10 novembre 2010

La rai una velina del governo. Gr2 schiavo del sistema.

Stamane ascolto come sempre il gr2. Tra le notizie ce n'è una su uno spot pro eutanasia che avrebbe scatenato molte polemiche.
Fino a qualche mese fa, già qualche minuto dopo la seconda edizione del gr2 del giorno, quella delle 7 e 30, la principale del mattino, la prima va in onda un'ora prima, potevo riascoltarla su internet. Adesso non più. Ancora alle 8 e 30 è disponibile la prima edizione del gr1 ma non quella del gr2 (l'ultima disponibile del gr2 è quella delle 21 e 30 di ieri, non andata in onda).

Per il momento non posso riportarvi dunque la notizia data dal gr2, in maniera talmente distorta, surrettizia e capziosa che paesanini arresterebbe tutti dal direttore generale della rai in giù con la precisione che mi è solita: cioè la trascrizione parola per parola della notizia tal quale. 
Il fatto però che sulla rete non si trovi il gr2 e che il sito grr privilegi il gr1 come tutto il primo canale rai mi preoccupa davvero... La democrazia in questo paese ce la stano togliendo pezzo per pezzo.

Intanto beccatevi lo spot, brutto, noioso, antitelevisivo, mal doppiato (si vede l'origine non italiana e la lingua originale dell'attore che è l'inglese) con un attacco frontale a questo governo (il peggiore della storia d'Italia) che è probabilmente il vero motivo dello scandalo. Avremo modo di riparlarne.
Appena recupero il podcast del gr2 (domani?) vi rendiconto sulla notizia data in studio e sul servizio nel quale vengo fatte certe affermazioni da far ridere anche il più sprovveduto degli studenti al primo anno di comunicazioni di massa...




Dunque, il podcast è finalmente online. Ecco come viene data la notizia in studio.

E' destinato a riaprire dibattiti e polemiche uno spot televisivo a favore dell'eutanasia già censurato in Australia ma permesso in Canada. Nel nostro paese si attende la risposta dell'Autorità Garante delle Comunicazioni per la trasmissione del filmato su alcune reti televisive al nord ma intanto è già disponibile in rete, ascoltiamo il servizio.
parte il servizio
Sono pochi secondi però destinati ad avere un effetto dirompente per il contenuto che hanno e per il dibattito mai sopito che prevedono di riaprire. Il tema è l'eutanasia legata al diritto di scelta e mentre si attende una risposta da parte dell'Autorità garante delle Comunicazioni che autorizzi la messa in onda su alcune emittenti lombarde lo spot interpretato da Tony Garrani è già fruibile con un click su internet. Bruno Mazzara vicepreside della Facoltà di scienze delle comunicazioni dell'università la sapienza di Roma.

domanda della cronista: ancora una volta la rete cambia le carte in tavola delle regole della comunicazione?

risposta del Prof.
: Certamente perchè la rete porta al massimo delle potenzialità quell'aspetto attivo della fruizione che nel caso della televisione era limitato quando possibile all'uso del telecomando.

domanda della cronista:
Quindi in qualche modo la discussione che si apre sulla questione dello spot è già superata dai fatti?

risposta del Prof.:
cioè se io quello spot lo vedo in televisione diventa semplicemente un messaggio che io posso più o meno accettare se è in rete io lo inserisco in un mio perocorso di costruzione dell'immagine del mondo e delle rappresentazioni.
Viviana Verbaro per il gr2.

Un servizio a dir poco agghiacciante. Non la notizia di per sé ma proprio come viene data.
Per il gr2 dibattiti e polemiche sono la stessa cosa. Peccato che non sia così per la lingua italiana. Il dibattito in quanto Pubblico confronto di opinioni su un tema dato 1 è il sale di ogni democrazia, mentre la polemica, in quanto Discussione dettata da animosità e condotta spesso solo per il gusto di contraddire gli altri2 è esattamente il contrario della democrazia. Non per il gr2 che, fascisticamente, ritiene il dibattito alla stregua delle polemiche, una cosa negativa, qualcosa di negativo perchè è una discussione che è stata chiusa (e non è vero) e guai a riaprirla. Della serie decido io per tutti e per sempre. Democratico, no? Qualcosa che va censurato, come è successo in Australia,  e infatti, dice la speaker in studio, si aspetta il responso dell'autorità Garante delle comunicazioni. Un organismo che non esiste essendo il nome preciso Autorità nelle Garanzie delle comunicazioni, cioè l'Agcom i cui scopi precipui però, lungi da essere censori, sono ben altri.
L'Autorità svolge infatti una funzione attiva di controllo dell'intero mercato delle comunicazioni, i cui attori devono conformarsi in primis ai principi dell'art. 21 della Costituzione: pluralismo e promozione della concorrenza, garanzia di un'informazione imparziale, completa, obiettiva e di qualità.
Ha inoltre competenze in materia tariffaria, di qualità, controllo degli operatori del mercato (fonte Wikipedia.

