31 ottobre 2007

Halloween? Sì grazie!



Leggo su "Leggo" (ehm) di oggi un articolo firmato da Stefania Cigarini dal titolo "Streghe fuori dalle chiese" nel quale si dice che i cattolici ce l'hanno a morte con la festa di halloween.
Non ne capisco il perché, ma le motivazioni che la giornalista riporta sono atrocemente tra il ridicolo e il nazista.
Vediamo.
«Come ogni anno si ripeterà l’assurda festa di Halloween»
perché assurda? non si sa...

«ma l’assurdo sta nel fatto che i cattolici diano il permesso nelle parrocchie, nelle scuole e nelle case, di festeggiare» attacca Barbara Casale Sciarra del Gris, gruppo cattolico di ricerca e informazione socio-religiosa, che collabora con la Conferenza episcopale italiana.
Ora, vada per le parrocchie, ma perché mai "i cattolici" sono in diritto di dare o meno autorizzazioni nelle scuole e nelle case?
Forse è il caso di ricordare a Barbara Casale Sciarra che su tutto il territorio italiano, scuole (presumo cattoliche) comprese, vale, vige, non è (ancora) stata abrogata la Costituzione Italiana il cui articolo 21, comma primo dice:

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Quindi non spetta ai cattolici dare il permesso... I cittadini (le cittadine) italiani(e) questo permesso ce l'hanno già prima...

Continua l'articolo di Stefania Cigarini:

Per il Gris, ancora, “la festa è sintomo del risveglio di una cultura caparbiamente laicista”.

Ora, cosa c'è di male in una cultura caparbiamente laicista?

Lo stato Italiano è (o dovrebbe essere laico) e la cultura cattolica non è né l'unica né la migliore come riconosce l'articolo 3 della nostra Costituzione.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.


Non paga Barbara Casale Sciarra prosegue

Una festa a rischio, che spinge i ragazzi a strafare in discoteca, a cercare bravate nei cimiteri, a “spingersi verso l’occultismo”.


Perché solo halloween sarebbe una festa a rischio? Non mi risulta che nelle sue pratiche ci sia l'obbligo di strafare in discoteca... al limite si può rischiare una indigestione di dolciumi nel tradizionale dolcetto e scherzetto che non credo in Italia abbia ancora preso piede.
Se è vero che c'è un rischio a strafare in discoteca è perché halloween è una festa non per un quid che appartiene solo ad halloween, si strafà il primo maggio, l'ultimo dell'anno, ma anche a natale, capodanno, l'8 dicembre...
Eppure a nessuno verrebbe in mente di dire che "natale è Una festa a rischio, che spinge i ragazzi a strafare in discoteca", sono cazzate, dette surrettiziamente per infilare, in maniera implicita (e bacchettona) un giudizio su una festa "laica".

Non paga la ...democratica Barbara prosegue

...a cercare bravate nei cimiteri, a “spingersi verso l’occultismo”.

Ora, da una breve ricerca su internet non mi risulta che le profanazioni di cimiteri siano da imputare ad halloween, ma anche se fosse, la festa di per sé non spinge a mancare di rispetto ai defunti, ma a esorcizzare la morte con mezzi e con scopi diversi da quelli della fede di qualunque tipo essa sia.

Non tutti sono cattolici in Italia e non tutti i cattolici seguono le direttive della chiesa alla lettera (basta ricordare i profilattici trovati nel campus dei giovani che nel 21000 incontrarono il Papa)
I cattolici non sono obbligati a seguire halloween non si capisce perché chi non segue il cattolicesimo dovrebbe essere costretto a non seguire halloween. E' la solita voglia dei cattolici (della chiesa) di prevaricare su tutti di imporre le proprie idee, la propria morale a tutti.


La chiesa anzi dovrebbe rimanere in un imbarazzato silenzio visto le streghe che in passato ha mandato al rogo, dove per streghe non si identificano donne dedite all'occultismo, ma donne che praticavano la cura delle erbe, che si ribellavano ai maschi (padri, mariti, fratelli, figli, parroci o chi per loro...) donne che ragionavano con la propria testa. Donne.
Chissà cosa ci imporrebbe oggi la chiesa se no ci fosse no, non lo stato Italiano che la coadiuva, ma la comunità europea che le impedisce di costringere tutti i cittadini a bere l'olio di ricino vaticano fatto di precetti, ideologie, divieti che vanno rispettati ma non osservati obbligatoriamente da tutti... solo da chi vuole.

E poi davvero si crede che una zucca intagliata o due tarocchi letti la sera di a halloween siano l'anticamera dell'occultismo?
Sembra che la Chiesa sia contraria a queste forme di superstizioni e questo le fa onore, ma allarmandosi per una innocua (e gratuita...) lettura dei tarocchi non riconosce forse l'esistenza concreta, la fondatezza di quelle "conoscenze e di pratiche, come la magia, lo spiritismo, la metapsichica, la teosofia, ecc., aventi per oggetto energie ed entità misteriose che si presume esistano in natura, ma che sfuggirebbero alla normale indagine scientifica?" (definizione del dizionario de mauro online voce "occultismo")che costituiscono l'occultismo?
Perché gli scienziati non si preoccupano di dimostrare l'infondatezza scientifica di halloween? Forse perché nessuno vi crede fino in fondo? orse perchè solamente la chiesa teme che evocando belzebù questo arrivi in carne ed ossa come ci è stato mostrato nel telefilm Buffy l'ammazza vampiri?...

forse la superstizione sta anche altrove (come nelle statue che sanguinano lacrime in certi miracoli (cautamente riconosciuti dalla chiesa ma assiduamente seguiti dalla popolazione dei fedeli)... Ma quelle sono superstizioni consentite, queste no...

La chiesa sembra dunque essere la prima a credere all'occultismo mentre la popolazione laica ne segue solamente le pratiche esteriori.

Ora, che halloween sia una festa consumistica è vero, ma lo è anche il natale e la pasqua ma nessuno si sognerebbe di dire che il consumismo è insito nel natale e nella pasqua.
Certo, halloween nasce come festa americana, statunitense, il paese del consumismo par excellence , è una sorta di colonizzazione per una tradizione che fino a venti trenta anni fa in Italia non c'era.
Ma i cattolici non si lamentano di questo, si preoccupano solo che per una sera si seguono altri precetti e non quelli loro (il primo novembre bisognerebbe pregare e fare l'elemosina, ma fatemi il piacere!!!).

La chiesa e i cattolici sono sempre più oscurantisti, reazionari, antidemocratici e PATERNALISTICI non c'è nessuno che sembra tenere loro testa.
Finché un giorno saremo tutti costretti a vestire di grigio e forse allora qualcuno urlerà ma sarà troppo tardi...

ITALIA SVEGLIAAAAAAAAA!!!!!!!

...quando Hollywood (e Tim Burton) avevano ancora qualcosa da dire...

