Ieri il TG5,
edizione delle 20, ha dedicato alla morte di Rita Levi-Montalcini un servizio di nemmeno due minuti non certo per mancanza di tempo a fare un servizio di approfondimento dato che la notizia della morte della senatrice è stata diffusa nel
primo pomeriggio.
Nello stesso Tg però è stata proposta un'intervista a Berlusconi di oltre 6 minuti. Una durata anomala rispetto ai tempi standard dei tg nazionali.
La scelta editoriale è chiara: in tempo di campagna elettorale e prima della par condicio, l’editore di riferimento deve avere tutto lo spazio che vuole a discapito di tutto il resto.
Nello stesso Tg però è stata proposta un'intervista a Berlusconi di oltre 6 minuti. Una durata anomala rispetto ai tempi standard dei tg nazionali.
La scelta editoriale è chiara: in tempo di campagna elettorale e prima della par condicio, l’editore di riferimento deve avere tutto lo spazio che vuole a discapito di tutto il resto.
Rita Levi-Montalcini era stata eletta senatrice a vita nel 2001 dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.
La carica a vita spetta di diritto agli ex Presidenti della Repubblica e viene conferita agli italiani e alle italiane che hanno dato lustro e gloria alla Patria "per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario".
Rita Levi-Montalcini siede dunque al Senato senza essere stata eletta.
Il breve governo Prodi (2006-2008) aveva una maggioranza di pochi voti al Senato e la partecipazione assidua ai dibattiti e alle votazioni di tutti i senatori e le senatrici a vita permise di far approvare alcuni provvedimenti importanti. L'opposizione di destra attaccò duramente questi senatori non eletti dal popolo e di età avanzata, fatti oggetto di scherno e di battute ignobili.
In particolare contro Rita Levi-Montalcini.
Oggi alla notizia della sua morte tutti i politici e le politiche hanno espresso cordoglio e ammirazione per la donna.
Anche quelli che l'hanno insultata nella persona o sollevato critiche spropositate per l'operato dell'avversaria politica.
Voglio ricordare a questi fascisti che purtroppo siedono ancora al parlamento e al senato, le loro parole di allora, chiedendo un minimo di coerenza, cercando di ristabilire una memoria storica cui noi italiani e italiane difettiamo massimamente. Nel leggere le loro parole di allora e quelle ipocrite ci cordoglio di oggi Non arrabbiatevi. Piuttosto raccontatele a chi non le ricorda come ha giustamente esortato il mio amico Daniele Brundu nel suo post, al quale devo moltissimo per queste mie righe.
Di mio aggiungo e cerchiamo di mandarli a casa.
Cominciamo questo florilegio da Silvio Berlusconi.
Mi unisco a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l’Italia ha dichiarato ieri il cavaliere.
Il 19 maggio del 2006, invece, allora all’opposizione, Berlusconi attaccò pesantemente i senatori a vita, rei di avere votato la fiducia al governo Prodi: I senatori a vita hanno fatto qualcosa che era profondamente immorale secondo la coscienza della nostra parte politica.
Montalcini rispose con eleganza: E’ la sua opinione. Io non avevo solo il diritto ma anche il dovere di votare.
Lega, tramite il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota dichiara Per noi è un vero onore che sia nata a Torino e che da qui abbia poi fatto tanta strada, dedicando la sua vita alla scienza, raggiungendo altissimi meriti in campo scientifico, fino al Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Lo stesso Noi però nei due anni di Governo Prodi si epsresse su Montalcini con ben altre parole.
Roberto Calderoli nel Giugno del 2006 dopo una votazione salva Governo, disse della senatrice a vita:
Quando ieri ho visto la Montalcini votare, ho detto “allora è viva”. L’hanno tolta dal microonde e l’hanno scongelata.
Castelli e tutta la lega, proposero nel 2007 di eliminare i finanziamenti pubblici in finanziaria per l’EBRI (European Brain Research Institute), un centro un centro di ricerca scientifica internazionale che si occupa del cervello (e dello studio delle sue patologie tra cui l’Alzheimer e Parkinson) che ha sede a Roma, fondato dalla senatrice.
Un modo per valorizzare gli scienziati italiani e favorire il rientro di quanti erano andati all'estero a causa della scarsità di centri di ricerca nel nostro Paese. Un'istituzione di eccellenza, indipendente, che mette al primo posto il merito e non ha referenti o padrini né nella politica né nell'economia.
