23 agosto 2008
Registrazione effettuata il ventitrè agosto millenovencentosettantotto a "Bussoladomani" [Mina da 1 a 50 (11)]
Stavo a Nettuno. I miei (mamma e nonna, papà e mamma erano già separati) avevano preso una casa in affitto proprio dentro il castello prospiciente il mare nel centro della città, allora tutto spiagge e sabbia, ora tutto cemento rosso... La cucina dava in una delle torri.
Io avevo 13 anni ed ero in piena tempesta ormonale, immaginatevi quanto mi ...confondessero i costumi che vedevo in spiaggia.
Mia nonna mi copriva di regali (ricordo una macchina d'epoca giocattolo in un improbabile color verde, in metallo pressofuso, l'ho conservata fino a tempi recenti...), mia madre mi comperava tutti i libri che volevo (o quasi), si andava al cinema almeno un paio di volte la settimana (rimanemmo un mese a Nettuno), mentre io già facevo come mi pare e declinavo le uscite serali post cena se non erano dirette a un cinema, o alle bancarelle... Tanto il gelato me lo portava a casa nonna (una volta mi portò una coppa rica all'amarena, l'amarena allora non mi piaceva, la mangiai per gratitudine disgustato in segreto...). A casa, da solo leggevo, ascoltavo musica, guardavo la tv (una di quelle sere mi ero mangiato i 4 chili di prugne che nonna aveva comperato al mercato. Quando tornò e si accorse dei noccioli nonna si mise a urlare... Io credevo perché mi ero mangiato tutte le prugne, ma lei gridava per l'effetto purga che mi avrebbero fatto, me ne sarei accorto da lì a poco...).
Leggevo già il quotidiano, quello che comperava mamma, credo fosse il Corriere... Leggo un articolo sul successo del nuovo concerto di Mina... Per me quella era ancora l'estate del coming out, ancora non avevo capito quanto Mina mi piacesse. Però leggendo l'articolo che ricordava come fosse un'occasione più unica che rara di vederla dal vivo, visto che il concerto segnava il suo addio alle scene, mi lasciai sedurre dalla tentazione. All'epoca non pagavo i biglietti del treno (mamma lavorava alle Ferrovie dello Stato...) e il biglietto costava abbastanza poco (quello più economico...) e vagliai l'idea di andare a Viareggio a vederla.
Immaginate un ragazzino di 13 anni, timido, impacciato, con una scarsa autostima, che si decide di andare da solo sul treno, a Viareggio, a bussoladomani. E poi, per il rientro? Come faccio?! Mi chiesi... Provai a immaginare soluzioni: scappo via dal concerto prima dell'ultimo treno... Aspetto in stazione finché non parte il primo treno... Chiedo a qualcuno un passaggio da qualche parte (alla stazione, al concerto? Mah....)
Insomma... L'idea naufragò perché ero troppo piccolo e non me la sentivo proprio di andare in giro da solo, ancora... Chissà perché non mi venne in mente di chiedere amia madre di accompagnarmi... Questo la dice lunga sui mie rapporti con lei...
Oggi, ripensando a quel pomeriggio di ipotesi e probabilità, mi rammarico di quell'occasione non colta, acerba e rischiosa, che, col senno di poi, è risultata una magnifica occasione mancata.
Quando poi comperai il doppio lp del concerto (oggi contenuto in un cd singolo, la durata totale è di poco superiore all'ora....) rimasi sconvolto dalla voce di Mina che non trovai all'altezza (il fiato inesistente come in E poi... , la voce rauca che si rompe ne I giardini di Marzo, la versione a voce spezzata di Amante amore. All'epoca Mina per me era la voce la purezza, la forza, la durata del fiato. Mi sembrò una voce in declino, arrivata, consumata, finita. E' un disco che ho sempre suonato molto poco come fosse una pagina minore, imbarazzante, da dimenticare...
Solo di recente ho riscoperto quel disco e capito la vera forza di Mina che non è la voce ma l'interpretazione. Provate a sentire come canta Sognando mille volte meglio della algida versione da studio su Singolare, la stessa Giardini di Marzo mille volte meglio della versione con la voce cristallina di minacantalucio. Un disco maturo, la prova che Mina era pronta a fare altro, come dimostrò, dopo aver chiuso un certo discorso con Attila con Kyrie, disco talmente criticato e avverso da tutti che la costrinse subito a tornare su sentieri più conosciuti e a condurla lentamente (colpa anche di Massimiliano Pani) verso una produzione musicale sempre meno necessaria, reticente, dove Mina canta non si sa bene perché (sopratutto i dischi dal 2000 in poi)
Ma questo, come al solito è un altro discorso...
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