Tanti anni fa (1995 o giù di lì…) ne parlavo con alcuni conoscenti… amici è una parola troppo grossa. Ragazzi coi quali avevo in comune la passione per Star Trek (perché? Cosa avevate pensato?!?!) ma che, per il resto, non potevano essere più lontani da me…
Non so come eravamo entrati in argomento (l’ennesimo incidente?) ma io sollevai l’obiezione che lo Stato doveva impedire la costruzione di automobili che superavano i limiti di velocità stabilita. Questo ragazzo (non ricordo il nome…) mi si rivoltò contro in perfetto stile berlusconiano dicendomi che era un attentato alla libertà individuale che lui se voleva, poteva costruirsi un circuito privato di strade nel quale correre alla velocità che più gli aggradava… Il suo amico Roberto (nostro trait d’union) gli dava ragione, almeno in via di principio.
L’osservazione era proprio debole come appare, d’altronde Roberto e altri accoliti non erano nuovi a osservazioni infelici…
Mi ricordo qualche anno prima quando (era il 92, quando era uscito Forrest Gump di Zemeckis) Franco, e Roberto, una sera criticarono la mia lettura politica del film, che apparentemente sdoganava i portatori di handicap mentre, in realtà, era un film a uso e consumo dei normodotati: Forrest veniva accettato nonostante la sua diversità non proprio in base a quella… per cui il criterio di normalità, lungi dal venire integrato ed espanso (è normale anche chi sta su una sedia a rotelle) continuava ad essere amministrato dai normodotati che, in deroga alla normalità, accettavano i diversi facendo finta che la loro diversità non ci fosse (uuuh come sono buoni…!) e, intanto, confermavano la regola proprio con questa eccezione magnanima…
Insomma lo avevo bollato come film fascista e Franco e Roberto criticavano l’uso di questo aggettivo… perché secondo loro i film non sono politici, sono film (cioè storie) e basta… Lo so, direte voi, ma che amici ti scegli, avete ragione, ma il punto non è questo.
Più tardi, quella stessa sera, assistendo a un’intervista televisiva a Woody Allen fatta da Ciak, l’intervistatrice paragonò il film di Allen (che, se non ricordo male, era Herry a pezzi) a quello di Zemeckis, al che Allen, balzando sulla sedia, disse: “ma no cosa fa paragona quel film fascista al mio?...”.
Ricordo il silenzio di Roberto e Franco… che fecero finta di niente mentre io, senza infierire, mi godetti la loro imbarazzata nonchalance.
12 anni dopo l’europarlamentare britannico Chris Davies propone una legge che porterà al divieto di costruire auto che superano i 162 km\h entro il 2013.
Chissà cosa ne penserà oggi quel trekkies berlusconiano… se si ricorderà di quel ragazzo magro (eh sì anche io lo sono stato… giovane E magro) che aveva idee a suoi dire illiberali (“comuniste”) dettate invece dal buon senso (anche Beppe Grillo ne ha parlato nei suoi spettacoli…).
Certo, nell’educare i giovani bisognerebbe anche insegnarli a rispettare il codice stradale ma, nel frattempo, una legge che impedisca la costruzione di automobili che …inducono in tentazione è già un primo passo verso uno stato che si prende cura dei propri cittadini…
È proprio vero che mi piace la fantascienza! :-D