27 settembre 2012

Capirò/I'ìll Be Home Mina canta Randy Newmann

Non avevo mai sentito la versione originale della canzone scritta nel 1971 da Randy Newmann e incisa in sudio solo nel 1977 (la versione del 71 è in un album live). Un brano potente che ha avuto tantissime cover. 
Harry Nilsson (Nilsson Sings Newman, 1970), Barbra Streisand (Stoney End), Cass Elliott (Cass Elliot), The New Seekers (Beautiful People album), Anne Murray (Danny's Song), Tim Hardin and Mina (Mina, in italian).
La versione di Nilsson è troppo lisergica con quei cori nella seconda strofa è l'andamento un po' troppo beatlesiano, cui, pure, l'arrangiamento di Mina (di Gian Piero Reverberi) deve molto.


La versione di Barbra è fredda, troppo attenta a farne un classico anche se Mina le ruba il primo verso della seconda strofa cantato a bocca chiusa (che io ho smepre creduto un'esigenza del testo della versione italiana di Franca Evangelisti).



Molto bella e personale la versione di Cass Elliott, che si discosta leggermente dalla melodia originale per cucirsela addosso.
Anche la versione di Anne Murray è molto interessante e intensa peccato per quel coro che la data e il salto di tono...
Tim Hardin ne fa quasi una ballad struggente
 Mina però, sarà per il testo diverso, non la canta, la vive, la è.
 Sentite come canta i versi nasconderai tremando sul cuscino il viso tuo dicendo sono stanco stasera meglio no e piomberai nel sonno mentre io ti veglierò capirà ce nei tuoi sogni un posto più non ho Mina è quella donna che veglia nel buio... Per questo non c'è interprete come lei al mondo!

Alessandro Sallusti: quando l'opinione diventa menzogna ideologica e falso. In difesa di una pena ingiusta che è stata subito sospesa

La questione sembra complessa e per districarmi tra approssimazioni e imprecisioni, trovate sulla rete e sui quotidiani, soprattutto in campo giuridico dove parole che nel lessico quotidiano sono sinonimi (assenso, consenso) assumono un significato diverso, ci ho messo più della solita mezzora.

Però i principi dietro questa vicenda, quelli, sono assai semplici.

Alessandro Sallusti non è stato condannato per un reato di opinione ma per aver affermato (permesso che altri) scientemente il falso. Un falso diffamatorio. Cioè che un giudice abbia costretto una minore ad abortire. Falso perchè in Italia nessuno può costringere chicchessia ad abortire. Mai. In nessun caso.

Alessandro Sallusti è noto alla giustizia italiana per diversi procedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto nell'esercizio della sua professione: il giornalismo.

Nel novembre del 2010 è stato oggetto di indagini giudiziarie, disposte dalla Procura di Napoli, per violenza privata nei confronti della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. 
Il 14 giugno 2011 è stato sospeso per due mesi dalla professione giornalistica dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia, per avere consentito all'ex giornalista e deputato Renato Farina radiato dell'Ordine nazionale dei giornalisti per i suoi rapporti con i servizi d'informazione di scrivere sul Giornale, del quale Sallusti era all'epoca direttore, dall'ottobre del 2006 al luglio del 2008. (fonte wikipedia)
nella sentenza dell'ordine lombardo si legge:
(...) consentendo a Farina di esercitare di fatto la professione giornalistica senza la correlativa iscrizione all'albo prescritta dalla stessa legge professionale e dall'ordinamento giuridico. Sallusti, in concreto, ha anche vanificato il significato morale della radiazione. (fonte Ordine dei giornalisti consiglio della Lombardia)
Medesima sanzione, per lo stesso motivo, era stata adottata in precedenza nei confronti dell'ex direttore del Giornale Vittorio Feltri che aveva anch'egli ospitato gli articoli di Farina (fonte Corriere della Sera)
Sallusti non è insomma un esempio di alta deontologia professionale, ma uno che ha già ignorato regole e sentenze.

Quest'ultima vicenda giudiziaria che lo ha visto condannato (ma la pena è stata subito sospesa dalla procura di Milano) si riferisce a fatti successi nel 2007.