...e ora qualcosa di completamente diverso



e questo video avrebbe fatto scandalo?!?

buon Halloween a tutte\i!!!

30 ottobre 2007

ancora convinti delle origini genetiche (sic!) dell'omosessualità?....

omofobia? no, grazie!



Orientamento sessuale?



Costretto a tornare ancora a parlare di ...froceria per il recente dépliant\manifesto del comune di Firenze (che non smette mai di stupirci) devo togliermi qualche sassolino dalla scarpa e dire la mia.

Intanto, una volta tanto, vorrei dire che sono stufo di vedere associati trans e omosessuali.
I trans non sono gay (o lesbiche). Sono etero nel corpo sbagliato.
Sono uomini (donne) che si sentono donne (uomini) e in quanto (suddette) donne (uomini) sono attratte dal sesso opposto.

Se vengono accomunati ai gay e alle lesbiche è perché ancora oggi c'è chi (come Alessandra Mussolini ma il transgederismo è di moda anche nella comunità gay e lesbica) sussume l'omosessualità a un terzo sesso.
Come al solito si usa male la lingua italiana e la logica.
Ci si dimentica che una lesbica è una donna (e non qualcosa di diverso) che, in quanto donna, ama le donne.
Così come il gay è un uomo che, in quanto uomo, si sente attratto da un uomo. Nessun gay si sognerebbe di voler essere donna per fare l'amore con un uomo, fa l'amore con un uomo col suo corpo da uomo, proprio come le lesbiche non si sognano di avere un corpo maschile per andare a letto con le donne.
Quindi i sessi rimangono due, sono le possibilità di accoppiamento che aumentano.

D'altronde a che serve aumentare il numero dei sessi se non a scippare l'omosessualità agli uomini e alle donne (a tutti gli uomini e a tutte le donne anche quelli\e etero...) e relegarla solamente agli omosessuali?

L'omosessualità è percepita come una minoranza e questo la rende di per sé "diversa"; ma che, a partire da questa diversità, ci si debba interrogare circa le sue "origini" è un indebito corto circuito linguistico.

Il termine omosessualità cambia da cultura a cultura, da società a società, da epoca a epoca (non fatemi fare l'esempio dei soliti greci...). Di quale origine andiamo a parlare se il concetto stesso cambia nel tempo (e il concetto di "omosessualità" così come lo si intende oggi, cioè di attrazione prevalente ed esclusiva per persone dello stesso sesso, vale a dire o sei etero o sei omosex tertium non datur è del 1800...) ?
Ma pensiamo ad un altro gusto minoritario. Per esempio il vegetarianesimo. Ha senso per voi parlare di una origine del vegetarianesimo?
No, sono scelte che uno fa.
Certo quando ti scopri gay o lesbica non lo scegli ti accorgi che ti piacciono persone del tuo stesso seso.
Ma io credo che a un vero vegetariano la carne non piaccia...
non è che dice mi piacerebbe la mangerei ma non posso perché è male...
No, i vegetariani dicono la carne non mi piace, non la voglio mangiare, preferiscono mangiare altro. Ecco, appunto, gli e le omosessuali preferiscono altro, ma rimangono nell'alveo del genere umano.
Quando si parla di fattori genetici e di fattori ambientali sembra che quelli ambientali siano una sorta di ideologia che, insomma, le influenze dell'ambiente si possono scegliere come si sceglie di essere comunisti o fascisti. (a proposito fascisti si nasce o si diventa?). Invece le determinazioni ambientali sono determinanti e assolutamente inevitabili proprio come quelle (presunte) genetiche.
Quindi ai fini del discorso del volantino, sdoganare l'omosessualità, combattere l'omofobia, dire che omosex si nasce o ci si diventa non cambia di molto lo scopo...

a meno che...
a meno che, non si voglia sottrarre alle lesbiche e ai gay il libero arbitrio e dire che (poverini...) non è colpa loro se sono così... Mica lo scelgono... perché quale pazzo sceglierebbe l'omosessualità.
Se fossimo liberi di scegliere sceglieremmo tutti l'eterosessualità...

E' come con i down... Se qualche genitore scopre che il figlio vi è affetto abortisce (e Watson giustifica le madri che abortiscono se il figlio è gay... solo che voglio vedere come diagnistichi l'omosessualità in un feto...). I down sono tanto carini, intelligenti, non sporcano, sembrano proprio umani.
E li si accetta nonostante la loro diversità, non è colpa loro dopo tutto se sono nati così.

Bel discorso nazista, fascista, qualunquista, schiavista.

I down sono belli proprio perché down non sono una versione difettosa del modello standard sono un altra versione con la stessa dignità umana dell'altra.
Lo stesso vale per i gay e le lesbiche.
Non sono versioni difettose dell'uomo etero.
Non sono un'altra versioni sono la stessa versione perché l'omosessualità e l'eterosessualità convivono in tutti noi, è solo una questione di percentuale (come hanno detto Kinsey negli anni 40...). Sono rari i gay e gli etero puri... e in fasi diverse della nostra vita possiamo variare la nostra attrazione, il nostro gusto, quel che ci piace.

Cosa è ce non mi piace del volantino del comune di Firenze?
Che invece di riconoscere nell'omofobia la stessa radice che riguarda il razzismo, il maschilismo, si crea un'avversione ad hoc l'omofobia e la si esacra perché va a colpire un genere, una condizione oggettivamente determinata (dai geni o dall'ambiente poco importa). Omosessuali si nasce e quindi come i malati di polio si hanno dei diritti particolari (perché poi è lì che i gay che accettano questo discorso per avere dei diritti ad hoc solo per loro... invece di chiedere più diritti per tutti...).

Invece di dire che bello a quell'uomo piacciono gli uomini si dice "su, e dai, poverino non è colpa sua se gli piacciono gli uomini".
E' come vogliono i cattolici che i gay vivano, in castità e sublimando l'amore che non deve essere mai sessuato.
E' come mostrano i personaggi gay i film di oggi, sfigati, morenti, o solitari che al limite posso avere sesso promiscuo ma amore corrisposto mai.

Chi può in coscienza sostenere che per contrastare queste posizioni il riconoscimento dell'origine (sic!) dell'omosessualità sia un metodo efficace o è un deficiente (nel solito senso letterale) o una persona in malafede.

Invece di rimanere indifferenti nei confronti dell'omosessualità così come lo si è nei confronti dell'eterosessualità (a proposito perché non ci si chiede se etero "si nasce?") si continua a meravigliarci, a determinare cause (e se ci sono cause qualcuno cercherà una cura...) confermando la norma e negando all'eccezione pari dignità facendo i magnanimi concedendo il beneficio del dubbio.

