A tredici anni offre mms porno Pagatemi con ricariche telefoniche
UDINE - Una ragazzina di 13 anni della provincia di Udine si fotografava e riprendeva nuda con il telefonino, inviando mms a luci rosse ai compagni di scuola e agli amici. Tutto in cambio di ricariche telefoniche. Foto e video a sfondo sessuale, tutte riprese molto brevi, dal contenuto inequivocabile, in cui il volto della minorenne non appare mai. Il traffico di immagini pornografiche è stato scoperto dai carabinieri di Tolmezzoe Udine che da mesi tenevano sotto controllo decine di telefonini finché, l' altra mattina, in settanta, hanno suonato al campanello delle abitazioni dei giovanissimi, la maggior parte della provincia di Udine, ma spingendosi fino a Padova. Trentaquattro le perquisizioni in casa di altrettanti ragazzi, solo cinque dei quali maggiorenni, dove sono stati sequestrati cellulari, computer e chiavette Usb contenenti numerose foto e un filmato molto spinto della ragazzina. Quasi tutti i giovani si stavano preparando per andare a scuola. All' arrivo dei militari i genitori, increduli di fronte alle accuse che venivano mosse ai loro figli, hanno poi dovuto arrendersi di fronte ai mandati di perquisizione nei quali i ragazzi risultavano indagati per produzione e detenzione di materiale pedo-pornografico. I sequestri sono stati disposti su ordine della Procura di Tolmezzo e dal Tribunale dei minori di Trieste. Tutto è cominciato per gioco. «Vuoi vedermi nuda? Chiedimelo e sarai accontentato con un mms. Cosa voglio in cambio? Qualche regalo, magari una ricarica per il cellulare». Questo era il tenore delle conversazioni iniziate meno di un anno fa in una scuola media della zona collinare della provincia di Udine. Era estate e, un po' alla volta, i messaggini equivoci accompagnati da mms hanno iniziato a moltiplicarsi: dai cellulari dei compagni di classe hanno iniziato a viaggiare diretti ad altri amici, fino ad arrivare nella zona di Padova. Un giro di comunicazioni che è stato intercettato dai carabinieri. La protagonista della vicenda è la classica ragazza della porta accanto: brava a scuola, una delle migliori della classe, mai appariscente nell' abbigliamento. Solo una bella ragazzina figlia di genitori separati, che dimostra più dei suoi tredici anni. Insomma, una ragazza normale rimasta vittima, senza rendersene conto, di una tecnologia chei giovanissimi sono convinti di conoscere e saper dominare. In realtà la triste vicenda di Udine dimostra come manchi un' educazione di base all' utilizzo dei mezzi informatici da parte dei minori come osserva Maria Rita Munizzi, presidente del Movimento Italiano Genitiori: «Questo episodio è l' ennesimo evidente segnale di un' emergenza educativa sempre più dilagante, oltre che la prova che sempre più spesso i nuovi mezzi di comunicazione di massa, telefonini compresi, sono a volte trappole per i ragazzi». La parola d' ordine, secondo Valerio Neri, direttore di Save the children è «prevenzione». Educando i ragazzi «ad un uso corretto dei mezzi tecnologici a partire da Internet. Perché- aggiunge Neri- quello che più colpisce è che questi giovani, in base ai risultati di alcune ricerche, si dichiarano consapevoli dei rischi e dei pericoli che corrono in casi come quello di Udine». - NICOLA PELLICANI
fontre Repubblica — 15 aprile 2010 pagina 23 sezione: CRONACA
Vediamo un po'...
Il traffico di immagini pornografiche
Beh insomma.. la ragazzina distribuiva immagini sue...
hanno poi dovuto arrendersi di fronte ai mandati di perquisizione nei quali i ragazzi risultavano indagati per produzione e detenzione di materiale pedo-pornografico.
Questa fobia della pedofilia non trova soste. Ora anche se minorenni detengono foto di ragazzine sono accusati di traffico di immagini pedopornografiche, mettendoli sullo stesso piano di un 45 enne che detiene lo stesso materiale.