Valentina, 13 anni, di origini peruviane, lunghi soggiorni negli orfanotrofi del suo paese, viene adottata da una famiglia di Torino. I genitori adottivi si separano, Valentina mostra segni di sofferenza psichica che  portano la madre a rivolgersi ai medici e ai servizi sociali. La minore frequenta un quindicenne italiano, vicino di casa e rimane incinta. Informa la madre di volere abortire. Le due donne decidono di  rivolgersi al giudice tutelare perché il padre non viene informato vista la sua nota severità.

La legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza prevede, per le minori, l'assenso di entrambi i genitori.  Assenso, non consenso. Nei casi in cui la minore non vuole rivelare ai genitori la sua decisione, oppure quando c'è disaccordo tra un genitore e l'altro sull'assenso, oppure quando entrambi i genitori le hanno detto no ma lei vuole procedere ugualmente, si rivolge al giudice tutelare.
Il Giudice Cocilovo autorizza l'interruzione, che viene eseguita all'ospedale Sant'Anna atto registrato dal primario Mario Campogrande ed effettuano dal ginecologo non obiettore  Silvio Viale.

Che un giudice autorizzi un aborto significa solamente garantire a tutte le pazienti il diritto ad avvalersi di una legge dello Stato, confermata da un referendum popolare.

Alcuni giorni dopo l'aborto Valentina viene ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile diretta dal professor Roberto Rigardetto, il quale informa il quotidiano torinese "La Stampa" di Valentina e del suo aborto.
La Stampa pubblica un articolo (che non sono riuscito a trovare perchè l'archivio online del quotidiano arriva fino al 2006).
L'articolo viene riportato dal sito UUAR ma non so quanto le parole siano quelle dell'articolo originale, citato come fonte, e quanto siano rielaborate come sto facendo io nello scrivere questo post, avvalendomi di diversi articolo (anche se io distinguo bene la citazione dalla rielaborazione, ma tant'è).
In questo articolo della Stampa, del 16 febbraio 2007, si afferma, che  Valentina è stata costretta ad abortire e lei non voleva.

Già il giorno dopo, il 17 febbraio però, l'articolo de La Stampa viene smentito,  come ricorda la corte di Cassazione, che non ha riscontrato irregolarità nella sentenza della Corte d'Appello che ha condannato Sallusti a 14 mesi.
(...) la "non corrispondenza al vero" della notizia che era stata pubblicata il giorno prima dal quotidiano 'La Stampa', (...) era gia' stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima della pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano 'Libero') da quattro dispacci dell'agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal tg regionale e dal radio giornale, tant'è che il 18 febbraio 2007, tutti i principali quotidiani tranne 'Libero' ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini. (fonte AGI)

Sallusti e i suoi collaboratori invece il 18 febbraio 2007 pubblicano due articoli, uno a firma Andrea Monticoli (che non è l'autore dell'articolo a firma Dreyfus come afferma Andrea Rispoli  in un suo post sul sito Julie News che ho consultato per ricostruisce i fatti - tant'è che si è già passati alla rivelazione, solo ora, dopo la sentenza, che dietro lo pseudonimo ci sia quel Renato Farina che è costato a Sallusti due mesi di sospensione dall'albo -)  nel quale si insiste sulla ricostruzione, errata, delle vicende che hanno portato Valentina a essere ricoverata in un reparto psichiatrico, e un altro a firma dello pseudonimo Dreyfus (la cui "non identificabilita' dell'autore - riporta la sentenza della corte d'Appello - ne fa diretta riferibilità al direttore del quotidiano) per screditare la 194 e l'operato di Cocilovo e del suo ufficio.

Nel corsivo pubblicato  il 18 febbraio 2007 a firma Dreyfus non solo si afferma che



nessuno le ha estirpato un figlio, ma un embrione, prima della 12ma settimana, come vuole la 194.