Per Roberto Castelli i finanziamenti andavano aboliti perchè si trattava di Un immorale mercimonio, un grande spreco.
Oggi, sulla sua pagina Facebook, Storace, leader de La destra, scrive
A cosa si riferisce?
Nel settembre del 2007 in occasione di un voto alla finanziaria indispensabile per il governo Prodi Fabio Sabbatani Schiuma esponente de La Destra, la nuova formazione politica fuoruscita da Alleanza Nazionale, capeggiata da Francesco Storace, propone di spedire delle stampelle ai senatori a vita a cominciare da Montalcini.
Abbiamo scartato mutandoni e pannoloni, meglio le stampelle, dice Sabbatani Schiuma che, intervistato da Repubblica, insiste: Loro, i senatori a vita, sono le stampelle di questo governo sì o no? E poi se son vecchi se ne stessero a casa.
Quando Repubblica ricorda a Storace che l'idea delle stampelle ha un sapore fascista l'ex governatore della regione Lazio risponde
Ma quale fascista, è un' idea goliardica, so' ragazzi. Io, comunque, non ce l' ho con la Levi Montalcini scienziata, anzi, da connazionale, ne sono orgoglioso. Provo pena, invece, per la sua attività al Senato. E' intollerabile che questi votino tutto, non solo la fiducia al governo, ma anche le mozioni e gli ordini del giorno, com'è successo con il caso Visco.
Storace, coerente, presenta un disegno di legge per l'abolizione della figura del senatore a vita (in realtà prevista dalla Costituzione).
Sul suo sito, in quei giorni, si potevano leggere, non filtrati, i commenti di alcun lettori: Vergognosi a vita, mummie, relitti, cariatidi maleodoranti, parassiti, Barabba senatoriali, siete sclerotici, inutili, dannosi».
Di Montalcini dicono La Montalcini è vecchia, ha i miliardi da parte e rompe pure i cosiddetti. E' irritante, di profilo anche più odiosa».
Di profilo.
Che ci fa al Senato? Le darei un incarico politico nel ghetto.
Montalcini non si fa intimidire e scrive una lettera al direttore di Repubblica
che conclude con estrema lucidità:
A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria.
Le stampelle de La Destra fecero irritare anche Napolitano che disse:
Mancare di rispetto, tentare di intimidire la professoressa Rita Levi Montalcini, che ha fatto tanto onore all'Italia, è semplicemente indegno.
Non pago Storace disse che Napolitano era indegno di una carica usurpata a maggioranza. Napolitano lo denunciò per offesa all’onore e prestigio del Presidente della Repubblica (articolo 278 del Codice Penale), ma purtroppo, per un errore dell'allora guardasigilli Mastella (quello che ha fatto cadere il Governo prodi) il giudice monocratico Albina Fiordalisi è stata costretta a dichiarare l'illegittimità del decreto con il quale l'allora Guardasigilli Clemente Mastella il 17 ottobre del 2007 aveva concesso l'autorizzazione a procedere contro Storace perchè Mastella non informando storace di quanto stava avvenendo ha violato la legge 241/90 (l'obbligo di motivazione).
Nonostante la motivazione tecnica e non di merito Storace dirà si essere stato prosciolto.
Lo sport delle offese per l'età son di casa anche alla lega.
La Padania titolò: “La ricetta di Nonna Rita / Una badante per il governo”.
Gli insulti per l'età non sono nuovi, l'anno prima Feltri alla nomina di Napolitano a Presidente della Repubblica Titolava Comunismo coi pannoloni e poi tornava sull'argomento, dopo le proteste, con un articolo dal titolo La dittatura dei pannoloni.
Ha la memoria corta anche il presidente del Senato Renato Schifani che oggi scrive: Nella sua lunga esistenza, dedicata sino alla fine, con straordinaria lucidità e immutata passione agli studi scientifici, ha illustrato il nostro Paese come pochi altri nel secolo passato.
Il 16 giugno del 2006, da capogruppo dei senatori di Forza Italia, si scagliò contro i senatori a vita e in particolare contro Montalcini dicendo:
“Come dimostrano le dichiarazioni odierne di Ciampi e della Levi Montalcini, l’Unione fa scendere in campo i senatori a vita per tentare di spuntarla in tutti i modi, anche nel referendum. Questo dimostra tutto lo stato di profonda difficoltà in cui versa il governo Prodi, obbligato a ricorrere a tutto pur di scongiurare l’inevitabile disfatta. Attendiamo adesso che la maggioranza getti ancora di più nella mischia i senatori a vita nel dibattito politico, così tra poco ce li vedremo anche in trasmissioni radio televisive a fare opinione per la sinistra, senza aver ricevuto alcun mandato dai cittadini”.
