...Jeanne Moreau, una magnifica ottantenne!
Quando l'ho vista per la prima volta?
Credo sia stato nel film di Fraçois Truffaut La sposa in nero, con quello sguardo disperato, ma di una disperazione intima, come lo sono solo i veri sentimenti, mai ostentati, perché se sei disperata te ne freghi degli altri sei disperata per te stessa. E poi quell'amore assoluto, perché non consumato, reciso sul nascere, e quella vendetta spietata, "giusta", solidale... e quegli uomini già così imbecilli.
Avevo 15 anni quando vidi quel film per la prima volta e non mi capacitavo che una storia così non fosse stata censurata (certo lei finisce volontariamente in carcere, per tutta la vita, ma solo perché è lì che si trova l'ultimo assassino del marito).
Chissà com'è il romanzo di Woolrich da cui è tratto... Non sono mai riuscito a trovarne una copia, né in italiano né in inglese.
Ma quella fu solo una cotta.
Nel 1982, io facevo ancora la terza liceo, Jeanne fu la protagonista di Querelle De Brest
e fu amore a prima vista. Solo Jeanne poteva interpretare il ruolo di Lysienne. Certo che fortuna ho avuto nella mia prima gioventù, quando al cinema, in sala, si proiettavano film grandi di grandi autori, non le misere coseche vengono prodotte oggi (con poche, pochissime eccezioni...).
Mi ricordo che lusingavo la mia professoressa di Italiano, Mariagrazia Di Francesco, dicendole che somigliava a Jeanne Moreau. Ed era vero, non era piaggeria. Entrambe con la sigaretta sempre accesa, entrambe con l'aria di chi potrebbe stare altrove, in un mondo migliore, invece si fa dono di sé rimanendo lì con te...
Poi, più tardi, all'università, ci fu la scoperta dei film con Antonioni
con Malle, con Orson Welles.
Più tardi ancora, la amai ne Le paltoquet di Michel Deville, film inedito in Italia.
E, ancora, la scoperta, sempre grazie a Patrick e Paolo, di un'altra Jeanne Moreau, la cantante, con l'album Jeanne Chante Norge, che non dimenticherò mai, lo porto sempre qui nel cuore.
per ascoltare la canzone cliccate sul player
Ultimamente, dopo averla vista a teatro, a Roma, 20 anni fa, e una volta di sfuggita di persona a Venezia, non mi capita più di vederla spesso. Jeanne appartiene ala mia giovinezza, quando ero ancora un giovinetto di belle speranze e non sapevo che "non è la vita la bella cosa che" mi girava in mente. Ma che Jeanne sia ancora qui a ricordarmi di quel bel sogno, quelle belle speranze andate ma mai morte è ancora un segno di conforto, ancora un suo modo di dirmi "va e vivi"!
Bonne anniversaire ma p'tit chère!!!!