3 settembre 2007
son polemico e me ne vantooooo
...potrà magari non fregargliene niente a nessuno ma io non poso tacere la perplessità per il secondo brano tratto dall'album prossimo all'uscita Todavia Mina, nel quale la Tigre rivisita suoi famosi duetti in versione spagnola, Corazon Felino.
Già avevo avuto modo di criticare (ehm) Agua y Sal, il brano anticipato nell'album Papito di Miguel Bosè. E' curioso come in entrambi i brani, tutti e due presi dal fortunatissimo Minacelentano del 1998, la nuova interpretazione di Mina sia sciatta, poco impegnata, quasi fosse un divertissement improvvisato durante una trasmissione tv o un collegamento internet (come fece ai tempi in cui era il testimonial di Wind) e non la rivisitazione di un brano già interpretato, operazione difficile, che Mina infatti ha sempre evitato di fare (con pochissime eccezioni e, in quei casi sempre con altissimi risultati*).
Ora capiamo perché: Mina sembra incapace sia di rifare il verso a se stessa, riproponendo la stessa interpretazione dell'originale, e sembra non interessata a cercare un nuovo aproccio interpretativo al brano, per cui ne fa dei compitini striminziti come quando in L'allieva canta "Strangers In The Night" annoiata, con intenzioni ironiche, riuscendo ad approdare solo al disastro.
Corazon felino manca totalmente di un'idea di arrangiamento: a differenza di Celentano che canta la sua parte un'ottava sotto rispetto Mina Diego Torres, in questa nuova versione, la canta alla sua stessa tonalità e mentre Mina indugia su svisate che evidentemente 8 anni fa le riuscivano meglio e, alla fine del brano, quasi stona, la sua parte è totalmente messa in ombra dalla verve interpretativa del suo compagno di duetto. Perché non far cantare, per esempio, a Mina la sua parte un'ottava sotto (ah le belle note basse di Mina che nemmeno Milva...) lasciando la parte per "voce argentina" a Diego Torres?
Insomma almeno per i due brani ascoltati Todavia Mina sembra un regesto di coiti interrotti, di vorrei ma non posso, di avremmo potuto ma invece.... Un disco in piena sintonia con questi anni grigi, sciatti e superficiali...
Mi auguro di essere smentito clamorosamente all'uscita del disco, il prossimo 21 settembre.
Già avevo avuto modo di criticare (ehm) Agua y Sal, il brano anticipato nell'album Papito di Miguel Bosè. E' curioso come in entrambi i brani, tutti e due presi dal fortunatissimo Minacelentano del 1998, la nuova interpretazione di Mina sia sciatta, poco impegnata, quasi fosse un divertissement improvvisato durante una trasmissione tv o un collegamento internet (come fece ai tempi in cui era il testimonial di Wind) e non la rivisitazione di un brano già interpretato, operazione difficile, che Mina infatti ha sempre evitato di fare (con pochissime eccezioni e, in quei casi sempre con altissimi risultati*).
Ora capiamo perché: Mina sembra incapace sia di rifare il verso a se stessa, riproponendo la stessa interpretazione dell'originale, e sembra non interessata a cercare un nuovo aproccio interpretativo al brano, per cui ne fa dei compitini striminziti come quando in L'allieva canta "Strangers In The Night" annoiata, con intenzioni ironiche, riuscendo ad approdare solo al disastro.
Corazon felino manca totalmente di un'idea di arrangiamento: a differenza di Celentano che canta la sua parte un'ottava sotto rispetto Mina Diego Torres, in questa nuova versione, la canta alla sua stessa tonalità e mentre Mina indugia su svisate che evidentemente 8 anni fa le riuscivano meglio e, alla fine del brano, quasi stona, la sua parte è totalmente messa in ombra dalla verve interpretativa del suo compagno di duetto. Perché non far cantare, per esempio, a Mina la sua parte un'ottava sotto (ah le belle note basse di Mina che nemmeno Milva...) lasciando la parte per "voce argentina" a Diego Torres?
Insomma almeno per i due brani ascoltati Todavia Mina sembra un regesto di coiti interrotti, di vorrei ma non posso, di avremmo potuto ma invece.... Un disco in piena sintonia con questi anni grigi, sciatti e superficiali...
Mi auguro di essere smentito clamorosamente all'uscita del disco, il prossimo 21 settembre.
*Un esempio tra tutto Everything Happens to Me, inciso una prima volta da una giovanissima Tigre, negli anni 60, e poi inciso di nuovo da una Mina ormai 53enne nel 1993 nell'album Lochness nel quale ci strabilia con le sue doti interpretative e ricanta il brano con lo stesso timbro interpretativo nonostante la sua voce, ovvimanete, in 30 anni sia sensibilmente diversa
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