Ma questi uomini a dir poco fascisti sono in buona compagnia.
Nel 2001 Beppe grillo le diede della Vecchia puttana, perché, secondo lui, il premio Nobel a Montalcini venne comprato da una ditta farmaceutica di cui fu testimonial. L’azienda tirata in ballo dal comico genovese era la Fida, della quale la Levi Montalcini era stata testimonial per il lancio di un prodotto farmaceutico (il Croniassial) dagli effetti neurotossici.
Nell’udienza del marzo 2003 al tribunale di Cuneo, Grillo patteggiò una multa di 4mila euro.
Però fece ricorso in Cassazione per la liquidazione e le spese legali che il pubblico ministero di Cuneo - Guido Bissoni - aveva fissato in seimila e 100 euro.
Nel 2005 a uno spettacolo a Roma cui sono stato spettatore, celiò sulla denuncia, dicendo che Montalcini se l'era presa non per il puttana ma per il vecchia. E concluse dicendo che lui aspettava con fiducia il processo lasciando intendere che i tempi lunghi della giustizia italiana avrebbero giocato a suo favore.
Infine noi romani e romane alle politiche del 2008 abbiamo fatto una figura da nazisti. Quando Montalcini, allora 99enne, si è recata al seggio nessuno ha voluto cederle il posto, per motivi di età non certo di fama, ma si è sentita dire Faccia la fila come gli altri, anch'io ho fretta di votare. Montalcini ha atteso il proprio turno in piedi, avendo rifiutato la sedia che il presidente di seggio le aveva offerto.
Purtroppo c'è dell'altro.
Insieme al senatore del Pd Ignazio Marino, Rita Levi-Montalcini aveva lanciato un appello a Mario Monti e al suo Governo a proposito del decreto legge su semplificazioni e sviluppo.
Nell’appello, la Montalcini e Marino chiedevano di salvaguardare la meritocrazia nei finanziamenti dei giovani ricercatori italiani.Si legge nell'appello
Il decreto legge su semplificazioni e sviluppo, già approvato alla Camera e ora in discussione al Senato, cancella i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40. [col nuovo decreto] tale selezione passerà di nuovo attraverso le stanze chiuse dei Ministeri dell’Istruzione e della Salute permettendo l’accesso ai finanziamenti solo a chi ha le giuste amicizie e non la necessaria preparazione acquisita in anni di studio, magari negli scantinati di qualche Facoltà per pochi euro. [la legge del 2006 invece prevedeva] che la valutazione per assegnare i finanziamenti fosse gestita da una commissione composta da ricercatori anch’essi sotto i quarant’anni, di cui almeno la metà operanti in enti di ricerca non italiani. Una metodologia democratica e trasparente, adottata da anni a livello internazionale.
Questi sono criteri (...) che abbiamo il dovere di sostenere, anche per cercare di invertire la tendenza all’esodo che da troppi anni svuota il nostro paese di risorse preziosissime. La fuga dei cervelli non si combatte certamente rendendo ancora più difficile, se non impossibile, per chi non ha le conoscenze giuste l’accesso ai fondi della ricerca all’interno delle università e degli enti di ricerca italiani..
Profumo ha fatto orecchie da mercante e in commissione Affari costituzionali è stato sancito il ritorno al passato, con il potere decisionale, e discrezionale, in mano ai burocrati del ministero e ai baroni delle università che sceglieranno a chi destinare i fondi sulla base delle parentele e delle amicizie e non con i criteri oggettivi e trasparenti basati sul merito fissati dalle legge del 2007.
Inutile dire che di questo non parla nessuno ma tutti cercano di distinguersi per elogiare una morta che in vita hanno insultato e non ascoltato.
Siamo un popolo di merda.
Per fare due risate a denti stretti ecco una citazione da nonenciclopedia alla voce dedicata ala scienziata.
Questo post deve molto a quello di Daniele Brundu che mi ha dato le prime infromazioni chepoi ho integrato con una ricerca sulla rete.
E' ovvio che questo è il mio post e di quanto vi è scritto sono l'unico responsabile, Daniele è stato solo l'ispiratore.
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