Il post del 22 maggio u.s. contiene una poesia, attribuita a Bertold Brecht.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht- Berlino, 1932.
Ma non si tratta esattamente di una poesia.
E non è di Bertold Brecht.
Avevo controllato su internet e mi doveva insospettire che solamente i siti blog riportassero della poesia. Poi un anonimo ha scritto in fondo a quel post sei sicuro che sia una poesia e che sia di Brecht.
E un altro controllo 8sepre con le stesse parole di ricerca, almeno così credo...) ha subito svelato l'arcano.
Dunque:
1) la poesia non è di Brecht ma del pastore tedesco Martin Niemöller che fu prima sostenitore e poi avverso oppositore al regime nazista.
2) ci sono diverse versioni di questa poesia a lui attribuita.
Quella scolpita all'ingresso del >The New England Holocaust Memorial di Boston recita così:
Trad. lett:
Prima vennero per i comunisti
e non protestai perché non ero comunista
Poi vennero per gli ebrei
e io non protestai perché non ero ebreo
Poi vennero per i sindacalisti
e io non protestai perché non ero un sindacalista
Poi vennero per i Cattolici
e io non protestai perché ero un Protestante
Poi vennero per me
e a quel tempo non era rimasto nessuno per protestare
Tuttavia le parole precise rimangono controverse
Altre categorie e altri ordini in cui vengono enunciate sono rintracciabili nella rete (come quella citata dal mio blog).
Certo la diversa paternità non cambia di una virgola il senso di denuncia della poesia però la dice lunga sulla retorica di chi si accoda, sottoscritto compreso, ai conformismi della blogosfera.
Chiedo scusa per questo svarione.
Anche se sono in buona compagnia
Liberazione del 23 maggio riporta la stessa poesia, in prima pagina, in taglio basso.
Mal comune, fessi in due.
Nessun commento:
Posta un commento