Ecco perché cari Biagi e Gaber c'è ancora bisogno dell'orgoglio gay, perchè gay non si nasce, nè si diventa, ma, semplicemente, si è.
Perché anche se esistesse una cura per l'omosessualità nessun gay e nessuna lesbica che sono degni di questi aggettivi vorrebbero farsi curare ma resterebbero esattamente quel che sono, persone felici (nonostante la società cerchi tanto di renderli altro...).

29 ottobre 2007

ma voi lo sapevate che...


...Agostina Belli si è sposata con Fred Robsahm, un attore norvegese niente affatto male?
Che hanno girato dei film insieme (Sepolta viva)?
Che poi lui ha smesso perché preferiva avere una barca e girare i mari?
Che dopo anni di matrimonio lui si fa un anno di carcere perché coinvolto (innocente) in un giro di droga (hashish)? Che in carcere si prende l'aids?
Che era dagli anni 80 che non rimetteva piede in Italia?
che è ritornato l'anno scorso perché vendere la casa che aveva acquistata insieme ad Agostina? che oggi lei ha 59 anni e sembra ancora una bambina con qualche kilo di troppo ma distribuiti così uniformemente che non si notano quasi? Mentre lui ne ha 63 ma sembra suo padre?
Tutto questo (e altro ancora) viene raccontato nel documentario Natural Born Star il più onesto, schietto e informativo tra i documentari presenti alla mostra?


Io no lo sapevo...

...la festa appena cominciata è già finita...

quelli che... non è giusto fare la fila per prendere (gratuitamente, con l'accredito) i biglietti per le proiezioni aperte al pubblico (da 10 a 3 euro, contro i 20-15 euro delle proiezioni di Venezia)... meglio fare solo proiezioni per la stampa e gli alti accrediti "come a Venezia" (come suggerisce il mio amico Silvio G, dimenticandosi di dire però che a Venezia ci sono proiezioni blindate per la stampa, e altre per i culturali, i quali, possono assistere a quelle dalla stampa solo facendo la fila... ehm)

quelli che ...non è giusto che con l'accredito si può vedere un film solo una volta (come ha detto un ragazzo giovane, ma brutto e, come dire, "già vecchio") perché se il film i è piaciuto e voglio vederlo una seconda volta (basta mettersi in fila alla rush line ("che vuol dire rush ?"si chiede qualcuno che ha l'accredito come giornalista....) ed entrare senza biglietto, solo con l'accredito, lo si è potuto fare per tutte o quasi le proiezioni) ma lui il ...vecchio giovane vuole il biglietto per sé due volte che importa se, come gli faccio notare, se lui prende il biglietto due volte qualcuno non lo prende per niente?
"Ah certo se c'è posto..." mi risponde. Eh no caro se hai il biglietto il posto ce l'hai comunque va a fare la fila va...

quelli che ...ci cono due film che parlano delle gite che fa Veltroni all'estero (e uno dei due film è il terzo documentario che viene girato sulla visita di alcune classi scolastiche di Roma ad Auschwitz, viaggio organizzato dal comune il cui sindaco è si Veltroni ma non parlerei di gita, (è sempre il mio amico Silvio G a dirlo e per fortuna che, come gli faccio notare, lui nega che fa critica politica e non sui contenuti dei film ("non mi permetterei mai") appunto.

quelli che ...applaudono ai film più buonisti, che non contemplano la storia, ignorandola, imbalsamandola in un santino apologetico dei bianchi che sono ben disposti nei confronti dell'Africa (War Dance) o della storia americana (Across the Universe) rimasticata come una caramella all'aspartame (che si sa in grandi dosi è un lassativo)...

La festa è finita, è mi permetto un semplice commento a caldo, citando Silvestri che, ieri, sul manifesto diceva cose sulle quali non si può non essere d'accordo ("Bilancio della kermesse? Più pubblico, più star, più copertura media per i film «minori» e più mercato. Manca però, un'idea di cinema").

Il sospetto che si aveva lo scorso anno e che quest'anno si è purtroppo confermato in pieno è l'idea di cinema (e di cultura) che questo centrosinistra ha. La cultura come ancella del mercato, il pubblico come luogo centrale di una piazza nella quale ognuno ha il suo ruolo, i produttori di ammannire prodotti e gli spettatori (che vengono incentivati a rigurgitare giudizi di pancia, in stile pollice verso pollice retto di romana memoria) di consumarli in loco senza tornarci tanto sopra.
Si capisce allora perché gli studenti invitati alla festa vedono i film senza alcun apparato critico, senza nessuno che glieli introduca, un esperto di linguaggio cinematografico (non necessariamente il sottoscritto ma almeno con la stessa impostazione didattica...) che li faccia ragionare sul perché sono al cinema a vedere un film in lingua originale invece di fare latino o matematica (o inglese).
Questo governo pensa di aiutare il mercato non a coltivare lo spirito critico dello spettatore.
Si limita a fare quel che fa ogni buon governo conservatore europeo (mentre il nostro centro destra è goebbelsiano e quando sente la parola cultura mette mano ala pistola...).
la sinistra una vola preparava il pubblico a una fruizione critica, non passiva, non da consumatore ma da esperto degustatore.
La festa del cinema deve cambiare rotta in questo senso come il governo tutto nei confronti della scuola della cultura etc etc.

Intanto è sempre più difficile dire che prodi meno peggio di Berlusconi...

27 ottobre 2007

Bollettino ufficiale sulle mie (dis)avventure alla festa delcinema n° 3 (bis)

domenica (seconda parte)

Di And When Did You last See Your Father for the Last Time non vorrei dire nulla se non che, pur essendo ben prodotto (gli inglesi non sono gli americani) rimane solo uno spreco di attori (tra tutti il grande Jim Broadbent e Juliet Stevenson) e di tempo per chi lo vede.



Rolf De Heer, olandese emigrato in Australia, ma cittadino naturalizzato italiano, visto che Procacci della Fandango gli co-produce i film da Bad Boy Bubby (film discutibilissimo visto a Venezia nel '93, con tanto di gatto realmente ucciso durante le riprese che piacque perché mostrava due varianti di famiglia l'una madre-figlio asfissiante e castrante, l'altra marito-moglie-figlio liberatoria (il che fece giustamente inorridire Mariuccia Ciotta, sorprendendomi con un giudizio ben più oculato del mio di allora) è presente alla Festa con Dr. Plonk, film che racconta di uno scienziato del 1800 che arriva con una macchina del tempo nel nostro secolo. Girato come un muto dei primi del 900, è un omaggio sentito e filologicamente preciso al cinema di allora, umoristico e ironico, ma De Heer spreca l'occasione di criticare la società di oggi "vista con gli occhi di allora", c'è solo una blanda, surreale critica al fatto che rimaniamo incantati davanti alla tv (Plonk sbircia nelle case dove intere famiglie restano immobili davanti allo schermo televisivo), critica di una società anni '70 (oggi rimaniamo tutti incantati individualmente davanti al pc e allora quell'essere tutti insieme davanti allo stesso monitor diventa una ricchezza ormai perduta...). Una gioia per gli amanti del cinema delle origini e una fonte inesauribile di risate ma una delusione per quel che il film avrebbe potuto essere (o almeno per come era stato presentato sul programma della Festa che testualmente dice: "Sembra semplicemente un omaggio al cinema delle origini fin quando non scopre il gioco sorprendente di guardare il mondo contemporaneo con gli occhi rivelatori del secolo scorso").



