(foto tratta dal blog di Verdier)
Era il 1979.
Ornella presenta Due come noi assieme a Pino Caruso. La regia è di Antonello Falqui. Varietà del sabato sera, firmato da Pino Caruso, Enzo Di Pisa, Michele Guardì e Antonello Falqui, per la regia di Antonello Falqui, in 4 puntate, trasmesse il sabato sera, su RAi Uno dal 20/01/1979 al 10/02/1979.
Due come noi è meno sfarzoso e sopra le righe del solito, costruito sulla (finta) contrapposizione tra il nord milanese di Ornella e il sud di Pino (indimenticabili i suoi monologhi Il Risorgimento, mi ricordo, è stato fatto, ma non riesco proprio a ricordarmi se poi l’Unità d’Italia l’abbiamo fatta o no… 1.).
Se la parte politica spetta a Caruso Ornella canta e ospita, di volta in volta, Gigi Proietti, Christian De Sica, Riccardo Cocciante e Franco Califano.
La sigla finale è la splendida Eccola qui di Di Pisa, Guardì, Vanoni (per il testo) e Ferrio (per la musica), che vi propongo nella versione originale televisiva (ne esiste una versione su 45 giri, fatta uscire dopo la trasmissione, ma è ri-registrata con un arrangiamento diverso, tra cui una delle due voci di Ornella modificata dal vocoder.
Ferrio oltre che a Mina (sue Parole, Parole e Improvvisamente) regala gioielli non solo a Ornella ma anche a Milva (Fumo e odore di caffè mai incisa su disco), e alle sorelle Goggi (Voglia) come ho avuto già modo di parlare.
Io ero un ragazzino di 14 anni e mi riconobbi in questa canzone al punto tale da stordirmi.
Ma questo, come al solito, è un altro discorso...
1 Ornella Magrini IL RE DEL VARIETÀ ANTONELLO FALQUI Editrice Zona, Arezzo 2009
17 luglio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente
Etichette
altri blog
(41)
arte
(32)
astronomia
(1)
bollettino ufficiale sullo stato del mio umore
(58)
capitalismo
(1)
celentano
(1)
chez moi
(1)
chez Tam
(3)
chez Tam (sans Tam)
(1)
chiesa
(4)
cinema
(138)
classismo
(1)
co
(1)
comunicazioni di servizio
(26)
controinformazione
(7)
cultura
(76)
diario
(92)
dieta
(3)
diritti
(1)
dischi di Mina
(1)
ecologia
(30)
elezioni
(6)
eventi
(78)
femminile dei nomi
(1)
femminismo
(1)
festival del film di roma 2009
(3)
festival di cinema
(1)
festival internazionale del fil di Roma 2010
(4)
festival internazionale del film di Roma 2009
(9)
Festival internazionale del film di Roma 2011
(10)
festival internazionale del film di Roma 2012
(2)
festival internazionale del film di Roma 2013
(1)
Fiction Fest 2009
(2)
Fiction Fest 2010
(2)
Fiction Fest 2011
(1)
Fiction Fest 2012
(1)
Ficton Fest 2012
(2)
fiilm
(2)
film
(1)
foto
(5)
giornalismo
(1)
informazione
(135)
internet
(1)
kate bush
(1)
La tigre di Cremona
(1)
letture
(4)
libri
(12)
lingua
(1)
maschilismo
(18)
mina
(2)
Mina Cassiopea
(1)
mina da 1 a 50
(97)
Mina Fan club
(1)
Mina Mazzini
(1)
Mina Orione
(1)
misoginia
(5)
musica
(246)
neofascismo
(56)
netiquette
(6)
omofobia
(6)
parigi chez moi
(1)
patriarcato
(2)
politica
(318)
politiche del corpo
(202)
pregiudizi
(1)
pubblicità
(29)
radio
(3)
razzismo
(3)
referendum 2011
(1)
ricordi
(21)
ricorrenze
(54)
sanremo
(3)
sanremo 2010
(2)
scienza
(60)
scuola
(43)
sessismo
(60)
sessismo nella lingua italiana
(1)
Sony
(1)
spot
(3)
star trek
(1)
storia
(126)
teatro
(36)
tecnologia
(7)
traduzioni
(1)
transfobia
(1)
tv
(82)
video
(183)
Warner
(1)
X-factor
(1)
X-factor 5
(2)
1 commento:
Caro Ale,
"Eccola lì/quella dalla testa dura/quella dalla vita sicura/quella che 'il corpo è il motore/che ci porta su e giù per il pianeta amore'...". L'idea delle maschere nella sigla (ma c'era anche un siparietto -con due ballerini che indossavano una maschera triste e una allegra- prima dei monologhi di Pino Caruso)era fenomenale, ricordo bene anch'io questo programma e la sua sigla finale.
Posta un commento