Il fatto è che l'associazione Luca Coscioni, di area radicale, nel cui statuto si legge che lo scopo è   Promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l'assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili (fonte Wikipedia ha comprato i diritti italiani per lo spot pro Eutanasia creato dall'associazione Exit International, lo ha doppiato in italiano con la voce di Toni Garrani (è del doppiatore il nome dell'attore citato nel servizio del gr2, non quello dell'attore che lo interpreta...) e lo ha messo in rete. Il tutto presentato in una conferenza stampa, a Milano, il 9 novembre, alla quale ha partecipato, assieme a Mina Welby e al Segretario dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, anche Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia. L'emittente lombarda ha annunciato, la trasmissione dello spot. (fonte Il sito dell'associazione Luca Coscioni Prima di metterlo in onda telelombardia ha voluto sentire il parere preventivo dell'Agcom, assieme alle emittenti locali Antenna3 e Milanow3, cui la messa in onda è subordinata. Ed ecco il perchè l'agcom è stato coinvolto.
Ora, quello che il servizio non dice affatto è che ieri, 10 novembre, sull'Avvenire, il quotidiano dei vescovi, sono stati pubblicati due4 articoli5, entrambi nella pagina degli interni, e quindi non strettamente un editoriale, che criticano e l'iniziativa e lo spot in questione. Repubblica riporta, male, entrambi gli articoli.
CITTA' DEL VATICANO - "Permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile". Dura presa di posizione di Avvenire sullo spot a favore dell'eutanasia che, lanciato prima in Austraila, è ora stato adottato in Italia dai Radicali "col chiaro intento di provocare un caso" e di "azzardare la dimostrazione del trito teorema secondo il quale il Paese sarebbe più avanti del Palazzo (e della Chiesa, manco a dirlo) nell'esigere la codificazione di nuove libertà ". (La Repubblica)

Peccato che la dichiarazione con cui apre Repubblica non sia già dell'editorialista cioè di chi firma il pezzo (in realtà senza firma) ma riporta (male), le parole di Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart (una masnada di fascisti, ma di quelli proprio brutti). la farse di Avvenire è Come si fa a trasmettere sulle tv uno spot su una cosa che è del tutto illegale? L'eutanasia in Italia non è prevista, quindi con capiamo perchè la televisione debba essere utilizzata per questi scopi Che non è esattamente la stessa cosa riportata da Repubblica. Che Avvenire abbia vocazione dittatoriale, quel che pensano loro deve valere per tutti, è cosa nota (d'altronde cosa aspettarsi da una religione che ti dice che dio ti ama anche se tu non lo vuoi?)ma le argomentazioni dei due articoli, per quanto capziose e polemiche, sono un po' più sostanziose di quanto riportato da Repubblica.
Come a dire che non eiste più una infromazione che possa dirsi tale in questo paese.
Sull'eutanasia di per sé non ho nulla da dire, se non che la posizione morale di chi è contro è diversa da quella di chi è a favore. Chi è contro impone il suo no a tutti, chi è a favore non costringe certo chi non vuole, ma lo permette ha chi esprime questo desiderio. Proprio come per l'Aborto. Ma si sa i Cattolici hanno l'asso di dio, non è l'uomo che parla, dicono, ma Lui quinti taci e obbedisci. Ecco, io userei una bomba ha per disintegrare vaticano e quella merda architettonica di San Pietro. Cioè, non paesanini, ma proprio io io.


Tornando al servizio del gr2, capita l'antifona? Avvenire spara azero contro uno spot ancora non trasmesso in tv e il servizio non riporta le diverse reazioni, la polemica, ma presenta come oggettivamente un problema la comparsa dello spot destinato a riaprire dibattiti e polemiche. Evviva la deontologia!