Poi dopo tante risate una doccia fredda, quella di Taxi to the Dark Side un documentario sulle porcate che gli yankee fanno ai cittadini NON americani. Si rimane basiti a vedere come gli americani sanno dei crimini commessi dal governo ma invece di scendere in piazza in 50 milioni (sono 300..) e radere al suolo il Campidoglio e la Casa bianca se ne restino a casa e si limitino a fare film di denuncia che non servono a niente perché Bush è sempre al governo pronto a perpetrare i crimini commessi...


Del film Hafez avevo pensato di scrivere una pagina di colte spiegazioni (beh, mi sarei limitato a una decina di link) ma così avrei offeso il film, insinuando che, per essere capito, avrebbe bisogno di una cotale glossa. Invece Hafez è un film che si fa vedere per quel che è senza bisogno di conoscere il contesto culturale in cui prende senso. Così rimane purissima la sua forza poetica, etica ("La verità è uno specchio che è stato lanciato sulla terra ed è finito in mille pezzi. Ciascuno di noi ne ha raccolto un pezzetto e ha pensato di possederla. Guai però a chi vedrà se stesso riflesso nello specchio” dice un maestro sufi a Mohammed il bellissimo protagonista del film), politica (perché mostra un Islam tutt'altro che granitico e reazionario come volgiono farci credere qui in occidente, ma anzi percorso da mille vie di ricerca, in conflitto tra di loro ma vive e forti). Decido allora di raccontarvi semplicemente quel che succede nel film.
Mohamed ancora giovanissimo, diventa un "Hafez" (da non confondere con Hafiz, il poeta persiano che con il film non c'entra nulla se non che Mohamed conosce i suoi testi e commentarii al corano) cioè un esperto di Corano e di commentari ed è talmente bravo che, nonostante la sua non ortodossia, viene invitato da un Mufti (straortodosso) a impartire lezioni a sua figlia. In due stanze diverse, senza potersi vedere ma solo ascoltare l'uno la voce dell'altra, i due ragazzi si innamorano, lei della voce di lui, lui delle curiosità coraniche, anche non ortodosse, di lei. Per averle insegnato l'arte della critica (e per aver tentato di vederla sbirciando attraverso la finestra) Mohamed perde il titolo di Hafez e si becca 50 frustrate. Il padre dà la figlia in sposa a un altro hafez che si chiama anche lui Mohamed (e la ragazza infatti lamenta di vedere doppio...). Così Mohamed (il primo) si accinge a compiere il "rito dello specchio" (che di solito si fa per trovare il vero amore) per dimenticare la ragazza e parte in viaggio. Il secondo Mohamed lo segue intraprendendo anche lui un rito parallelo. Durante il viaggio (nel quale il primo Mohamed sposa una donna anziana rimasta vergine che muore prima di rispondere sì alla fatidica domanda, che nella cultura sufi viene ripetuta tre volte prima che la donna possa rispondere, un particolare di una cultura bellissima se solo ci si desse la possibilità di conoscerla...) i due ragazzi si invertono di ruolo e il Mohamed che voleva dimenticare scopre che il suo è vero amore mentre quello che ha sposato la ragazza rinuncia perché sa che lei appartiene all'altro Mohamed.

Un film dove cultura, poesia, religione, amore, adolescenza (i due Hafez ne sono appena usciti, mentre la figlia del mufti ne è ancora dentro) sono indissolubilmente uniti dalla cultura islamica.
Certo non un film da vedere a fine serata, come quinta pellicola del giorno (sperando che venga acquistato e che lo si possa rivedere tutti) ma che, nonostante la stanchezza, mi è rimasto dentro il cuore come un percorso esperienziale fatto anche da chi, ciccione come me, a camminare nel deserto rimasticando sure coraniche non sarebbe resistito un giorno...

e finalmente la domenica è finita...

26 ottobre 2007

Ah! La vita!


La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete
tracchete il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai
migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare
in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare
del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe
scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro.
Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare
adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari
per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici,
senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che
ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li
passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con
room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i
coglioni.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.


Woody Allen

24 ottobre 2007

...direttamente dalla festa del cinema (2)






Un film di un paese che vorrei conosere di più come l'Islanda che poco dice di sè e molto dice di noi... (e questo che significa? BOH)

Il film in questione è Börn (Islanda, 2006) di Ragnar Bragason che inizia come un noir e finisce come una commedia.

Visitate il sito ufficiale.





Un film pazzo (di pazzi) di Raoul Ruiz Cet Jour-là nel quale una giovane ereditiera un po' folle ("domani è il giorno più bello della mia vta. Lo dicono le rune. Ma non sono pazza. Per una cosa così importante non bastano le rune. Ho consultato anche l'oroscopo cinese e I-Ching") rischia di essere uccisa da un altro mato (omicida) ingaggiato dalla sua famiglia e dallo stato (una "Svizzera di un futuro prossimo"), ma i due matti solidarizzano e....
un film assolutamente da vedere!!!!!

...direttamente dalla festa (del cinema)....




La sombras del iceberg (Spagna, 2006) di Raul Riebenbauer, Hugo Doménech

Un documentario dubbio ed estetizzante che vede le foto di Capa come icone e non per il loro contenuto, nonostante la sua ipotesi interprettaiva sia proprio quella: anche se la foto del miliziano repubblicano morente è un falso non intacca il suo valore simbolico, ma allora perchè giocare con tutte quelle immagini di morte (in una sequenza all'inzio del film) come fossero immagini giocose?

Interessante nei contentui ma la froma è tropo poco "scientifica" per dare credibilità all'operazione.




Barcelona un mapa (spagna, 2007) di >a href="Ventura Pons

"Io ho sempre voluto scrivere un romanzo di idee ma alla gente piacciono più quelli di sentimento. Forse hanno ragione loro, le idee passano di moda, i sentimenti, per quanto patetici, restano".



"Uh, c'è la Callas alla radio"... (parlano mentre lei canta) "Perchè hai spento" Perchè quando canta la Callas bisogna rimanere in silenzio."



Sono alcuni dialoghi di un film di idee e non di sentimenti dove impari qualcosa sulle persone, sui rapporti umani, sulla storia, un film cinematografico, nonostante l'evidente origine teatrale. Una delle tante soprese dei bei film di questa seconda edizione della festa del cinema.

..un poco di pazienza...

Non ce la faccio a postare nulla in questi giorni, troppe cose da fare, film da vedere, vernissage cui andare...

