14 novembre 2006

eppure questo sassolino me lo devo togliere...

E dopo (co)tanto silenzio un po' di coming out...
Ma cosa avete capito?!?!?
Sto parlando di gusti televisivi.... (molto più discutibili di quelli sessuali, credetemi sulla parola...)
Insomma, ebbene sì, guardo I CESARONI!
L'ho scoperto per caso a furia di zapping, a settembre, quando un raffreddore mi ha tenuto a letto per una settimana. Mi ha subito convinto, soprattutto per quella storia (pseudo)incestuosa tra Marco ed Eva, fratellastri innamorati l'uno dell'altra (ma in tempi diversi...). E poi c'è Fassari che mi ricorda "Avanzi" e "Tunnel", Rita Savagnone gran doppiatrice (un ruolo tra tutti la Sally Bowles di Cabaret...). Ma sto divagando.
Dunque, ebbene sì, guardo I Cesaroni... e devo dire che, come in altri rarerrimi casi, questa fiction italiana quasi mi piaceva (l'altra, sempre di Canale 5 è Il bello delle donne).
Insomma, dopo aver visto i primi episodi quasi di nascosto, mi confesso coi miei studenti, ma guarda! piace anche a loro o alle loro donne... (beati loro, hanno le donne...).
E poi subito dopo la confessione ecco che devo pentirmi di aver detto che "mi piace" !
Sì perché I Cesaroni è proprio un telefilm (pardon, una fiction) misero(a).
Un po' mi spiace dirlo perché dopo averne viste circa 12 puntate, che poi sono episodi visto che ognuno è autoconclusivo, ma tanto su ogni rivista specializzata (sic) del settore i due termini sono praticamente usati come sinonimi... (ecco che divago di nuovo...), dopo 12 episodi, dicevo, ormai mi sono affezionato ai personaggi... e alla struttura narrativa con tutte le sue trovatine carine (come aprire ogni episodio con le considerazioni di Mimmo il figlio più piccolo di Giulio... per poi usarlo come figura di sfondo...).
I Cesaroni è misero, perché misera è l'Italia che ne traspare.
Non quella descritta nella fiction, una Garbatella ben fotografata e, sapete, io vi abito vicino ed è un quartiere che mi piace e che frequento e iiiiiihh lì sono ci sono stato con Andrea, lì con Vincenzo (ripenso ai miei studenti... ognuno ha quel che si merita...) ma quella che se ne deduce delle considerazioni che gli autori della sceneggiatura loro malgrado, si lasciano sfuggire tra le righe.
Nell'episodio Il derby del cuore per esempio Lucia, sua madre e Stefania (l'amica-preside) decidono di aiutare Giulio e Cesare alla vineria. E se da un alto si riconsoce l'inventiva femminle negli affari (mai visto tanti avventori come durante la loro gestione) ecco dall'altra apparire gli ammennicoli che solo una mente maschile (distorta) può usare per esprimere la differenze tra maschi e femmine: centrini (bianco e azzurri e Giulio e Cesare fanno smorfie perché romanisti, manco fossero bambini di 12 anni...) e fiori (dei quali Giulio si lamenta per la puzza!!!). E poi il limoncello freddo servito la mattina per le massaie che tornano da fare la spesa (ma in che mondo vivono gli sceneggiatori?!?! Gli anni 50?!?!) che, si sa, è molto meno alcolico del vino che ammannivano Giulio e Cesare e, insomma, tutte le massaie d'Italia alle 11 si fanno un cicchetto...
Sia chiaro è solo un dettaglio nei Cesaroni ci sono momenti di vera tenerezza (come, nell'episodio successivo, "Un mare di guai" il rapporto tra Cesare e Elisa\Pamela, la prostituta che ha ingaggiato per fingersi come sua fidanzata) ma proprio in quanto dettaglio fa da cartina di tornasole per tanti, diffusi e sparsi indizi simili in vari episodi... E' proprio nei dettagli apparentemente insignificanti, quelli che non dovrebbero "fare la storia" cioè condurre lo sviluppo della trama che si insidiano giudizi, ideologie e Weltanschauung. E la geografia umana delle donne degli uomini dei Cesaroni è ancora quella maschilista (ma del maschilismo di adolescenti un poco cresciuti) dei maschi e delle femmine dei film di Alberto Sordi (ma quelli degli anni '50 non già quelli degli anni '60, anni luce avanti rispetto ai Cesaroni).
Insomma nonostante la commedia all'italiana di cui I Cesaroni è un annacquato cugino abbia superato già 40 anni fa certi luoghi comuni gli autori di questa fiction (tutti maschi...) ce li sciorinano come freschi intelligenti e autoironici...
E' proprio vero che l'Italia del primo decenni del nuovo millennio (uff) è molto vicina a quella degli anni '50 dove i gay indossano ancora parrucche rosa, l'omo ha da puzza' e la suocera una rompiscatole (ma ha 35.000 euro messi da parte con la pensione integrativa!!!!).
Non fraintendetemi è proprio nel continuo oscillare tra luoghi comuni beceri e situazioni sempre molto fragili ma almeno più up to date che I Cesaroni mostra tutta la pochezza dei suoi autori che si cibano dei resti delle briciole dei telefilm visti in gioventù(ma qui non andiamo oltre Happy Days...) ma si sa che una cosa che manca ai maschi italiani, di ieri, di oggi, di sempre, è proprio l'(auto)ironia.
Chissà com'è la serie spagnola originale da cui I Cesaroni è tratta...
Come? credevate che l'idea fosse italiana?!?! Ma se chi ha qualche idea da questo paese di fascisti se ne va!