Si afferma anche che in seguito a questa costrizione Valentina sia diventata pazza

Già il giorno dopo la pubblicazione dell'articolo, sul Corriere della sera Marina Ponzetto, presidente della «Sezione Famiglia» del Tribunale civile di Torino smentisce Libero e dice:
«Mi lasci dire per prima cosa che nessuna donna, minorenne o maggiorenne, può essere costretta ad abortire».(...)  «Seminare il dubbio che un aborto sia stato obbligato può creare danni enormi. Invece, ogni ragazza deve sapere che troverà qualcuno che la ascolta e che può aiutarla».
Dreyfus però non si limita a distorcere così tanto i fatti ma arriva ad affermare:


Il giudice Giuseppe Cocilovo si sente diffamato e presenta querela. Sallusti, direttore responsabile del quotidiano viene condannato in primo grado a una multa di 5000 euro.
Sallusti fa ricorso in Appello e viene condannato a 14 mesi di reclusione.

A Sallusti non viene riconosciuta la sospensione condizionale della pena (cioè la pena non viene scontata, se nei 5 anni successivi alla sentenza non commetti altri reati. Altrimenti sconti questo e quello) perchè in base all'articolo 133 del codice penale non è applicabile: Sallusti è recidivo e dunque la sospensione della pena è inapplicabile come ha confermato anche la Corte di Cassazione.



Dopo la sentenza e la conferma della Cassazione tutti i partiti, tutti i quotidiani (manifesto compreso) hanno sollevato un coro unanime a favore di Sallusti. Con argomenti così insostenibili che possono ingannare solo noi comuni mortali non esperti di processi.

Intanto tutti sono basiti che dal primo alla secondo grado la sentenza da pecuniaria sia stata trasformata in giorni di carcere.

Adesso che io, singolo cittadino, lo ignori, va anche bene, ma che un giornalista faccia finta di ignorarlo, un po' meno.

Il fatto è semplice: il terzo comma dell'articolo 595 del Codice Penale recita: "Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516". La multa può sostituire i giorni di carcere. La legge prevede che quando la pena è inferiore ai 6 mesi, si può chiedere di sostituirla con una multa, al ritmo di 250 euro al giorno.
In primo grado Sallusti era stato dunque condannato a 20 giorni di reclusione converiti in una multa. La corte di appello a ritenuto la pena troppo lieve e l'hanno aumentata.

L'argomento principale è che tutti gli esponenti dei partiti politici e praticamente tutti i giornalisti hanno scritto a favore di Sallusti sollevando la questione della libertà di Stampa che sarebbe minacciata da questa sentenza.


In base a cosa è limitata la libertà di stampa?
Anche andasse davvero in galera Sallusti potrebbe continuare a scrivere articoli.
Quindi di che si parla?

Leggete il tono con cui Nino Luca intervista Cocilovo sul Corriere... 

In ogni caso la libertà di stampa può autorizzare ad affermare il falso per criticare una legge dello stato? Si può affermare il falso su una legge di Stato?

Basta la deontologia professionale a frenare e autoregolamentare?

La galera è davvero esagerata per aver permesso di scrivere una sequela di notizie false e augurare la morte per fatti non commessi?

Il falso è un'opinione?


Eppure ancora ieri il sussidiario può titolare così:

Ha difeso una 13enne costretta ad abortire


A me questa sentenza sembra giusta e sembra lanciare un segnale condivisibile e democratico: se scrivi il falso vai in galera.

Tra l'altro Sallusti non farà un giorno di galera dunque la sentenza è solo simbolica. 


E adesso datemi pure dello stalinista.



Ecco e fonti principali che ho consultato senza le quali non mi sarei raccapezzato.


Antonio Rispoli  La vicenda Sallusti: perchè strumentalizzare un fatto semplice? Julie news
(che pure attribuisce erroenamente l'articolo a firma Dreyfus ad Andrea Monticoli)

Vera Schiavazzi Così la sentenza del giudice Cocilovo venne trasformata in "aborto obbligato" La repubblica

Sulla stessa Repubblica il 22 settembre scorso Giovanni Valentini difende Sallusti a spada tratta.

24 settembre 2012

In quanto a fascismo Repubblica non ha nulla da imparare da Giovane italia: su un articolo di Laura Serloni su Chiara Colosimo.