Oggi vedrò 6 film 6....

abbiate un po' di pazienza... stasera cercherò di rimediare a questo improvviso vuoto mediatico

intanto eccovi qualche anteprima....


Tom...

Jane...


Cloris...


Shirley

e, dulcis in fundo,



il quadro di Paolo che ho appena acquistato!

22 ottobre 2007

Bollettino ufficiale sulle mie

(dis)avventure alla festa del cinema n° 3

...domenica (prima parte)

Sono uscito di casa PRESTO perchè è domenica, e anche se ho il primo film alle 10.30, prima vogio fare la fila per i biglietti di domani. Esco alle 8.10 contando di arrivare all'auditorium per le 9.30, invece sono lì alle 8.45!!!
Faccio la fila mentre si congela e simpatizzo con due ragazze di Milano (con le quali si parla di cinema e politica) alle quali ho dato l'indirizzo di questo blog (se mi state leggendo ciaaaaaaaaaaaaaaaaaao ragazze!) e inizio la mia lunga giornata (5 film 5).
Il primo è alla sala Ikea, ma ci sono problemi, non ci fanno entrare, così temporeggio (e ho modo di ammirare la nuova lampada che, appena ho un attimo di tempo, voglio comperare per la camera da pranz ehm...). Il film è Choose Connor nel quale l'adolescente Owen viene ingaggiato dal deputato Connor candidato al senato e scoprirà che l'uomo è coinvlto in un giro di pederastia (con tennagers minori, ma già sessualmente sviluppati).
Choose Connorvuole denunciare la corruzione nella poltica ma che spostando l'attenzione sulla pederastia finsce col distrarre lo spettatore e giustificare tutti i politici che sono solamente corrotti ma non coinvolti in pratiche omoerotiche con minori...

Dopo il film, sorpesa, c'è il regista in sala, che scopro essere Luke Eberl, che qualcuno ricorderà nel pessimo remake de Il pianeta dele scimmie di Tim Burton, oggi gagliardo 21enne al suo primo lungometraggio. E prima che possa fargli la mia domanda la giuria di Alice, composta da ragazzi, fa le sue domande, così una ragazza gli chiede "Tu hai scelto di fare un film non solo sulla corruzione ma anche sull'omosessualità perciò (sic!) sulla pedofilia (sic!).
Sento qualcuno che urla "Scusa cosa c'entra la pedofilia con l'omosessualità?" e poi mi accorgo che sono io che, prima ancora che me ne renda conto, sto puntualizzando l'equazione nazista e omofoba che quella deficiente (non è un insulto, siggnifica carente, mancante di qualcosa...) sta sciorinando senza che nessun altro in sala si senta in obbligo di correggerla.
Quand'è il mio turno le ricordo che la pedofilia è illegale in Italia mentre l'omosessualità no, la ragazza, mortificata dice che si è espressa male e che conosce la differenza tra omosessualità e pedofilia.
Poi, chiuso (?) l'incidente, chiedo a Luke se non teme che la facenda pederastia distragga lo spetaore e costituisca un alibi per i politici corrotti non maniaci sessuali e lui mi dice che sì, ho ragione, ma che ha fatto quella scleta perchè altrimenti parlar edi politica avrebbe significato citare numeri leggi e considerazioni considerate "roba di sinistra" (ma questo l'interprete in sala non lo ha tradotto....) e avrebbe incontrato un muro di resistenza da parte degli speattatori. Poi tutti si assiepano introno a Luke, mentre io vorrei avicinarmi alla ragazza ...deficiente per parlarle ma temendo di passare per Girolimoni, soprassiedo e attendo il prossimo film che, ahimè, ci sarà solo fradue ore.
Per fortuna incontro un amico e tra cinema politica e ...sushi le due ore trascorrono in fretta.

Bollettino ufficiale sulle mie

(dis)avventure alla festa del cinema n° 2

sabato....

arriviamo (io e Silvio ) alla Festa alle 8.30 (il ptimo film è alle 9) ma non riusciamo a bere un caffè perchè i tre bar presneti all'audiotrium aprono non prima delle 9... Entriamo al teatro studio con Silvioche dice sommesso "Koma", o forse sono io, non ricordopiù.
La sala è smeivuota, sileziosissima, la senazione di koma è comune a quasi tutti gli astanti. Poi, improvviso, sfacciato e invidiosamente pieno di energia, irrompe nell asla aun gagliardo vociare sono i giovani, ragazzi e ragazze delle scuole superiori, che il sindaco ha voluto mandare al cinema.
Io mi meraviglio, perchè tutte le proiezioni, non essendo passate per l'ufficio che concede il visto di censura (eeeeh ma chi l'ha dettoche il fasscismo è caduto?) sono automaticamente vietate ai minori di 18 anni (tranne la sezione dedicata ai ragazzi "Alice nella città" ma il film che stiamo per vedere fa parte della sezione Extra). "Che siano tuttimaggioreni?", mi chiedo, anzi, mi giroe chuiedo loro, ma dalle facce sebrano avere 16-17 anni non di più. Infatti mi confermano, sono minorenni, puntualizzano, accompagniati dai professori ("Loro sono maggorenni"...). "Ma..., come funziona?" Mi chiede un ragazzo biondo, seduto proprio dietro di me. "Come funziona COSA? gli chiedo a mia volta. "Stamane, il film che stiamo per vedere è doppiato?" Gli speigo che no, è un film in cinese con sottotili italiani. Lo dice ai suoi compagmi e, con mia sorpesa, non si preoccupano troppo di stare per vedere un film in lingua.
Il film in questione Wo Ruhuasiyu de Erzi è un film a tematica omosessuale. Io temo il peggio. Invece i ragazzi (e le ragazze) si sorbsicono un film lentissimo, con pochi dialoghi, nudità imbarazzanti (perchè strane, tutti dormono nudi, il protagonista e i suoi amici... sarà un costume cinese? Mah...) sorattuto glutei (ma ci sono anche un paio di frontali...) senza lamentarsi, e, soprattutto, senza parlare (solo un paio di ragazzi commentano le scene più omoerotiche ma senza cativeria omofoba, con commenti insolenti come solo gli adolescenti sanno fare).
Il film è inconsistente e segue il solito clichè il ragazzo "pesudoetero" se ne va (è il padre del protagonista gay a dirglielom e lui, lo pseudoetero non se o fa ripetere una seconda volta), mentre il gay "sensibile" rimane solo a passeggiare sul tetto dell'abitazione...
Alla fine della proiezione vorrei avere il tempo e il modo per far ragionare i ragazzi su quel che hanno visto, sui modi e i contenuti di un film che non aggiunge nulla sull'omosessualità nè in Italia (in Europa) nè in Cina.

