In realtà il ministero non c'era né nel governo Letta (il dipartimento era letto per delega dalla Ministra per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili Josefa Idem, dimessasi la quale la delega è passata a Cecilia Fuerra, vice ministra del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali né in quello Monti, la cui delega era retta dalla Ministra Elsa Fornero del Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità.
Ora, nel governo Renzi il dipartimento è retto dalla sottosegretaria al ministero del Lavoro Teresa Bellanova (PD) la quale, all'ultimo congresso del Pd, ha sostenuto il candidato Gianni Cuperlo.
Quindi i commenti letti su faccialibro che Renzi dato il contentino di otto donne al governo aveva deciso di cancellare il ministero, oltre a non corrispondere a verità, il ministero non c'è più già da due esecutivi, tre con quello di Renzi, è sintomatico dell'avversione che molte italiane e molti italiani hanno nei confronti delle donne al punto tale che queste otto ministre sono state percepite da tutti e tutte, da prospettive politiche anche opposte ma con lo stesso disgustoso maschilismo, come specchietto per le allodole, peggio, come collaborazioniste (come ha scritto una donna dal lessico estremamente ginnico) dei maschi in un delirio di non senso e di inattendibilità storica.
D'altronde quando il ministero c'era ed era retto da Mara Carfagna, la ministra è stata messa in discussione non per alcune sue affermazioni discutibili ma per i meriti professionali e per il motivo per cui era diventata ministra: perchè l'aveva data.
Questo commento disgustosamente maschilista era stato fatto non solo da uomini ma anche da donne a dimostrazione di come la cultura patriarcale sia endemicamente ambigenere.
Vorrei ricordare, en-passant, che l'Unar, quello tanto vilipeso dalla viceministra Guerra (PD) per i libretti contro l'omofobia, è stato istituito da Stefania Prestigiacomo (PDL) tanto per ricordare che così come per i diritti lgbt anche i diritti delle donne e l'antirazzismo sono transpartitici.
Molto interessante la biografia di Bellanova, sindacalista già a 15 anni (capolega alla Camera del Lavoro di Ceglie Messapica) in CGIL è coordinatrice regionale delle donne della Federbraccianti in Puglia, segretaria generale provinciale della Flai (Federazione lavoratori dell’agroindustria) Cgil di Lecce, segretaria generale della Filtea Cgil (Federazione italiana lavoratori del tessile-abbigliamento) di Lecce, entra nella segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, alle politiche industriali, al mercato del lavoro, al contoterzismo e alla formazione professionale.
Certo c'è da constatare come nel governo Renzi il dipartimento sia retto da una sottosegretaria mentre nei governi precedenti la delega era stata data a una ministra (ma già Letta, dimessasi Idem aveva affidato la delega a una viceministra).
Facebook si dimostra totalmente inattendibile, ma rimane un laboratorio sociale interessantissimo. Tutti e tutte possono aprir bocca e gittar fori fiato e quel che esce delle bocche italiote spiega molto meglio di tutte le promesse disattese degli esecutivi italiani perchè in campo di diritti er le donne e lgbt l'Italia sia un paese inesistente, prima ancora che dio creasse il cielo e la terra. Peccato che gli italiani e le italiane sono qui a rompere gli zebedei...
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