Chiara Colosimo, da Giovane Italia  a Capogruppo del Pdl alla regione Lazio.

Questo, più o meno, dovrebbe essere il titolo per sottolineare la brillante carriera politica (non c'è alcuna ironia) della giovane consigliera della Regione Lazio, Chiara Colosimo, classe 1986,  già impegnata politicamente ai tempi del liceo, laureanda in Scienze politiche, Presidente Regionale della Giovane Italia (l’organizzazione giovanile del Pdl nata dalla fusione di Azione Giovani e Forza Italia Giovani), la più giovane consigliera eletta nel 2010 nella lista Polverini, e, appunto, appena eletta capogruppo in regione.

Una donna di destra, con delle posizioni precise e criticabili, ma giornali non di destra come Repubblica preferiscono attaccare la donna e non la politica. Così Repubblica oggi titola
Da fascista-cubista a capogruppo L'ascesa di Chiara Colosimo
L'articolo, di  Laura Serloni, apre così

Da fascista-cubista a capogruppo del Pdl. La distanza può sembrare siderale, ma per la nuova guida del gruppo regionale del Lazio, Chiara Colosimo, non è stata poi così incolmabile
Che Colosimo abbia fatto la cubista lo dice lei stessa in un servizio, del 2010, prima delle  elezioni amministrative, nel quale Chiara viene ritratta nella sede di Giovane Italia di via Guendalina Borghese, storica sede dell'MSI poi di An e dunque del PDL.

Non si capisce a cosa si riferisca Serloni quando commenta che La distanza può sembrare siderale, ma per la nuova guida del gruppo regionale del Lazio, Chiara Colosimo, non è stata poi così incolmabile. 
Non certo quella da fascista a capogruppo del Pdl visto che nel Pdl è confluita AN che è l'erede dell'MSI e dunque del fascismo.
La distanza siderale è, naturalmente, paternalisticamente (maternalisticamente?) parlando, il lavoro come cubista.


Dando per scontato che, chissà perchè, una ragazza che fa la cubista non possa fare la politica, come se il lavoro di cubista cancelli l'impegno politico assunto già al liceo, o gli studi universitari.

Insomma è facile criticare un'avversaria politica non in campo, con argomentazioni politiche, ma con inconsistenti rilievi al suo passato lavorativo.

Personalmente non trovo nulla di male nel fare la cubista.
Ma il punto non è questo.
Il punto è quello di vista davvero maschilista e patriarcale dunque fascista di chi per criticare l'operato politico di una avversaria cerca di sminuirne le capacità professionali tout-court.

Se  Laura Serloni vuole criticare Chiara Colosimo perchè fascista lo dovrebbe fare con argomentazioni meno fasciste di questa.
Il bue dice cornuto all'asino.
Tra l'altro, noto en-passant, anche Serloni (vergogna!) usa il maschilista e vituperato articolo la prima del cognome di Chiara, confermandosi dunque figlia di quella stessa cultura che critica a Colosimo.

Perchè il fascismo (ideologico e non di partito) è trasversale nel nostro paese e colpisce chiunque anche una giornalista che non ha niente di meglio per criticare l'operato di una politica che rinfacciare lo scandalo inesistente di un lavoro giovanile come cubista.

Altri giornali, appena più seri di Repubblica, come il Corriere fanno leva sull'altro scandalo del video in questione.

Nella sede dell'ex-MSI mentre Colombo parla si intravede un murales con l’effigie di Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della “Guardia di ferro”, movimento legionario rumeno degli anni ’30, antisemita e ultra nazionalista.


Le simpatie dell'ex MSI per il nazifascismo non sono una novità. D'altronde il video è andato in onda più di due anni fa. Eppure ci si accorge del video solo adesso con tanto di esponenti del mondo ebraico che basiscono, adesso, su un video di due anni fa. Un tempismo eccezionale non c'è che dire!


Così  Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma sul Corsera può dire

Non ho visto quelle immagini (...)  La Colosimo non ha mai avuto atteggiamenti ostili verso di noi, ma su Codreanu non ci sono dubbi: i movimenti a lui ispirati, che stanno prendendo piede in Romania, Ungheria e Grecia rappresentano un serio pericolo per la libertà e l'Europa.
(Il neretto è nel testo).
Dunque l'unica colpa di Colosimo  (la Colosimo anche per Pacifici...) è quella di essersi fatta riprendere davanti quel murales.