Non dico sia meno grave. Dico che è diverso detenere immagini a 15 anni e a 45...
Perché metterli sullo stesso piano?
E' come dire che chi ruba una mela è ladro come lo era Craxi...
Sono molto giovani... perchè non ci si chiede come mai hanno già abitudini di vecchi porconi?
Gli stessi ragazzini innocenti irretiti da adulti pedofili diventano porconi appena passano dall'altra parte...
La morale borghese è sempre la stessa...
«Vuoi vedermi nuda? Chiedimelo e sarai accontentato con un mms. Cosa voglio in cambio? Qualche regalo, magari una ricarica per il cellulare». Questo era il tenore delle conversazioni iniziate meno di un anno fa in una scuola media della zona collinare della provincia di Udine. Era estate e, un po' alla volta, i messaggini equivoci
equivoci?
equivoco cioè ambiguo che si presta a essere frainteso.
Cosa c'è di equivoco nel messaggio? Più esplicito di così!!
equivoco significa anche
losco sospetto malfamato che desta sospetti, che gode di cattiva fama quindi non è il messaggio di per sé a essere equivoco quanto la reputazione che lo stesso ha sulla pubblica opinione...
Che moralista dei miei stivali il giornalista!!!
La protagonista della vicenda è la classica ragazza della porta accanto: brava a scuola, una delle migliori della classe, mai appariscente nell'abbigliamento.
Ecco che si conferma la nostra accusa
Quel moralista del giornalista cade nel più vieto dei luoghi comuni: traduco: "la ragazzina non va in giro vestita come una mignotta quindi è più strano che poi si comporti come".
Infatti si sa, che l'abito fa il monaco e che la carne rende cattivi e aggressivi (infatti Hitler era vegetariano...)
Solo una bella ragazzina figlia di genitori separati, che dimostra più dei suoi tredici anni.
Aspetta aspetta vuoi vedere che la colpa è perchè i genitori si sono separati... Ma certo!!!!
Ma è Repubblica o Novella 2000?
Insomma, una ragazza normale rimasta vittima, senza rendersene conto, di una tecnologia chei giovanissimi sono convinti di conoscere e saper dominare.
Ed ecco l'inaspettato salto logico...
La ragazzina è vittima non dei modelli che adulti, famiglia, tv, scuola, società, GOVERNO le propin... ehm propongono, quella di usare il corpo come merce di scambio, ma è vittima di una tecnologica...
In realtà la triste vicenda di Udine dimostra come manchi un' educazione di base all'utilizzo dei mezzi informatici da parte dei minori
Come dire che le mignotte che battono per strada sono vittime del catrame...
come osserva Maria Rita Munizzi, presidente del Movimento Italiano Genitiori: «Questo episodio è l' ennesimo evidente segnale di un' emergenza educativa sempre più dilagante, oltre che la prova che sempre più spesso i nuovi mezzi di comunicazione di massa, telefonini compresi, sono a volte trappole per i ragazzi».
Infatti è il telefonini che dice fatti le foto nude e vedile in cambio di una ricarica...
Però, la Nokia... e chi se lo aspettava...!
Vi rendete conto dove arriva l'idiozia umana, dove conduce il misoneismo (l'avversione per le innovazioni) a dipingere una ragazza vittima della mercificazione del corpo che colpisce gli adulti come vittima di una tecnologia.
AH QUANTO AVEVA RAGIONE MAO!!!
La parola d' ordine, secondo Valerio Neri, direttore di Save the children è «prevenzione». Educando i ragazzi «ad un uso corretto dei mezzi tecnologici a partire da Internet.
Solo l'uso corretto dei mezzi tecnologici?
E non del proprio corpo? e non della propria sessualità?
O solo chi crede che il corpo umano sia la casa di dio se ne preoccupa mentre tutti gli altri possono farne lo scempio che vogliono?
Beh a pensarci bene io sono ateo... e guardate come ho ridotto il mio corpo!!!
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