Se i film a tematica omosessuale siano un genere a sé e se, comunque sia, in quanto tali, servano a qualcosa, o a qualcuno, me lo sono sempre chiesto, al punto tale da organizzare una tavola rotonda al festival di cinema omosessuale Omovies di Napoli nel dicembre del 2010.
Purtroppo la storia raccontata nel film non si capisce a quale pubblico si rivolga. Se a un pubblico omosessuale (maschile) che le cose dette nel film già le conosce perché le vive in prima persona o a un pubblico di etero gayfriendly ai quali il film non arriva perché i punti più delicati dei problemi dei gay sono purtroppo detti in estenuanti dialoghi e non raccontati, mostrati con fatti concreti che capitano ai protagonisti, oppure a un pubblico di omofobi i quali non cambieranno certo idea vedendo due uomini che si spompinano, tirano di coca e hanno la maturità sentimentale di due adolescenti.
Alla fine, nell'assenza del lieto fine il film non esce nemmeno dal cliché rassicurante per il mainstream coi quali TUTTI i film non smaccatamente made for gay approdano in sala nei quali, cioè i protagonisti sono soli, hanno una storia sessuale e non sentimentale, e se è sentimentale è non felice, o interrotta (come nel caso di Weekend) di modo che i gay possano essere visti non come pericolosi eversivi dell'eterosistema (sessismo, maschilismo, patriarcato, capitalismo, liberismo, razzismo) ma come innocui freaks che sono umani perché, toh, anche loro soffrono.
Un film che nel raccontare dell'ennesimo problema a dichiararsi gay al mondo, al mantenere una relazione fissa perché spazzati via dall'altrui promiscuità, avrebbe avuto senso 20 anni fa ma che oggi non racconta più davvero la vita e il vissuto dei gay i cui problemi non sono più, o non solo, quelli di accettazione, di non poter uscire per strada mano nella mano senza che qualcuno dica loro a froci, visto che la comunità gay in tutto l'occidente è cresciuta, si è stabilizzata e ha messo su famiglie con bambini propri, avuti come mariti etero o all'interno della coppia gay.
Un film del genere piace a quei gay (solo ed esclusivamente uomini perché le donne non contano per gli etero figuriamoci per i gay) che non hanno intenzione alcuna di andare in giro a militante ma vogliono borghesemente avere il marito, l'amante, la casa in campagna e qualche pompino al locale gay il venerdì sera. Weekend fa più danni di quanto non denunci, legittimi o, semplicemente, riscatti le persone omosessuali raccontando una storia degna di essere vista sul grande schermo come la storia tra due persone e non tra due gay. Purtroppo rimanendo nell'ambito del film a tematica, sembra che basti un bacio tra due uomini per fare di una mediocre commedia un bel film. Ma non è così. Una storia che ha la vocazione del cortometraggio e il respiro corto per essere un lungometraggio.
Mentre ero in fila per il film successivo, una ragazza, una giovane attrice, molto brava, che ho visto recitare rimanendone colpito, ha fatto una domanda terribile, senza volerlo, mentre constatava la bravura dei due interpreti del film si è chiesta saranno gay? Spiegando che solo due gay sono in grado di portare in scena due personaggi così credibili.
E se anche una giovane donna, evidentemente etero, attrice, e pure brava, si pone una domanda cosi illogica prima ancora che piena di pregiudizio,vuol dire che il discorso politico che noi gay dobbiamo fare è davvero latro da quello che questi film sembrano imbastire. It's a long way to Tipperary...
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