Si parla di nuovo di unioni di fatto e di matrimoni (sic) omosessuali.
Pur avendo già rinunciato (per quanto a suo tempo avendolo annunciato) a pubblicare un post esaustivo sull’argomento (chissà forse un domani…) non posso esimermi dal fare il pignolini della situazione e denunciare che la stampa ci sta fregando allegramente.
A pagina 19 di «Repubblica» di oggi si legge in un occhiello “Gli italiani e le coppie di fatto” e poi si sciorinano tre percentuali di un sondaggio “sulla popolazione omosessuale italiana” per la precisione: il 64% degli italiani è favorevole al riconoscimento di una serie di diritti per le coppie omosessuali, l’82% degli italiani è contraria ad equiparare la famiglia eterosessuale a quella omosessuale, mentre il 62% degli omosessuali ritiene matrimonio etero e matrimonio omosex due cose del tutto diverse.
Ora, un precedente sondaggio dell’Istituto Cattaneo di Bologna (la mia fonte è il tg3 del 14 Gennaio u.s.) riporta cifre assai più significative: nella popolazione omosessuale solo il 27% delle donne e il 18 % degli uomini convivono, mentre, prosegue il servizio del tg3, secondo i dati ISTAT sono 555mila le coppie eterosessuali di fatto che, cioè, pur potendo, non si vogliono sposare …
Facciamo un po’ di conti della serva.
Al 31 dicembre 2004 gli italiani erano 58.462.375. Stimando il numero delle e degli omosessuali italiani in un 4% alquanto ottimista della popolazione totale (stime più attendibili si fermano al 2%) otteniamo 2.338.495. Quanto fa 23% delle donne e 18% degli uomini? 269926 + 210464 =480390 persone.
Quindi per non far avvalere a 480390 persone (ma omosessuali, quindi cittadini di serie b) del matrimonio omosessuale (sic!) si nega a più di un mezzo milione di famiglie di fatto eterosessuali (che hanno anche figli…) di godere degli stessi diritti delle coppie etero sposate.
Come fanno le e gli omosessuali a non accorgersi di essere usati ad arte della maggioranza etero per evitare di allargare ad altri etero un privilegio di cui godono solo loro?
E cosa c’entrano i dritti civili per le coppie di fatto con i matrimoni omosessuali?
Niente! Eppure si fa tanta confusione usando queste due categorie come sinonimi quando in Italia nessuna forza governativa o dell’opposizione si sogna di parlare di matrimonio omosessuale.
Sono equivoci semantici, ma anche ideologici e dunque politici, cui i giornalisti indulgono volentieri come quando si parlava dell’aids come del morbo degli omosessuali e poi si è visto che a causa di questa mala informazione la categoria più a rischio oggi sono le donne eterosessuali…
Roba da levar a tali giornalisti la tessera dell’albo, o, comunque, impedire loro di continuare una professione condotta così cialtronescamente…
Ah quanto aveva ragione Mao quando, durante la rivoluzione culturale, mandava gli intellettuali a zappare la terra!!!
Una cosa è certa: le coppie di fatto (qualunque sia il loro assortimento sessuale) hanno diritto a godere degli stessi privilegi (perché i diritti sono di tutti) delle coppie sposate etero, che godono di prelazioni legali che non si basano sul fatto che le coppie sposate abbiano prole come vogliono farci credere (o come adducono quale motivo per impedire i matrimoni gay…) ma si basano solo sul loro essere degli adulti legati da un rapporto sessual-sentimentale (fatto che da solo dovrebbe bastare a considerarli una famiglia, ma che molte coppie etero ancora oggi riconoscono mussolinianamente come tale solo quando sono presenti dei figli, con buona pace di chi non vuole o non può farne). Ricordiamo alcuni dei privilegi: reversibilità della pensione, subentrabilità nel contratto di locazione, diritto di assistenza in ospedali e carceri... La maggioranza di persone sposate vuole tenere stretti a sé questi privilegi negandoli a oltre mezzo milione di famiglie eterosessuali non sposate adducendo la scusa di non volerli concedere a qualche migliaio di razza avversa (gli e le omosessuali) che secondo loro non hanno diritto agli stessi diritti…
I pacs in realtà (o come diavolo li si voglia chiamare) allarga questi diritti a tutte le coppie di fatto non solo a quelle unite da un’attrazione sessuale (poco importa di quale orientamento)… ed è quindi più a sinistra, più open minded, più liberale delle rivendicazioni delle e degli stessi omosessuali che vogliono il matrimonio gay rivendicano per sé e solo per sé il diritto borghese di appannaggio eterosessuale in barba alle coppie etero di fatto che resterebbero fuori al matrimonio gay così come sono fuori (per scelta) da quello etero… E infatti gli invidiosissimi omosessuali si indignano quando chiedi loro “e le coppie di fatto etero?” rispondendoti che quelle volendo possono sposarsi mentre loro (poverini…) no (e poi si dice che gli omosessuali siano progressisti… ma quando mai!!!).
I pacs invece riconoscono i diritti a chiunque sta insieme anche per solidarietà, per affinità elettiva, per affetto amicale asessuato spezzando quel privilegio fondato sulla famiglia (la cui prole serve in realtà solo come prova che il sesso in quel matrimonio è consumato) riconoscendolo ai singoli individui.
Altro che matrimonio gay! I pacs danno fastidio perché sono una idea davvero progressista e anti-eterosessuale (l’ideologia etero, fata di ruoli sessuati, la donna a casa a cucire cucinare e fare figli, gli uomini a lavorare, etc…, non certo le concrete single coppie) mentre i gay si limitano a rivendicare a sé gli stessi diritti degli etero dimostrando così di non possedere solidarietà di classe e di non voler allargare i privilegi a tutti gli esclusi quanto piuttosto di voler entrare solo loro (eddai! Sono pochi!!!!) a far parte della schiera dei privilegiati che lascia sempre qualcuno fuori (mezzo milione di coppie etero di fatto? Troppe!!! Lasciamole fuori!!!)…
I pacs invece non vogliono lasciar fuori nessuno né il milione di etero che pur potendo non si vogliono sposare né chi pur senza fare sesso ha deciso di legarsi affettivamente a qualcuno... In barba a chi vuole entrare nel nostro letto per stabilire una volta di per tutte cosa facciamo, con chi, quando, come e perché…
(Io e Cirillo?!?!? Perché no!!!!)