Una trans colombiana, senza fissa dimora, è stata trovata morta la mattina di lunedì 29 luglio.
Sei giorni prima era stata intervistata in video da Maria Gabriella Lanza del sito redattore sociale un sito dal nome sessista, ma tant'è.
Nella videointervista, terribile, la transessualità di Andrea non è nemmeno nominata e per l'intervistatrice è invisibile dovremmo capirlo solo dal filo di rossetto che porta un po' poco per farne una trans.
L'intervistatrice non le fa nessuna domanda sulla sua storia, sul cambio di sesso (se c'è stato), sulle sue condizioni mediche in seguito al cambio di sesso. Se il cambio di sesso è stato motivo per farle lasciare la Colombia. Solo domande di una superficialità spaventosa come quella sul come si vive in strada.
Intervistatrice dei mie stivali ma come cazzo vuoi che si viva in strada?
Perchè non vai a vivere te in strada così lo scopri da sola?
Perchè invece di fare delle domande così pietiste e ovvie non chiedi se Andrea si sente discriminata più come donna che come trans? Perchè non le chiedi della sua storia?
Insomma Andrea è trans senza dirlo. Il massimo della discriminazione il minimo del riconoscimento.
Due giorni dopo il ritrovamento de suo cadavere Maria Gabriella Lanza autrice della videointervista scrive un articolo (che compare con qualche piccola variante - anonimo e nel quale non ci si pesneta come autrice dell'intervista - anche nella cronaca romana di Repubblica pieno di domande retoriche Chissà a cosa pensava Andrea ogni notte prima di addormentarsi sopra il suo cartone davanti alla stazione Termini di Roma di ipotesi non dimostrabili (Forse pensava alla famiglia in Colombia, a sua madre e a suo padre lasciati quattro anni fa per trovare fortuna in Italia) e irrilevanti nelle quali non si sottolinea il fatto che una donna, trans e barbona sia stata uccisa ma che una creatura fragile (forse avrebbe voluto chiamarli, dirgli che la vita non era esattamente come aveva sognato da bambino, quando era ancora un maschio) e storpia (raccontargli delle botte prese, del braccio rimasto paralizzato, della gamba che si muove a fatica) sia stata uccisa perchè Forse ha chiesto aiuto alle persone sbagliate e che Forse è stata proprio la disperazione a spingerla in qualche giro poco raccomandabile di droga o di prostituzione. Non uno stigma multiplo straneira, trans, barbona storpia ma la frequentazione di compagnie sbagliate. Insomma Andrea è stata sprovveduta. Avesse frequentato le giuste compagnie sarebbe ancora viva.
Per Gabriella Maria Lanza Andrea era Un’altra disperata senza nome e senza storia che andava a riempire le file (sic!) del popolo dei senzatetto della stazione.
Una disperata che non trova lavoro non perché immigrata o trans ma perchè senza documenti, con un braccio paralizzato e una gamba fuori uso, nessuno l’avrebbe mai assunta.
Il fatto che fosse una donna trans migrante e barbona invece non era minimamente d'intralcio. Capite la censura compiuta?
Un articolo pietistico che non ci dice quasi nulla dei fatti successi.
Se andiamo a cercare notizie sulla rete troviamo un lessico agghiacciante, un frasario da analfabeti per cui l'articolo di Maria Gabriella in confronto diventa scritto bene.
Termini, trovato cadavere di trans in stazione: aveva il volto tumefatto.
(il messaggero)
Non cadavere di uomo o di donna ma di trans, razza a parte.
Cadavere di trans. Una cosa.
Non una trans cadavere, il cadavaere di una trans, ma un cadavere di trans.
L'ansa si distingue parlando di trans al maschile.
Trans morto in cantiere stazione Termini. Secondo L'ansa il trans è brasiliano e non colombiano...
Anche per Emilio Orlando su Repubblica Andrea è brasiliana ma almeno lui parla al femminile...
Una transessuale, non ancora identificata, è stata trovata morta questa mattina poco dopo le 8 lungo il binario 10 alla stazione Termini.
Sempre al maschile invece titola il Corriere:
Storia di Andrea, trans ucciso al binario 10 della stazione a Termini. Frignani autore (sci!) dell'articolo scrive:
Andrea e' stato ucciso, massacrato di botte e poi lasciato lì. La polizia sta indagando per identificare chi ha assassinato il sudamericano, conosciuto in stazione come molti altri senza tetto. Andrea era arrivata a Roma quattro anni fa.Ma insomma è un uomo o una donna? Eh coi trans vai a sapere!!!
Frignani è in buona compagnia. La redazione romana del corriere scrive:
Il corpo di un uomo privo di vita è stato trovato lunedì mattina vicino al cantiere a fianco del binario 10 della Stazione Termini di Roma. Dai primi accertamenti sembrerebbe essere un cittadino brasiliano, apparentemente un transessuale, con numerosi ecchimosiApparentemente quelli della redazione romana del corriere sono giornalisti. In realtà sono dei transfobici (transfobiche) infami.
Rinaldo Frignani non usa solo un linguaggio transfobico anche lui come Maria Gabriella parla di amicizie sbagliate.
Secondo il suo racconto passava gran parte della giornata sotto le pensiline, poi andava al capolinea del 714 per prendere l'autobus che la portata alla mensa della Caritas a Colle Oppio. (...) Di amicizie sbagliate Andrea ne aveva trovate molte, e forse una di queste lo ha ucciso.Certo. La colpa sono le amicizia dello sprovveduto Andrea mica il ludibrio della società perchè Andrea è barbona e donna trans...
Ma il colombiani (sic!) aveva anche sogni da coltivare per uscire dal tunnel.Ma non passava gran parte della giornata sotto le pensiline ?!? Sapevo del tunnel della droga. Quello delle barbone e delle donne trans mi mancava...
Insomma alla stampa italiana di questa trans non frega nulla.
Serve solo per fare esercizio di retorica discriminando e parlando e di trans al maschile e, soprattutto, a mettere tra parentesi la violenza subita in quanto trans barbona e migrante adducendone la responsabilità solamente a lei e alle sue cattive amicizie.
Oltre ai colpi fisici di chi l'ha uccisa ci sono anche le ferite morali di chi come questi giornalisti e giornaliste infami la discriminano mettendo a tacere le vere cause i veri mandanti del suo omicidio.
L'odio transfobico.
A queste persone che tutto sono tranne che giornalisti e giornaliste io dico:
Datevi all'ippica. Non valete niente, né umanamente né professionalmente.
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