Tra l'altro Pacifici ammette pure di non avere visto il video... Insomma siamo al pettegolezzo puro.

Non mi si fraintenda che nella sede di Guendalina borghese si inneggi al nazifascismo per quel che mi riguarda basterebbe a far chiudere quella sede in base alla legge Mancino, ma questa cosa andava fatta quando è andato in onda il servizio non certo adesso...

Per  Serloni invece il problema non sembra essere la simpatia per Codreanu di per sé ma il fatto che Colosimo venga messa al timone della maggioranza.


L'inconsistenza da pettegolezzo di questo articolo la dice lunga sulla mancanza nel nostro paese non solo di una forte tradizione non maschilista, non patriarcale, davvero non fascista, ma sull'inconsistenza di un'alternativa di governo, su una opposizione che possa dirsi tale.



E su Colosimo come politica da questi articoli non so davvero nulla per potermi fare un'idea sul suo operato politico...




22 settembre 2012

Oggi 22 settembre inizia l'autunno. Stasera, anche, l'International Moonwatch Party



 Oggi 22 settembre 2012 cade l’equinozio d’autunno.

Con il termine equinozio si indica il momento in cui il sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste e accade oltre che intoeno al 23 di Settembre anche intorno al 21 di Marzo.
Mentre la Terra gira attorno al Sole, l'apparente posizione del Sole si sposta di un intero cerchio nel periodo di un anno. Questo cerchio è chiamato eclittica, ed è anche il piano dell'orbita della Terra proiettato sulla sfera celeste.
L'altro cerchio nel cielo è l'equatore celeste, ovvero la proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste. Poiché l'asse di rotazione della Terra è inclinato rispetto al piano dell'orbita, l'equatore celeste è inclinato rispetto all'eclittica. Due volte l'anno, il Sole incrocia il piano dell'equatore terrestre. Questi due punti sono gli equinozi.

Equinozio deriva dal latino equinox formato da aequus “uguale” e nox “notte”. Infatti nei giorni di equinozio giorno e notte hanno all'incirca la stessa durata (a differenza dei solstizi dove la notte dura più a lungo (solstizio d'inverno e di meno solstizio d'estate).


L'equinozio di settembre era il primo giorno dell'anno nel calendario repubblicano francese, che venne usato dal 1793 al 1805. La Prima Repubblica Francese venne proclamata e la monarchia francese abolita il 21 settembre 1792 rendendo il giorno successivo (giorno dell'equinozio) il primo giorno dell'Era Repubblicana in Francia. L'inizio di ogni anno si doveva basare su calcoli astronomici (ovvero seguendo il vero corso del Sole e non la media degli altri calendari).


Oggi non si festeggia solo l’equinozio d’autunno. Oggi, o, meglio, stanotte ci sarà lInternational Moonwatch Party.

Giunta alla terza edizione, la manifestazione, proposta dalla Nasa, coinvolge migliaia di ricercatori e appassionati del cielo in tutto il mondo, tra osservatori, centri di cultura scientifica e piazze nelle quali sarà possibile osservare la Luna nelle migliori condizioni.

Oggi  22 settembre la Luna è al primo quarto, la migliore condizione per poterla osservare perchè la luce, incidendo lateralmente, crea un gioco di ombre che mette in rilievo i particolari della superficie. La luce solare radente disegna ombre nettissime che consentono di percepire con la massima chiarezza i contorni dei crateri e i principali rilievi.
Al primo quarto, verso il terminatore (la linea che separa la luce dal buio) ci sono molte formazioni montuose e crateri facilmente osservabili, anche da un buon binocolo.
I gruppi montuosi denominati gli Appennini e le Alpi saranno facilmente visibili proprio vicino al terminatore; tra questi due gruppi montuosi si potrà osservare il cratere denominato Archimede ma anche tanti altri più piccoli presenti in quell’area.

