Le scarpe rumorose di alcune donne che camminano, insolenti, e incuranti.
Chi indugia più del dovuto davanti la porta dei treni, senza aprirla... o, peggio ancora, provandoci senza riuscirci.
Quelli che sull'autobus rispondono al cellulare e dicono "Sono sull'autobus, puoi richiamarmi tra 10 minuti?". Ma allora che cavolo hai risposto a fare?!?!?!
Quelli che parlano al cinema e quando fai loro "shhhhh" si offendono e ti rispondono male.
Quelli che parlano al cinema tout-court!
Quelli che tossiscono senza mettesi una mano davanti la bocca.
Quelli che masticano il chewin-gum con la bocca aperta (eh? Hai detto qualcosa?).
Quelli che entrano nei negozi di alimentari col cane...
Quelli che, alla fermata dell'autobus, chiedo informazioni all'autista prolungando la sosta e contribuendo a ingrossare il tuo ritardo già notevole.
Quelli che, sulla scala mobile, si mettono alla sinistra e non ti fanno passare...
Quelli che sui mezzi pubblici si mettono sulla porta d'uscita e non ti fanno passare.
Quelli che si mettono davanti la porta l'uscita, alla stazione dei treni o della metro, e non ti fanno scendere...
Quelli che, credendosi furbi, salgono sui mezzi pubblici senza prima far scendere chi c'è già dentro.
SI ATTENDONO ALTRI ELENCHI
19 ottobre 2009
Cronache dal festival (3) (conclusione)
Sono in sala stampa, ho tempo fino alle 15 per scrivere con un po' più di calma di ieri (il post con qualche errore di ieri come mi è stato fatto notare con solerzia da qualche Lurker...) (permaloso? CHI?! IO!?!?!?). La sala stampa è rumorosa, i miei "colleghi" non sanno muovere una sedia senza strascinarla (con relativo rumore) hanno tutti la suoneria inserita (vibracall no?) sono tutti sclerati (peggio di me) tutti alla cerca del programma sul quale hanno scritto tutto (quest'anno ancora non l'ho perso io...), per trovare un posto al tavolo devi lottare, per fortuna che io ho il mio pc...
Film controverso quello di iersera, tratto da un romanzo autobiografico. Ambientato nello Jutland (Zona danese al confine con la Germania) nel 1971 racconta di un padre che, con la strategia del pianto, convince tutti a fare quello che vuole lui, compresi lavoretti di mano dalla figlia (prima che finisca in manicomio) e poi dal figlio ( di 11 anni!!!), il tutto raccontato con una strana complice leggerezza (E UNA MADRE CHE RIMANE SUO MALGRADO DALLA PARTE DEL PADRE). Il film è Kunsten at græde i kor (Danimarca, 2007) di Peter Schønau Fog. Come al solito di questi film mi colpiscono arredi, abitudini culinarie e no, una certa apertura mentale, tratti distintivi di un'Europa molto lontana dagli standard mediterranei (e italiani). Ma il risultato è sempre lo stesso maschi che vessando donne e bambine (bambini) spesso col beneplacito delle vittime... Dopo il film il regista è in sala. Ma sono e 23 e 20 siamo tutti stanchi e le domande sonon fatte più per cortesia che per curiosità. Tutti capiscono l''inglese del regista, mentre i ragazzi sanno parlare meglio dei giovani uomini (un 35enne che usa final invece di ending...).
Molto, troppo sesso a questo festival, come se non ci fosse altro di cui parlare...
Un libro porno e tu stai a posto tutto il giorno
Film controverso quello di iersera, tratto da un romanzo autobiografico. Ambientato nello Jutland (Zona danese al confine con la Germania) nel 1971 racconta di un padre che, con la strategia del pianto, convince tutti a fare quello che vuole lui, compresi lavoretti di mano dalla figlia (prima che finisca in manicomio) e poi dal figlio ( di 11 anni!!!), il tutto raccontato con una strana complice leggerezza (E UNA MADRE CHE RIMANE SUO MALGRADO DALLA PARTE DEL PADRE). Il film è Kunsten at græde i kor (Danimarca, 2007) di Peter Schønau Fog. Come al solito di questi film mi colpiscono arredi, abitudini culinarie e no, una certa apertura mentale, tratti distintivi di un'Europa molto lontana dagli standard mediterranei (e italiani). Ma il risultato è sempre lo stesso maschi che vessando donne e bambine (bambini) spesso col beneplacito delle vittime... Dopo il film il regista è in sala. Ma sono e 23 e 20 siamo tutti stanchi e le domande sonon fatte più per cortesia che per curiosità. Tutti capiscono l''inglese del regista, mentre i ragazzi sanno parlare meglio dei giovani uomini (un 35enne che usa final invece di ending...).
Molto, troppo sesso a questo festival, come se non ci fosse altro di cui parlare...
Un libro porno e tu stai a posto tutto il giorno
Carla Boni (Carla Gaiano, Ferrara, 17 luglio 1925 – Roma, 17 ottobre 2009)
Sentite come la interpreta. E meno male che è la prima volta che la canta!!!
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