26 luglio 2006

...meno quattro!

Mancano quattro giorni alla mia partenza.
Cio� al ritorno a Rome, Italie.
Casa...
Chez moi.

Oh si'! L'emozione c'�, il ritorno, il rientro, gli amici da chiamare le foto (poche...) da fare vedere, le (dis)avventure da raccontare... i ricordi che mi struggeranno il cuore, soprattutto quella vista del Centre Pompidour e, pi� in l�, Notre Dame che ho ogni mattina appena mi immetto in rue Rambuteau, pochi metri dopo casa "mia" qui a Parigi...
.... Le prime sere ero sempre li', a Notre Dame, seduto a contemplare i ragazzi parigini, cosi' pieni di joie de vivre, sia che rimorchiassero una ragazza, o facessero i giocolieri col fuoco...
Mi sono anche chiesto come possa essere la vita da boh�mien... tutte le sere in piazza a fare il tuo numero, contare i soldi guadagnati in piazza... e poi cosa? Una birra e la tua ragazza? mmmm

Mi sembra davvero tanto tempo fa e non solo due settimane, quando mi sentivo mancare il respiro, all'idea di essere solo... Non solamente in senso fisico (ora invece � tornata Rosa... e poi ci sono due sue amiche fantastiche, Maria e Mano), ma esistenziale. Solo, solo con me stesso....

Ora invece che inizio ad abitruarmi a questa vita Parigina, a sentirmela addosso, a sentire che mi si conf�, ora, la devo abbandonare...

Penso a Cirillo che dopo due settimane di vita patrizia a casa di Daniele e Bruno (e, a quanto pare, anche di Carla e Gino...) � tornato a casa sua (mia) solo anche lui per ginta...
Ma almeno a casa mia a Roma a giorni alternati qualcuno viene ad annaffiare il gatto e a dar da mangare alle piante... A me chi mi annaffia? Parigi... quando si mette a piovere come stasera...
Almeno mi seccassi o dimagrissi...

Insomma....

Sono tornato normale (se mai lo sono stato...) con la pigrizia che impera...
dovevo (dovro'?) scrivere almeno tre post: uno sul viaggio nel viaggio... � Bruxelles, dove due miei amici si sono sposati... Uno sul comportamento conviviale dei parigini.... e un'altro... boh, non ricordo! e che diamine un po' di sorpresa!!!

Invece non ho scritto nulla... non ho nemmeno risposto alle mail... (vero Silvia?) mannaggia a me!!!!

Tornero' a Roma pi� stanco di prima, provato, ma psicologicamente pi� in equilibrio di quando son partito...

Meno quattro!

17 luglio 2006

what ever happend to baby jane????

...beh lo sapete come sto qui a Parigi; o li' a Roma, solo; cio�, single e, solo ora mi rendo conto, ho reso la mia vita, con ridicola coerenza, una sequela di rinunce: ad amici (perdonami Tamara, credo tu sia quella che ha pagato di pi� questo mio celibato alla padre brown), a gioie varie (quelle dello spirito almeno perch� in quanto ai piaceri della tavola....), al rispetto del mio corpo...
Una solitudine che ora non mi parla, non mi rappresenta, non mi conduce pi� come prima, ma che, al contario, mi spaventa, mi mette paura, mi toglie il respiro... come se dopo Parigi non ci fosse ancora vita ma l'oblio.
E' la prima volta che ammetto di non sapere come risolvere una difficolt� oggettiva, nemmeno la morte di mia madre mi aveva tolto la sicumera che ora mi manca, mi fa cadere, mi fa esitare...

o forse � solo il couscous au mouton di ierisera ....
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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