Decido discrivere una lettera a Veltroni per consigliarlo di ingaggiare dei formatori culturali (esperti di linguaggio cinematografico) per dare un senso a queste mattinate altrimenti per i ragazzi è solamente un "evviva il cinema!!! Nun famo latino" ma magari per Veltroni va bene così...

Invece dopo il film volo in biglietteria a fare la fila per i biglietti del giorno dopo e spedisco Silvio a vedere il documentario che io ho visto ieri, The unforseen che lui trova lento e quindi dorme (come d'altronde abbiamo fatto durante il film cinese...).
Io dovrei vedere Black Like Me che invece non è arrbato dalgi States (e non arriverà, ne esuiste solo una copia in 16mm in tutto il paese e non la dano certo a noi) e, al suo posto c'è... TAH DAH!!! Un principe chiamato Totò nel quale molti attori omaggiano il grante Totò (e Lucio Dalla canta, in un pesimo playback, due canzoni del principe), ma è incentrato tutto sulla vita privata e poco, molto poco su quella dell'attore Tiotò (qualche aneddoto raccontato dalla figlia, che continuna a sbagliare pronomi e riferirsi alla madre al maschile, "gli ho detto" chissà... un francesismo...). Il solito gossip di questa italia contemporanea insomma...

E poi io e Silvio torniamo a casa non prima di aver fatto un tour nel padiglione della TDK dove due signorine (bellissime ma che ne sanno di storia della tecnologia quanto io ne so di calcio) ci spiegano (sic!) lo sviluppo dei supporti dal nastro magnetico al blue ray... mostrandoci una limitata ma interessante collezione di tecnologia vintage anni 79 80 e 90 mostrandoci poi le differenze di nitidezza tra dvd standard e blure ray...
Poi ci regalano una busta, una penna e un keychain (Silvio è raggiante...).
Niente più film perchè stasera andiamo alle festa a sorpesa di Sabrina e Rosa (che non vedo da gennaio...).

Ed ecco bello e sistemato il sabato...

Alessandrooo! SVEGLIAAAAAA...

...che ci sono i film da vedere, i post da scrivere, l'ufficio d'aprire, il vernissage di Paolo Cipriani da presenziare, il corso di Paola Giustiniani da andare.....


19 ottobre 2007

bollettino ufficiale delle mie (dis)avventure alla festa del cinema di roma

arrivi la mattina presto, così credi di non trovare molta fila o comunque più biglietti, invece alle 9.15 c'è già una fila di almeno un'ora... e scopri che i ragazzi che lavorano in biglietteria sono tirocinanti, cioè universitari che prendono crediti studio e non vengono pagati...!!!!

Desisto e arrivo all'altro capo della città per cercare una videocassetta per una lezione convegno che devo fare a novembre ad Avellino (ma questo è un altro discorso).

Torno alla Festa alle 13.45 e la fila è più umana, in 20 minuti me la cavo, faccio anche amicizia con una bella ragazza alta, bionda, non giovanissima (ma per me proprio per questo ancora più bella) c'è anche il biglietto per l'unico film del pomeriggio che vedrò domani (domani sera nisba), e proprio mentre la signorina (gentile e carina) sta per stamparmelo, si bloccano TUTTI i computer delle due biglietterie. Attendo 15 minuti, ma poi si avvicina inesorabilmente l'ora della prima proiezione, il primo film di Ruiz. Vado vedo ...cedo, e capisco che sono troppo stanco per vedere altri film suoi che richiedono mente lucida e 100% di concentrazione) peccato perché il film era molto interessante....

Dopo il film di Ruiz (che è iniziato in ritardo, per colpa di un proiettore andato fuori fase... ...e l'organizzatore della retrospettiva si scusa e dice che la colpa è dell'ufficio tecnico della festa...) torno allora al botteghino, bypassando la fila (mi aveva autorizzato la signoria gentile e carina) che mi fa cenno di no con la testa... il biglietto che prima c'era ora non c'è più.

Intanto scopro che, anche se non hai il biglietto, puoi metterti in fila una rush line (chi ha il biglietto può accedere in sala solo entro 15 minuti prima l'inizio della proiezione) e, se c'è posto, entri solo con l'accredito... così si sopperisce al problema dello scorso anno (sale a volte semivuote perché molti prendevano i biglietti, specialmente gli sponsor, e poi non venivano in sala...).



Intanto Silvio (se mi chiedete chi è non vi è dato saperlo) si era abbarbicato al Red Carpet dove ha beccato, nell'ordine, Sofia (Loren), Walter e Ségolèn (Veltroni e Royal), Kate Blanchett, Jeffrey Rush e Robert Redford (crede...). Ecco qui un po' di foto di primo pelo....

Intanto io sono riuscito a vedere The Unforseen, il primo documentario di lungometraggio di Laura Dunn, che racconta della coscienza ecologista dei texani di Austin (smantellando uno dei tanti luoghi comuni che affastella la mia mente e cioè che i texani siano reazionari, omofobi e a favore della pena di morte...). Certo... c'è Robert Redford (uno dei due produttori esecutivi del film) che, intervistato, viene presentato come un "ambientalista" (forse era un atto di umiltà... ma io non l'ho colto); inoltre Laura Dunn si preoccupa troppo di non sbilanciarsi e dà fin troppa voce anche ai reazionari (che, per aggirare la decisione della governatrice del Texas che aveva bloccato l'autorizzazione a edificare in un area verde vicino a una falda acquifera, si sono inventati una legge che stabilisce che se viene approvato un progetto, le leggi a tutela dell'ambiente nn possono essere modificate in corso d'opera...). Ma, insomma, il documentario è interessante e sono contento di averlo visto anche perchè fa parte di quei film che non verranno distribuiti in italia...

E infine ho visto L'amour Caché del regista italiano Al(essandro) Capone (no non il Big Jim di qualche grande fratello fa, un altro...) , quello che diresse "Uomini sull'orlo di una crisi di nervi".

Talenti del calibro di Greta Scacchi e Isabelle Huppert per un film inutile su una madre che odia la figlia (o viceversa?). La CNVF direbbe "inconsistente banalità"

Poi c'era un altro film da vedere ma faceva freddo, ero stanco, domani abbiamo il primo film alle 9 e quindi zzzzzzzzzzz...
sono tornato a casa a scrivere queste noterelle...

Ed è tutto per stasera!

anche a Isabelle Huppert, dopo un'ora e mezza di fila in biglietteria, hanno detto che era tutto esaurito...

Senza fiato... sempre!!!!!

Ho ricevuto da un fan di Mina anonimo (che ringrazio sinceramente) una serie di link a nuove versioni di "Senza fiato".
Un paio le avevo trovate anche io ma non le avevo postate per la scarsa qualità tecnica dei video in questione, gli altri sono tutte nuove versioni che non conoscevo.
Sono felice che una canzone di Mina che nel mio cuore sembra recente, anche se è di 25 anni fa (eppure mi ricordo come fosse ieri la mattina che feci sega da scuola per andare a comperare "Italiana" a corso Tritone... GUH!) abbia avuto così tante versioni estere (Genovese, l'autore della canzone, deve essere diventato ricco!!!).
Vi propongo quelle che mi son parse le più belle, per l'elenco completo cliccate qui.



