha un po' meno diritto di chi è caduto da un ponteggio non messo in sicurezza per portare a casa in un anno quel che Taricone guadagnava in un giorno...
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