OGGI SONO CONTENTO DI ESSERE ITALIANO!!!
Come sempre non tutte le parti d'Italia hanno contribuito allo stesso modo a far passare i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento.
Esiste pur sempre un'Italia "a due velocità".
Ma attenzione, perché queste due velocità non passano banalmente per nord e sud.
Esistono, piuttosto, alcune regioni più attive e motivate ed altre meno.
Alcune si trovano al nord ed altre al sud.
Per dire, il Molise: buona performance, con quel 58,70%.
Mica come la Lombardia, che si è fermata la 54,41%.
Esattamente invece come la "rossa" Umbria, che ha contribuito allo "sfondamento" del quorum totalizzando alle urne un'affluenza del 59% e qualche centesimo in più.
E ancora volando verso sud: la tanto vituperata Calabria ha superato egregiamente la soglia del 50% di votanti (50,38%).
Poco meno della Puglia, regina del riscatto del sud prima ancora della vittoria di De Magistris a Napoli, dove però i partecipanti ai referendum non sono andati oltre il 52%.
La Basilicata, invece, ha toccatoi la vetta del 54,34% dei voti.
E per dire, anche la Sicilia che alla fine della prima giornata aveva registrato ben 10 punti di distacco rispetto alla media nazionale, ha recuperato alla grande nella giornata di lunedì, chiudendo con un 52,68% di tutto rispetto.
Certo non siamo in Trentino Alto Adige, la regione che ha raggiunto l'affluenza più altra con il 64,61% dei votanti.
Ma neanche in Campania che va un po' peggio della Sicilia con quel 52,29%.
La Sardegna, invece, ha partecipato con convinzione, nonostante poche settimane fa fosse già stata chiamata a votare per un referendum regionale sul "no" al nucleare (che aveva abbondantemente passato il quorum), l'isola si è per fortuna sentita totalmente coinvolta e ha portato alle urne il 58,64% dei votanti. Sessanta che invece è superato alla grande nelle Marche che hanno partecipato con un 61,56.
Oltre quota 60 si piazza solo la solita Emilia Romagna che è riuscita a spostare verso le urne ben il 64,15% degli aventi diritto al voto - battuta per pochissimo dal Trentino.
Si attesta un po' dietro ma comunque orgogliosa dei suoi sì la Toscana con il 63,61% - tra l'altro dato indicativo visto che è una delle regioni che più ha spinto sul pedale della privatizzazione della gestione delle acque.
Per il resto il nord fa bene, ma senza terremoti:
sfiorano il brivido del 60% il Piemonte dove ha votato il 59,04% tondo,
la Liguria il 59.43% ,
tallonate dal leghista Veneto che con quel 58, 92% dimostra quanto la Lega abbia partecipato a questa tornata referendaria.
Il Friuli, invece, ha partecipato ma poteva fare meglio: 58,26%. Abbastanza bene il Lazio che si ferma a 58,90%,
mentre l'Abruzzo si ferma ancora prima con il 57,50% dei voti, praticamente in linea con la media nazionale. (fonte manifesto
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