Dal vostro inviato ciccione alla festa del cinema....

...i film che vedo oggi...

e visto che anche ieri non ho trovato i biglietti per i film che volevo vedere oggi (fan, azz, orc!!!) Chacun son cinéma e Hafez (il primo l'ho perso, il secondo avrò ancora modo di vederlo), oggi andrò a vedere tre film della rassegna dedicata a Raoul Ruiz la più completa mai dedicata in Italia al regista: Días de campo, Cofralandes - Rhapsodia chilena e Los tres tristes tigres...

Ruiz è un regista visionario radicalmente diverso da qualunque altro.
Di lui ho recensito per Film Genealogia di un crimine.

Appena avrò visto vi rendiconterò...

18 ottobre 2007

Invasion...

e mentre la festa del cinema inizia senza di me (arrivato tardi al botteghino, non ci sono più biglietti...) (cominciamo maaaale, mooolto male!!!) sono andato all'Uci (Uci?!?!) Cinemas Marconi a vedere Invasion (da non confondere con l'omonimo serial tv trasmesso da Canale 5)



Il film, diretto da Oliver Hirschbiegel il regista de La caduta è un banale remake de L'invasione degli ultracorpi di Don Siegel.


Nel film recita in un piccolo cameo la grande Veronica Carthwright che aveva lavorato in Terore dallo spazio profondo primo remake del film di Siegel ma che per me rimarrà sempre Lambert, una delle prime vittime (dopo il comandante) dell'astronave Nostromo in Alien di Ridley Scott dell'ormai lontanissimo 1979.

Più un action movie che un film di fantascienza Invasion presenta degli abstract scientifici talmente banali, superficiali e sciatti (come molti passaggi della sceneggiatura) da farlo sembrare un film tv.

Va visto solamente per l'interpretazione di Nikole Kidman e del piccolo, bravissimo altrimenti un film da dimenticare...

La Warner, non soddisfatta del lavoro di Hirschbiegel, ha chiesto aiuto ai fratelli Wachowski e al regista James McTeigue che hanno reso la pellicola più adrenalinica.


GH!

inizia la festa del cinema.....



Mi troverete fino al 28...

12 ottobre 2007

maschilismo italiano....

"Care" e "cari" connazionali,
come me avrete appreso dalla stampa e dalle tv la sentenza del giudice di Hannover che a un cittadino Italiano di origini sarde, emigrato in Germania, ha riconosciuto le attenuanti etniche e culturali in quanto sardo, decurtando di due anni la pena prevista dal codice penale tedesco.

La sentenza è di un anno fa e da noi ne viene data notizia solo adesso perché la avvocato della difesa ha richiesto ai giudici tedeschi per il suo assistito di scontare la pena in patria.

L’uomo, un 29enne che lavora come cameriere, pare che (le notizie riportate dalla stampa italiana sono, come al solito, contraddittorie) sospettando che la ragazza, di origine lituane, lo avesse tradito, la ha sequestrata per tre settimane sottoponendola a percosse, torture e stupro, anche di gruppo.

Nella sentenza si legge: “Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante(fonte: "la Repubblica 11/10/2007").

Se capiamo bene l’italiano (e se la traduzione della sentenza è fedele all’originale tedesco) il giudice di Hannover non ha diminuito la pena all’imputato in quanto Sardo, ma in quanto Italiano( “il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria” non nella sua regione d’origine).

Ora vi chiedo perché gridate allo scandalo, al razzismo?

Vi siete dimenticate/i che fino agli anni 70 almeno (ma è un fenomeno ancora oggi in uso ben più di quanto non si pensi) in Sicilia era costume quotidiano chiudere in casa le donne (madri, sorelle, figlie, mogli) da parte dei masculi?

Vi siete dimenticate/i che il famigerato articolo 587 del nostro Codice Penale sul delitto d'onore (“chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella”) è stato abrogato dopo la legge sul divorzio (1972), dopo la riforma del diritto di famiglia (legge 151/1975), dopo il referendum sull'aborto, davvero molto tempo dopo quindi le dette sentenze, con la legge n. 442 del 5 agosto 1981?

E se questi fatti vi sembrano ancora troppo lontani nel tempo per accusare i maschi italiani di oggi ignorate forse quel che è su tutti i giornali da diverse settimane, cioè l’emergenza stupro e la violenza sulle donne che avviene in Italia non per strada, commesso da estranei, bensì tra le domestiche pareti familiari, commesse da mariti, fratelli, fidanzati, amici?

O avete dimenticato che il 25 settembre del 2003, alle deputate (di centro destra E centro sinistra) accorse in senato per protestare contro la legge sulla procreazione assistita i senatori della repubblica hanno risposto con epiteti quali “Siete contro la legge perchè volete continuare a farvi scopare”, o “Altro che camera, voi siete da camera da letto” battute pronunciate, per stessa ammissione dell’onorevole Mussolini, “per lo più [da senatori] del centrodestra. Ma gli altri ridevano, il che forse è pure peggio”?

Se questi sono i maschi italiani, se queste sono la mentalità e le leggi della Repubblica (sic!) Italiana, di ieri ma anche di oggi, perché vi scandalizzate se un giudice tedesco individua nelle origini sarde dell’imputato la matrice culturale dell’Italia fascista, maschilista (ma io aggiungerei qualunquista, razzista, schiavista, misogina e omofoba)?

Perché non vi lamentate del fatto che un avvocato, una donna per giunta, difenda questo italiano che ha stuprato la fidanzata?

La vostra ipocrisia è pari alla vostra matrice nostalgica fascista, mussoliniana. Noi Italiani siamo così, e io mi vergogno di far parte di cotale consesso.

10 ottobre 2007

Il 10 ottobre del 1985 moriva Orson Welles , il grande, il mitico, l'unico regista che ha esordito con il film (Quarto potere) che molti altri registi si sognano sia il coronamento di tutta una carriera, un film così dannatamente pieno (che, da solo, costituisce un compendio della storia del linguaggio cinematografico) dopo del quale Welles non ha avuto più nulla da dire a (con) Hollywood e tutti gli altri suoi film (escluso il rimontatissimo L'orgoglio degli Amberson) sono stati fatti made in Europe, molti dei quali incompleti, mai terminati; un autore ancora da (ri)scoprire e al quale imparare una cosa, ogni giorno, per tutta la vita.

Per ricordarlo scelgo una sequenza di un film non suo (altrimenti non saprei cosa farvi vedere...) ma di Pier Paolo Pasolini al quale Welles presta la faccia come regista nel suo cortometraggio La Ricotta.