Appennini lunari
Alpi lunari
Il centro del nostro satellite sarà dominato dal Mare della Tranquillità, dove allunò il LEM dell’Apollo 11, il 20 Luglio 1969.
Sempre verso il terminatore sarà possibile osservare tanti altri crateri: tra i più belli  Hipparcus, Albategnius, Alphonsus, Arzachel.



Hipparcus, Albategnius, Alphonsus, Arzachel

Al centro del disco lunare spiccherà il Mare della Tranquillità, dove il 20 luglio 1969 toccò il suolo il Lem dell'Apollo 11. Proprio a Neil Armstrong, primo uomo sulla luna, recentemente scomparso è dedicata questa terza edizione.
Mare della Tranquillità

 
Siti consultati (e parzialmente copiancollati e rielaborati) per scrivere questo post

wikipedia voce equinozio

notiziario on-line dell'Istituto Nazionale di Astrofisica INAF

Unione Astrofili Italiani UAI

articolo Sotto la stessa Luna di Emilio Sassone Corsi sul sito UAI

21 settembre 2012

Puttanate pop X factor 2012: già alla prima puntata delle selezioni Simona Ventura si distingue per la sua simpatia

A una concorrente stona e che (per Morgan) ammicca, Simona (s)Ventura commenta  così:


Cara Simona e tu quali meriti hai per cui parli, umiliandola, a questa ragazza con un tono così di sufficienza?

Noi siamo stanchi di persone come te che non sono nessuno e umiliano il prossimo per mestiere.

Taci, che fai migliore figura.


18 settembre 2012

Voglio la testa di Damon Lindelof (sceneggiatore di Prometheus di Ridley Scott) su un piatto d'argento.

Damon Lindelof il peggiore sceneggiatore della storia del cinema mondiale oltre avere fatto scempio di Lost (con quel finale che è una presa per i fondelli cosmica) si dimostra un analfabeta della fantascienza cinematografica e televisiva e in Prometheus (Usa, 2012) di Ridley Scott ci racconta una storia che ignora tutto il rigore della fantascienza cinematografica e televisiva.

Nessuna ricerca per batteri o agenti patogeni (eppure sono su una luna aliena), due membri dell'equipaggio dinanzi una forma di vita tentacolare si comportano come stessero guardando un gattino innocuo (e vengono maciullati di lì a poco... fosse capitato a Lindeloff invece che a loro...).

Nessuna rigorosa ricerca scientifica (anche per fini truffaldini) con la misteriosa e nera (si sa il male è di quel colore...) sostanza organica solo l'inutile contaminazione di un membro dell'equipaggio (e lo si lascia morire senza raccogliere sui sintomi, etc...).

Domande sull'esistenza del creatore che in confronto quelle di Marzullo sono domande filosofiche.

Lindelof ha distrutto un film da 130 milioni di dollari (che ne ha già incassati 300) con l'incoscienza e la nerditudine di quelli della sua classe (1973 adolescente verso la fine degli anni 80).

Una generazione che ha già ucciso Hollywood.

Per tornare a vedere film hollywoodiani mainstream interessanti dovremo aspettare che questi mentecatti crepino.

Io confido nella sorte.

10 settembre 2012

Il faut tourner la page - Bollettino ufficiale sullo stato del mio umore n° 1 (nuova serie)

Il faut tourner la page
Changer de paysage
Le pied sur une berge
Vierge
Il faut tourner la page
Toucher l'autre rivage
Littoral inconnu
Nu
Et là, enlacer l'arbre
La colonne de marbre
Qui fuse dans le ciel
Tel
Que tu quittes la terre
Vers un point solitaire
Constellé de pluriel
Il faut tourner la page...
Redevenir tout simple
Comme ces âmes saintes
Qui disent dans leurs yeux
Mieux
Que toutes les facondes
Des redresseurs de monde
Des faussaires de Dieu
Il faut tourner la page
Jeter le vieux cahier
Le vieux cahier des charges
Oh yeah
Il faut faire silence
Traversé d'une lance
Qui fait saigner un sang
Blanc
Il faut tourner la page
Aborder le rivage
Où rien ne fait semblant
Saluer le mystère
Sourire
Et puis se taire

5 settembre 2012

No al ricorso in difesa sulla Legge 40/2004 dopo la sentenza di Strasburgo

Non è la prima bocciatura che la legge 40 riceve da quando è stata approvata dal Parlamento nel febbraio 2004.

