Non si conosce l'identità di chi ha appiccato l'incendio. Eppure per il messaggero è chiaro chi è stato.
Un elenco di nomi di «schegge impazzite», studenti che potrebbero aver avuto voluto dare fuoco al Socrate. Una blacklist di potenziali sospetti, all'interno della stessa scuola. Ieri mattina, subito dopo il vertice interistituzionale che si è tenuto nell'istituto della Garbatella, il preside, Vincenzo Rudi, si è presentato in Questura, poco prima dell'ora di pranzo, negli uffici della Digos. Nessuna lista in mano, ma vari nomi in testa. A cominciare da quell'A.G., l'alunno di Lotta Studentesca (formazione di estrema destra) di 17 anni, bocciato 2 volte e ostile ai progetti contro l'omofobia messi in campo in questi ultimi anni scolastici.Eppure, nello stesso articolo il preside dichiara
«Le indagini sono in corso, non sappiamo chi e quanti hanno fatto questo atto incivile, non c'è stata alcuna rivendicazione»
Insomma una vera caccia al piromane, meglio se di destra e omofobo. Poi se bocciato due volte sciuramente più qualificato a apiccare un incdendio doloso.
Anche io sono stato bocciato due volte al liceo, dunque anche io sono un papabile sospetto?
Bisogna ricordare al preside e a Lorenzo De Cicco e Marco Pasqua i gossipisti che hanno firmato l'articolo che in Italia vige la presunzione di innocenza finché i fatti non sono dimostrati. Secondo questo modo di fare delazionista di mussoliniana memoria basta appartenere a un gruppo di destra o essere bocciati per essere tra i papabili sospetti.
«Ho riferito di alcuni giovani che si sono contraddistinti per comportamenti indisciplinati, in alcuni casi si tratta di ragazzi legati a movimenti estremisti e violenti. Non dico che siano loro ad avere appiccato il rogo. Questo lo stabilirà la polizia».Questo dichiara il preside nello stesso articolo che titola ecco la blacklist dei sospettatiSempre il preside ha dichiarato
«Ovviamente non sta a me fare collegamenti tra chi ha fatto una scritta omofoba e chi ha incendiato il liceo. Sono azioni che considero ben distinte. Anche perché la prima è stata firmata da un movimento politico, mentre l’altra non è stata rivendicata».Allora perchè non tace e lascia lavorare la Digos in pace?
Perché il Messaggero invece di organizzare cacce all'incendiario di dubbia natura non solo ontologica ma anche legale (intralcio alla giustizia, diffamazione) non informa riportando i fatti e non le opinioni?
Io mi sento in dovere di difendere A.G., l'alunno di Lotta Studentesca (formazione di estrema destra) di 17 anni, bocciato 2 volte e ostile ai progetti contro l'omofobia
additato come possibile (e dunque probabile) autore dell'incendio perchè anche questa è una forma di pregiudizio e da persona gay discriminata per il pregiudizio omofobico sono contrario a ogni forma di pregiudizio.
Tanto la verità, l'oggettività, la trasparenza dell'informazione non sono elementi comuni di tutta la nostra stampa.
L'interpretazione diventa la realtà e l'interpretazione si basa non su un proprio punto di vita ma su di una partigianeria a priori che rende cechi sordi e disposti a mentire pur di difendere la propria parte, che poi, spesso, non si capisce qual è.
Così se c'è chi afferma, come ZIngaretti:
«Colpendo il liceo Socrate si cerca di attaccare un simbolo che si è distinto per iniziative contro l'omofobia, vincendo a tal proposito, il concorso Niso, un progetto europeo studiato per combattere proprio questo tipo di discriminazioni - fa notare Zingaretti - Le scritte dei mesi scorsi e l'episodio odierno, non devono però fermare questi ragazzi nella loro battaglia per la legalità e per la valorizzazione delle diversità. Noi saremo al loro fianco senza abbassare la guardia» (fonte l'unità)facendo un collegamento troppo ideologico e poco basato sui fatti (per quel che ancora se ne sa) il Tempo, giornale di destra, minimizza così:
Le piste, dunque, restano tutte aperte, anche se col passare delle ore si tenderebbe ad escludere il movente politico od omofobo, come fanno notare dall’istituto «è già successo ma hanno sempre lasciato una firma, al fatto seguivano le rivendicazioni». Si accrediterebbe invece l’ipotesi di una ritorsione isolata legata a motivi personali, di uno studente deluso dai risultati scolastici o che comunque nutriva risentimento nei confronti della scuola.Si brucia la scuola perchè quella scuola combatte l'omofobia, o si brucia la scuola perchè si è stati bocciati, il sociale contro il privato classica distinzione ideologica tra sinistra e destra.
Quel che nessuno sembra capire è che bruciare una scuola è un atto gravissimo di per sè e che, qualunque ne sia il motivo, il fatto che degli o delle studenti, se son stat* loro, brucino non solo un bene pubblico ma il posto dove sono stati e magari continueranno a stare è gravissimo di per sè, come atto da compeire, a prescidnere dalle motivazioni. Se uno, una, o più minori bruciano la scuola il Socrate non è più quel campione di scuola modello se non riesce a educare al rispetto della cosa pubblica.
E la responsabilità non è certo solo della scuola ma di tutti e tutte noi che invece di chiederci come mai un diciassettenne può voler bruciare la scuola, pensiamo è un fascista omofobo, è un po sfigato bocciato, e siamo con la coscienza a posto.
In ogni caso non si può fare dei fascisti noti in capro espiatorio.
Primo perchè anche a scuola c'è una maggioranza silenziosa che la pensa magari come A.G. (che chissà come la pesa davvero, qualcuno ha pensato a intervistarlo visto che è stato messo in mezzo?) e poi l'omofobia e il razzismo non sono certo solo nella scuola o in A.G.
A.G. rimane un cittadino, minore, studente, in formazione e che va educato, formato, non additato come capro espiatorio per pulire la coscienza di un paese razzista omofobo e maschilista come l'Italia.
Ma guarda un po' se mi tocca difendere pure i fasci, mo'!
2 commenti:
Bella riflessione, che come al solito ci fa riflettere sui nostri automatismi malati (penso anche al post su Cristina Alicata e le "file di Rom").
Grazie.
Automatismi malati, bella espressione!
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