Parole profetiche quelle di Welles\Pasolini ancora oggi, 44 anni dopo, così maledettamente vere...

8 ottobre 2007

7-10-2006


Il 7 ottobre 2006 veniva assassinata Anna Politkovskaja giornalista russa molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

La rete (e non solo) ne ricorda il lavoro da vera giornalista e ne denuncia l'assassinio...

and so do I....

Beppe Grillo
Internazionale
La Stampa

E' anche stato organizzato un appello online organizzato da Adelphi, Articolo 21, Internazionale e Nessuno Tv per spedire cartoline all'ambasciata russa chiedendo di non insabbiare il caso e arrivare ai veri responsabili della sua morte.

Facciamo ci sentire...!!!

In Italia sono tre i libri tradotti e pubblicati.

...e for whom speaks english...

da Monet ai Mormoni!!!!

E mentre cercavo nella rete notizie per il post su Monet mi sono imbattuto su un'altra notizia...

Alcuni ex missionari mormoni hanno pubblicato un calendario sexy come gli eroici pompieri e poliziotti di New York dopo l'attacco alle Torri gemelle del 2001.
L’autore della iniziativa è un ex missionario, Chad Hardy, che ne ha destinato i proventi alle missioni mormoni nel mondo. Hardy ha fondato la società «Mormon exposed» (Mormoni allo scoperto) e in un mese ha già venduto più di mille copie del calendario. Sostiene che l’immagine asessuata dei missionari mormoni, che appaiono in pubblico sempre in camicia e cravatta, è infondata e che il calendario servirà a cambiarla. Aggiunge che lo comprano «non soltanto le donne ma anche gli uomini di ogni religione» e persino i gay. «E’ un bene» dichiara Hardy «perché ciò favorisce il dialogo tra le varie fedi e smentisce la nostra nomea di essere nemici del sesso e dei gay».
Brandon Beckham missionario in Mozambico ha dichiarato: «Volevo dimostrare che non siamo dei secchioni ma abbiamo il senso dell’umorismo». Umorismo che non tutte le autorità religiose, mormoni e non mormoni, stanno sfoggiando alla vista del calendario, a parere dei più troppo sfacciato.
(fonte, servizio del Corriere riassunto e rielaborato da me)




Monet. Perchè?



Durante la notte bianca parigina quattro uomini e una donna, in evidente stato di ebrezza, sono entrati nel Museo D'Orsay forzando facilmente una porta, hanno fumato e orinato davanti a dei quadri di Van Gogh; poi, quando è scattato l'allarme, si sono dati alla fuga non prima che uno dei quattro colpisse con un pugno il quadro di Claude Monet "Il Ponte d'Argentueil" realizzato nel 1874, presente nella sala 19 del piano terra, dilacerando 10 cm di tela.


Il gr2 dà la notizia stamane e l'unico rilievo che ha da fare è sulla scarsa sicurezza dei musei francesi e sul danno fatto al quadro (che vale moltissimi soldi). (cliccate qui per ascoltare il servizio in questione).
Il criterio di notiziabilità per il gr2 è dunque economico e amministrativo. Nessuna parola spesa per il gesto in sé, che ovviamente è la cosa più importante.
Una società che ha tra i suoi membri persone che danneggiano scientemente delle opere d'arte (e nessuno mi venga a dire che l'alcool induce a fare gesti che altrimenti non faremmo, l'alcool si limita ad amplificare atteggiamenti già presenti nel carattere...), una società che non sa istillare il senso di rispetto per i beni dell'umanità, per le opere d'arte, per i luoghi pubblici, per i musei, è una società malata, in fin di vita. E preoccpupa che ciò accada non nellIitalia fascista e leghista del terzo millenio, ma nella saggia Francia, dove le istituzioni, le scuole e le università, oltre che la società tutta, tanto fanno per educare i cittadini.
Un gesto del genere deve far indignare profondamente tutti, sia gli amanti dell'arte che i suoi denigratori, e deve far preoccupare sulla salute del senso civico e democratico di un paese, ma questa per il direttore del gr2 è una questione irrilevante.
La Francia ha i suoi problemi e noi i nostri...

5 ottobre 2007

...amenità europee ...omissioni italiane

Gran Bretagna, sesso tra gay nel parco:
puniti i vigili del fuoco "disturbatori"

LONDRA (4 ottobre) - Sono stati sospesi per tre mesi: due hanno dovuto pagare una multa da 1500 euro, un altro è stato degradato e per il quarto è arrivato un ammonimento scritto. Quattro vigili del fuoco, in Gran Bretagna, sono stati censurati e multati per aver disturbato un gruppo di omosessuali che facevano sesso all'aperto in un parco. Secondo la stampa britannica i pompieri hanno acceso le torce dal mezzo su cui viaggiavano direzionandole su un gruppo di cespugli nella zona verde detta Downs a Bristol, di giorno frequentata da gente che fa picnic e jogging, ma che di notte è nota per essere un luogo d'incontro tra gay per incontri sessuali. Uno dei quattro uomini che si sono visti puntare le luci addosso ha contattato l'organizzazione per la lotta all'Aids Terrence Higgins Trust, che gli ha consigliato di presentare una lamentela formale per il comportamento dei pompieri.

Dopo la denuncia è stata avviata un'inchiesta durata tre mesi. I pompieri si sarebbero fermati «senza alcuna motivazione» ha affermato un portavoce del corpo. Grande la rabbia dei colleghi dei quattro, che sono stati anche trasferiti altrove, e che non possono commentare la sentenza (sono stati censurati per aver disonorato il corpo e aver usato in maniera impropria il loro equipaggiamento). «È una farsa - ha detto un altro pompiere, citato dal Daily Telegraph - Sono stati abbandonati dagli ufficiali in carica nel momento in cui avevano bisogno di supporto. Sono stati
trattati come criminali, e ci si è dimenticati che loro erano stati testimoni di un reato in un luogo pubblico». Aggiunge un altro: «In molti pensano che siano stati trattati ingiustamente, così da far fare la bella figura al corpo, che così si mostra politicamente corretto».

(dal messaggero online)


Ecco quel che il Messaggero (ma anche altri quotidiani italiani, tra cui il giornale e repubblica) hanno omesso

Firemen demoted and fined for shining torch on gay foursome in the bushes

Simon Nelson, the charity's acting regional manager, said: 'The member of the public simply wanted to know why the fire service was on the Downs at that time of day. We passed on that complaint.'

Avon's chief fire officer Kevin Pearson said: 'There was no justifiable reason for that appliance to be in that location at that time. They should not have been there and there was no operational justification for their actions.

'We received a complaint about the behaviour of our staff and a full inquiry was conducted as a consequence.

'We investigated and the crew were found to be in breach of our internal policies.'

He added that the investigation would have had the same outcome if the complainant had been heterosexual. The police confirmed they had not been made aware of the incident.

(dal sito thisislondon)


bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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