30 aprile 2011
Berlusconi e le leggi cristiane
«La politica può introdurre nel proprio ordinamento giuridico norme che non siano in contrasto con tradizione cristiana: ed è quello che stiamo facendo adesso in Parlamento con la legge sulla bioetica». Silvio Berlusconi, intervistato dal Gr1 (fonte Unità)Mio caro unto dal signore, se vuoi solo leggi cristiane allora ripigliati la signora Carla Dall'Oglio Berlusconi, visto che per la chiesa il matrimonio è indissolubile.
Ma perchè nessuno contesta a questo cretino le cazzate che dice?
Voglio una middle age american woman into my life again!
Ero a pranzo con Manuel, in un ristorante cinese.
Chiacchieravamo di tante cose. Non ci vedevamo da un po'.
Poi il mio cervello si è accorto che qualcosa nel campo visivo periferico era cambiata. C'era una nuova cliente. Da sola.
Ho pensato che il fatto che fosse lì da sola fosse triste. Non lo so perchè. Sarò andato a pranzo e a cena da solo miliardi di volte e non l'ho mai trovato triste. Ma lei è vestita bene, è una bella donna, non più giovanissima, ma ancora piacente. Capelli ramati lunghi e lisci che le scendono sulle spalle. Un vestito color crema con dei fiori pervinca piccoli ed eleganti stampati sul tessuto. Arriva il cameriere a prendere l'ordinazione. E' americana, statunitense. Ha un accento di quelli abbastanza generici da "americana" ma non troppo. Qualche minuto dopo il cameriere le porta una lattina di Fanta e fa cenno di aprirla. Lei lo interrompe e gli spiega che lo farà lei dopo quando arriva the food. Lo dice gentilmente, col sorriso, ma con la risolutezza di chi sa cosa vuole e non è affatto disposto a cambiarlo per motivi di gentilezza. Mi ricorda Frances, che sapeva sempre bene quel che desiderava e she went for it. Per la prima volta since she died, capisco che non è solamente Frances a mancarmi. Mi manca lo stimolo di una mente di un'altra cultura. Mi manca quella gioa di vedere le cose attraverso una altro occhiale culturale, attraverso una mente pragmatica, commited, determinata.
Manca un'americana nella mia vita! Perciò metto un annuncio.
Chiacchieravamo di tante cose. Non ci vedevamo da un po'.
Poi il mio cervello si è accorto che qualcosa nel campo visivo periferico era cambiata. C'era una nuova cliente. Da sola.
Ho pensato che il fatto che fosse lì da sola fosse triste. Non lo so perchè. Sarò andato a pranzo e a cena da solo miliardi di volte e non l'ho mai trovato triste. Ma lei è vestita bene, è una bella donna, non più giovanissima, ma ancora piacente. Capelli ramati lunghi e lisci che le scendono sulle spalle. Un vestito color crema con dei fiori pervinca piccoli ed eleganti stampati sul tessuto. Arriva il cameriere a prendere l'ordinazione. E' americana, statunitense. Ha un accento di quelli abbastanza generici da "americana" ma non troppo. Qualche minuto dopo il cameriere le porta una lattina di Fanta e fa cenno di aprirla. Lei lo interrompe e gli spiega che lo farà lei dopo quando arriva the food. Lo dice gentilmente, col sorriso, ma con la risolutezza di chi sa cosa vuole e non è affatto disposto a cambiarlo per motivi di gentilezza. Mi ricorda Frances, che sapeva sempre bene quel che desiderava e she went for it. Per la prima volta since she died, capisco che non è solamente Frances a mancarmi. Mi manca lo stimolo di una mente di un'altra cultura. Mi manca quella gioa di vedere le cose attraverso una altro occhiale culturale, attraverso una mente pragmatica, commited, determinata.
Manca un'americana nella mia vita! Perciò metto un annuncio.
Americana a Roma cercasi.
Di bella presenza, dai cinquant'anni in su,
per splendida amicizia laica e platonica.
Offresi devozione e lealtà.
Massima discrezione.
29 aprile 2011
27 aprile 2011
Razzismi ritornati.
Tempo fa, sulle pagine di FB, un mio amico, compagno di lotte frociarole, se ne uscì con dei commenti infelici su alcuni cinesi che, al piano di sopra il suo, gli avevano causato danni all'appartamento per una perdita del bagno. I cinesi erano in subaffitto, l'affittuario era un altro cinese, il padrone di casa un italiano. Il mio amico, da poco proprietario di casa, si lamentava che i cinesi gli avessero fatto il danno. In realtà era il padrone di casa Italiano che doveva rimborsare il mio amico dei danni subiti. Il mio amico non è stupido, questo lo sa, ma, per cazziare, su FB, inizia a scrivere dei commenti stupidi (io mi mangio la faraona sopra di me gli involtini primavera Italia uno Cina zero) e fuori luogo (ne ho visti salire sette al piano di sopra, che poi so cinesi manco fossero Svedesi o di San Francisco).
Queste sue battute poco felici attirano dei commenti razzisti da parte di varia gente che inizia a sciorinare tutto l'armamentario razzista: sono clandestini, stanno invadendo Roma, ce l'hanno piccolo (sic!).