A colpi di sentenze la legge da otto anni a questa parte continua a cambiare con pronunciamenti dei giudici che hanno dichiarato illegittimi alcuni divieti della legge mentre la Consulta ha dichiarato incostituzionali con la sentenza 151 del 1° aprile 2009 sia l'obbligo di trasferire in utero tutti gli embrioni fecondati (invece di conservarli) sia la produzione di un numero massimo di tre ovuli (così in caso di mancato buon fine invece di prendere gli ovuli eventualmente prodotti in più bisogna ribombardare la donna di ormoni per fargliene produrre di nuovi) abrogandoli perchè incostituzionali.

Un referendum nel 2005 ha cercato di cancellare i punti più controversi,  senza esito a causa del mancato raggiungimento del quorum.

Una legge che comunque si applica solo per le coppie eterosessuali sposate o conviventi che siano infertili o sterili.

Due coniugi romani nel 2010 si sono rivolti alla Corte di Strasburgo, perchè avendo scoperto di essere portatori sani di fibrosi cistica (proprio grazie all'analisi pre natale che li ha indotti all'aborto terapeutico) volevano diventare comunque genitori si sono visti rifiutare la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita preceduta ovviamente da una diagnosi pre-impianto sull’embrione ottenuto, prima del suo trasferimento nell’utero materno.

Gli articoli 4 e 13 della legge 40 vietano infatti espressamente il ricorso alla fecondazione assistita  alle coppie non sterili o subfertili e si vieta, in ogni caso, l'analisi pre-impianto anche se un Decreto Ministeriale dell'11/04/2008 aveva consentito l'analisi in caso di padre portatore di una malattia virale sessualmente trasmissibile come l’Hiv o l’epatite B e C, per accertarsi che l'embrione ne fosse sia contagiato.

La Corte europea dei diritti umani (Cedu)  ha stabilito che così com'è formulata, la legge 40 viola il diritto al rispetto della vita privata e familiare (art.8 Convenzione) della coppia per l'incoerenza che un'altra legge dello Stato permette alla coppia di accedere all'aborto terapeutico in caso il feto sia affetto da fibrosi cistica.
Cioè la legge lascia la scelta di concepire un figlio malato, dando poi la possibilità di optare per l'aborto.

Nel caso specifico la diagnosi prenatale è accertabile con l'amniocentesi quando il feto è già alla 15esima settimana di gestazione, quindi dopo i 3 mesi canonici per cui di fatto la legge italiana sull'interruzione volontaria della gravidanza volgarmente detta legge sull'aborto non considera il feto (è embrione fino all'ottava settimana) sufficientemente sviluppato per avere una sua identità giuridica.
Insomma pur di non distruggere uno zigote si uccide un feto.
Se nessuna delle parti farà ricorso per ottenere una revisione davanti alla Grande Chambre la sentenza obbliga l'Italia cambiare la legge. La sentenza mette così in evidenza l'incompatibilità della legge 40/04 con la 194/78 (quella sull'aborto). 
Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza il governo nella persona del ministro per la Salute Renato Balduzzi ha espresso l'intenzione di voler presentare ricorso allo scopo di un "chiarimento giurisprudenziale".


L'Italia dei Valori  ha subito pubblicato sul suo sito  una petizione
nella quale si legge.

Chiediamo al Governo Monti di apprendere dall'Europa anche la straordinaria lezione di diritti e libertà individuali impartita all'Italia dalla Corte di Strasburgo sulla legge 40, non solo le lezioni di tagli al welfare e ai diritti dei lavoratori, dei giovani, dei precari e dei pensionati.

