22 maggio 2008

TG 1? No, grazie!



Questo servizio è andato in onda martedì sera all'edizione delle 20.

Perché dare parola a un giovane ragazzo coi capelli rasati che con un forte accento romano critica i Trans non per atti osceni in luogo pubblico, ma perché commettono atti impuri?

Perché mostrare l'arresto di una trans tradotta in mezzo alla folla che le grida "frocio" ma la parola viene bippata perché è volgare (o è considerata un insulto?).

Fossimo un paese civile la vera notizia sarebbe l'intolleranza della gente, l'ignoranza di chi guardando un trans gli dà del frocio, l'indifferenza di chi tratta come bestie solo chi si prostituisce ma ignora chi va con le prostitute (e vorrei chiedere a chi ha gridato "frocio" ai trans chi è il vero frocio il trans o chi ci fa sesso?).

Il TG 1 ha mostrato tutto questo senza prendere posizione e dunque, implicitamente, dando legittimità all'intolleranza, alle minacce del branco, all'insofferenza che sicuramente nasce da un problema oggettivo ma che non si risolve colpendo sempre e solo la categoria più debole, quella meno rappresentata e protetta.

Un TG deve fornire fatti non opinioni (così disinformate e sessuofobe per giunta), dare dei dati non delle immagini tendenziose camuffate dietro la cronaca.

In un paese veramente democratico il direttore di quel tg si sarebbe già dimesso.
In un paese veramente democratico l'autore del servizio (sic!) radiato dall'albo.
In un paese veramente democratico la magistratura indagherebbe perché ci sono gli estremi per l'istigazione al linciaggio di massa.

Ma noi non viviamo in un paese democratico.
Non viviamo nemmeno in un paese di destra come, pure, ce ne sono in Europa.

Noi viviamo in un paese di fascisti.
Non già chi ci rappresenta in parlamento e ci governa ma gli uomini e le donne italiani che si illudono così di cacciare i diversi, che non è come loro, e non sanno (o hanno dimenticato di sapere) quale rischio si corre ogni volta che si tollera un atto d'intolleranza, ogni volta che si permette. a un fascista di comportarsi come tale.

E mentre vedevo il trans trascinato via come fosse chissà quale criminale mi sono venute in mente le parole di una poesia di Brecht...


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht- Berlino, 1932


In un paese del genere l'unica arma a nostra disposizione è la denuncia, la protesta, il boicottaggio, civili, pacifici, democratici.

Per cui il 24 maggio boicotta il TG1


E a pensarci bene, perché fermarsi al 24?


Questa sera il direttore del TG1 delle 20 Gianni Riotta darà spazio per una replica alle associazioni LGBT. Interverranno Marcella Di Folco - presidente del M.I.T. - e Aurelio Mancuso - presidente di Arcigay (Fonte PUTA A queer Invader)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

come tanti telegiornali che spesso parlano o fanno notizia senza rendersi conto del danno che fanno. MA quello che mi lascia molto perplesso, e per niente ottimista, è la poesia. Cos'ì realistica nei nostri tempi, così veritiera, così possibile... Oggi come nel 1932...

Anonimo ha detto...

sicuro che sia una poesia?
sicuro che sia di Brecht?

Alessandro Paesano ha detto...

Per Anonimo.

Sì è una poesia (anche se ne esistono diverse versioni) e No, no è di Brecht ma di Martin Niemöller. Grazie per la segnalazione. Ho già provveduto a correggerlo in un nuovo post
Ma al di là dello svarione di attribuzione, che ne pensi del contenuto, del significato della "poesia"?

Anonimo ha detto...

Sul suo contenuto non posso che trovarmi d'accordo. Gli esseri umani sono tutti uguali e un'ingiustizia subita da altri è un'ingiustizia che subisco io. Mi fanno "ridere", ad esempio, quelli che si proclamano contrari alla pena di morte, e poi pensano "beh,però se avessero ucciso il mio di figlio" (esempio estremo)..il "tuo" è come quello di un altro..beh comuqnue anche io sono rimasto colpito dalla poesia, che ho letto per la prima volta proprio nel tuo blog.. ma poi ho fatto delle ricerche e sono venuto ad avvertirti del possibile errore ^^.. Di battaglie ce ne sono sempre di più da fare e l'aiuto da dare ai "deboli" sempre più oggetto di discriminazione e violenza non è mai troppo..per farla breve: PROTESTIAMO! e rimaniamo in tanti..da far paura a chi ogni volta verrà a prenderci!

Alessandro Paesano ha detto...

Ti ringrazio!
Contaci! Come dice la sora Angelina Se c'è da baccaja' so' sempre pronto!!!

Anonimo ha detto...

Okay ci sentiamo...tanto non lo perdo di vista il tuo blog ;) si può dire che sia un fan!

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)