Si racconta che, sul patibolo, la famosa cortigiana di Luigi XV, madame du Barry,abbia implorato il boia perché le lasciasse "ancora un minuto di vita". Mia madre aveva un coraggio, su piano fisico, che sconfinava quasi nella temerarietà (...). Ma era pronta, quello sì, a sacrificare qualunque cosa, eccetto quella dignità, per poter avere altro tempo in questo mondo (...).
Cirillo sta male.
Passa tutto il giorno, quando non sta vicino a me, sdraiato di lato, lungo lungo, sul pavimento, o, più raramente, sul mio letto.
Lo sguardo nel vuoto, le zampe in strane posizioni (credo gli diano fastidio per via delle infiltrazioni cancerose), attende. Solo la mattina mi sveglia con un profluvio di le fusa e di dolci capocciate sulla fronte. Durante il giorno,
quando entro nella stanza do9ve si trova, quando lo accarezzo dolcemente, solleva stanco la testa, quasi a fatica, e mi guarda con i suoi occhioni spalancati.
Tocca a me stabilire quando questo stato di dignitosa agonia diventi insostenibile (per lui) e debba quindi portarlo a sopprimere.
Quel suo sguardo mi dice che sa di avere poco da campare ma non so se dica timidamente Sono pronto. Quando vuoi! oppure chieda un altro giorno di vita.
Cirillo Du Barry.
Nessun commento:
Posta un commento