La sentenza di ieri rende lecita la diagnosi preimpianto per coppie portatrici sane di malattie genetiche, ancorchè fertili, certificando  ancora una volta il carattere lacunoso e contraddittorio del nostro ordinamento, in virtù del quale è possibile, in presenza di gravi patologie, abortire oltre il quarto mese di gravidanza, mentre è proibito fare la diagnosi preventiva degli embrioni per quelle stesse patologie che consentono un aborto terapeutico tardivo.

Dunque cade un altro dei divieti contenuti originariamente nella legge 40, insieme a quello della crioconservazione degli embrioni e del limite massimo di tre embrioni per ciascun ciclo di fecondazione, aboliti da 17 pronunciamenti emessi tra Consulta e tribunali.
IDV ha sempre denunciato l'impostazione misogina, proibizionista e confessionale della legge. Chiediamo dunque al Governo di non presentare ricorso alla Grand Chambre della Corte europea, esponendo il paese intero al pubblico ludibrio in sede comunitaria, ma di assumere tutte le iniziative idonee a rispettare la sentenza.
Dobbiamo
cancellare una norma ormai svuotata delle sue previsioni originarie, approvare una nuova legge sulla procreazione assistita rispettosa dei diritti all'autodeterminazione delle donne e delle coppie, e rispettosa del principio di autonomia della ricerca scientifica, e investire immediatamente sulla piena applicazione della Legge 194, depotenziata dalla costante sottrazione di risorse e strumenti sia al personale che alle strutture pubbliche dedicate, oltre che da uno strumentale ricorso all'obiezione di coscienza.

Chiediamo a tutte le cittadine e i cittadini italiani che hanno a cuore la
laicità dello Stato, i diritti costituzionali e le libertà individuali di sottoscrivere questo appello.

Come sempre, l'unico partito che fa davvero opposizione alla peggiore classe politica d'Europa (e non solo) è quello di Di Pietro.

Una petizione da firmare. Una legge da rifare. Un'arroganza maschile, che decidono  del corpo delle donne  dunque non di quello loro o degli altri maschi con un paternalismo patriarcale da far impallidire quello del ventennio fascista.

Stavolta possiamo finalmente fare qualcosa.

FIRMA LA PETIZIONE

Per farlo puoi cliccare qui


articoli consultati (e parzialmente copiaincollati) per scrivere questo post

Balduzzi farà ricorso sulla legge 40 (rainews)

Sulla legge 40 il freno di Strasburgo (sole 24ore)
Fecondazione, governo pronto al ricorso sulla sentenza anti legge 40 (leggiOggi)

Fecondazione assistita, le riflessioni dell'avvocato Simone Coscia


4 settembre 2012

I need some cash!

I fought real hard as tho I ran out the door,
Decided to go to the grocery store
I check my pocket claim for claim
Had no money, so I got real mean

Now I didn't have a penny to spare,
All my pockets were just plain bare
Then I began to feel funny,
Thought about gettin' some quick easy money

So I went to see a friend of mine
To see if he was financially fine
And he started talkin' of this and that
About that time I grabbed my hat

I went to see my dear sweet Mother
After that, I seen my brother
And he started talkin' all that jive
And all I wanted was to borrow a five

I need some cash
I got to have it fast
Oh yeah-eehh-yea-heah

Now you should understand my plea
Will someone out there please listen to me?
Five, Ten, Fifteen or Twenty,
Someone out there please give me some money

I see ya jammin' at the Discoteque
Well I'm not choosy, Write me a cheque
You wonder why there's so much crime?
People like me can't get a dime

If there's anyone who understands me
Let me hear you say "Mo-Ney!!!"
(Money!!)

I need some cash
I got to have it fast
Oh yeah-eehh-yea-heah

[Instrumental]

Well I know you ladies understand
Just what I really need is a man
A man who spends from four to two
A man who has some equity

Someone who is full of thrills,
Someone who will pay my bills
Now I don't have time to be no crew
I just want someone to give me a clue

I wanna know who's got the stash
Cuz I really need some cash
If there's anyone who understands me
Let me hear you say "Mo-Ney!"
(Money!!)

I need some cash
I got to have it fast
Oh yeah! Oh yeah! Oh yeah!

Gimme some cash
Gimme some cash y'all
Just a little money, Honey
I need some cash


bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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