Il meglio deve ancora venire, quando interviene bruno Mazzara, al quale dobbiamo dare almeno in aprte il beneficio del dubbio perchè la sua intervista è evidentemente manipolata (se la ascoltate sentit4 dei tagli, sicuramente atti a snellire il suo discorso ma che tagliano la frase finale che, così com'è non ha senso se è in rete io lo inserisco in un mio percorso di costruzione dell'immagine del mondo e delle rappresentazioni. delle rappresentazioni di che? Manca qualcosa...


Partiamo dalla domanda un capolavoro di pregiudizi  e giudizi impliciti: ancora una volta la rete cambia le carte in tavola delle regole della comunicazione?

Ancora una volta = lo ha già fatto 
cambia le carte in tavola delle regole ?!?!?! Pessimo italiano ma il senso è preciso. Non le regole teoriche quelle che in Italia non rispetta nessuno ma le carte in tavola, cioè le intenzioni esplicite del gioco. Dunque la rete non solo cambia le regole ma lo fa mostrando di volerlo fare... Capolavoro del doppiamo che andrebbe premiato. Il pulitzer per la velina di stato a Viviana Verbaro!!!


E vediamo finalmente cosa dice il nostro professore universitario. La sua risposta non è detto necessariamente sia alla domanda che sentiamo nel servizio viene detta in studio, non durante l'intervista telefonica...
La risposta però è certa:

la rete porta al massimo delle potenzialità quell'aspetto attivo della fruizione che nel caso della televisione era limitato quando possibile all'uso del telecomando.
Qundi sula rete sono attivo perchè scelgo io cosa leggere e vedere e non mi sorbisco il palinsesto televisivo che al limite posso modificare solo facendo zapping. Peccato che per quanto la scelta sia più ampia che quella televisiva io scelga qualcosa pensato da qualcun altro... Non sia io a documentarmi, ma mi limiti  leggere sul portale del mio quotidiano quel che prima leggevo su carta. Sono pochi quelli che si documentano sul serio (come sto facendo io impiegando molto tempo). E, in ogni caso, la verificabilità delle fonti o ha le stesse autorità del cartaceo e della tv (ansa, agenzie di stampa, quotidiani) p è del tutto aleatoria 8chunque scrive su internet ma non per questo è credibile quel che scrive, soprattutto se non fornisce fonti e pezze d'appoggio).
Non siamo più attivi perchè smanettiamo su internet. Siamo più attivi quando scriviamo la nostra sull'eutanasia e non quando leggiamo quel che hanno da dire gli altri. Per documentarsi internet è solo la prima base la vera documentazione te la fai ancora altrove (biblioteca, etc.). La sindrome di Negroponte miete sempre qualche vittima.

Ma la risposta successiva (ripeto, bisogna vedere il contesto in cui è stata data) lo è dunque almeno per come la usa l'autrice del servizio) è così fascista, così nazista, cosi cattolica (dio ti vuole anche se tu non te lo fili) così agghiacciante che paesanini arresterebbe il prof per ammanco di democrazia.

Cosa dice il nostro ?
se io quello spot lo vedo in televisione diventa semplicemente un messaggio che io posso più o meno accettare se è in rete io lo inserisco in un mio percorso di costruzione dell'immagine del mondo e delle rappresentazioni
Cioè in tv mi fanno illavaggio del cervello e io posso solo dire sono d'accordo o non sono 'accordo. Sulla rete invece mi creo una coscienza critica.
Ora tralasciando se questo sia vero o no quel che ci sta dicendo il prof che lo spot sula rete è più disdicevole che in tv perchè in tv fa solo propaganda sulla rete fa cultura. E questo per lui sarebbe un male? E' una cosa da controllare? Dov'è la democrazia? LA libera circolazione di idee? Non stiamo forse dalla parti di Goebbles che metteva mano alla pistola quando sentiva la parola cultura?

Quindi la tv è buona perchè ammansisce e al limte i fa dire se su un argomento che non ho scleto io sono d'accordo o no (agenda setting)
La rete invece che mi permettere (ammesso  e non concesso sia vero) di formarmi una opinione personale più ragionata è il male.

PAESE DI MERDA INFORMAZIONE DI MERDA UNIVERSITÀ' DI MERDA. ITALIA FECCIA DEL MONDO. ITALIANI CANCRO DEL PIANETA

!?# 





1) Sabatini Coletti

2) Sabatini Coletti secondo significato della parola

3) fonte La Repubblica

4) Eutanasia, uno spot da bocciare

5) Eutanasia: i Radicali ci provano con lo spot in televisione

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bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
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