Il mio amico non interviene a commentare questi commenti.
Intervengo io (e alcuni amici in comune). Poi visto che il mio amico continua a non dare risposta, mi tolgo dai suoi amici per non essere associato a quei commenti razzisti. Allora il mio amico insulta e me e chi lo ha criticato, dicendo che non sappiamo distinguere tra battuta e razzismo vero, come osiamo a dargli del razzista, etc. Ne nasce un putiferio. Mi accusa di averlo estromesso tra i miei amici così non può più scrivere commenti (in realtà, date le impostazioni diverse che abbiamo scelto per i nostri profili, sono io che non posso più scrivere commenti sulla sua bacheca, non essendo più amici, lui sulla mia, sì). Io scrivo una nota proprio perchè non posso più scrivere commenti sulla sua bacheca e lui mi accusa di sparlare di lui alle sue spalle (perchè non lo avvertito della nota. Errore mio).
Insomma note e note di commenti (sulla mia nota) finché questa viene cancellata perchè considerata offensiva (?!?!).
Ora il mio amico ha la faccia tosta di pubblicare due link di due articoli nei quali si scopre che i subaffittuari lavoravano in un ristorante cinese chiuso per mancato rispetto delle norme igieniche e lui commenta così.
Io accusavo di razzismo il mio amico per le considerazioni che lui faceva sui cinesi, sul loro cibo considerato meno appetibile di quello italiano, sulla loro scarsa avvenenza fisica... All'epoca né io né lui sapevamo dei risvolti riportati dai due articoli...
Già, i due articoli.
Leggiamoli:
Nessuno ha pensato di multare l'affittuario che ha subaffittato?
Va beh. L'articolo pubblicato sul sito romauno non è stato scritto dal mio amico.
Ma certo se questa è la prova del suo non razzismo io al posto suo arrossirei. L'articolo non è certo un articolo di sinistra, il mio amico lo è, o almeno così dice lui. A leggere gli articoli che cita, anche qui senza fare un distinguo, un cenno di critica, un po' meno.
Secondo articolo linkato (con stesso commento) dal sito Roma Today datato 14 aprile.
Ecco il concetto che il mio amico non vuole capire... Motivo per il quale è PROFONDAMENTE RAZZISTA e anche sprovveduto se, PUR DI AVER RAGIONE, cita un articolo così mal commentato (e scritto).
Tutto questo non solo non prova che il mio amico non è razzista (casomai continua a provare il contrario) ma soprattutto non c'entra nulla con quanto discutevamo allora (una perdita dal bagno dell'appartamento per il quale lui stigmatizzava i subaffittuari cinesi e non il padrone di casa italiano).
Un comunista, un compagno, ma anche un semplice cittadino democratico e non razzista, in questa storia ci vedrebbe degli sfruttatori (la gestrice del ristorante e complici) e degli sfruttati (i sette cinesi che abitavano tutti nello stesso appartamento).
Il razzista, il fascista, il cittadino non democratico e di destra ci vede la delinquenza dei cinesi, di tutti i cinesi senza fare distinguo.
Mi dispiace constatare che il mio amico persevera nello stesso errore...
Queste sue battute poco felici attirano dei commenti razzisti da parte di varia gente che inizia a sciorinare tutto l'armamentario razzista: sono clandestini, stanno invadendo Roma, ce l'hanno piccolo (sic!).
Il mio amico non interviene a commentare questi commenti.
Intervengo io (e alcuni amici in comune). Poi visto che il mio amico continua a non dare risposta, mi tolgo dai suoi amici per non essere associato a quei commenti razzisti. Allora il mio amico insulta e me e chi lo ha criticato, dicendo che non sappiamo distinguere tra battuta e razzismo vero, come osiamo a dargli del razzista, etc. Ne nasce un putiferio. Mi accusa di averlo estromesso tra i miei amici così non può più scrivere commenti (in realtà, date le impostazioni diverse che abbiamo scelto per i nostri profili, sono io che non posso più scrivere commenti sulla sua bacheca, non essendo più amici, lui sulla mia, sì). Io scrivo una nota proprio perchè non posso più scrivere commenti sulla sua bacheca e lui mi accusa di sparlare di lui alle sue spalle (perchè non lo avvertito della nota. Errore mio).
Insomma note e note di commenti (sulla mia nota) finché questa viene cancellata perchè considerata offensiva (?!?!).
Ora il mio amico ha la faccia tosta di pubblicare due link di due articoli nei quali si scopre che i subaffittuari lavoravano in un ristorante cinese chiuso per mancato rispetto delle norme igieniche e lui commenta così.
Proditorio? Bugiardo? Parziale?Questa è la risposta a quanti mi hanno accusato di razzismo arrivando a cancellarmi dal loro profilo FaceBook. Le mie segnalazioni, e le successive denunce alle autorità, non erano dettate da pregiudizi.
Io accusavo di razzismo il mio amico per le considerazioni che lui faceva sui cinesi, sul loro cibo considerato meno appetibile di quello italiano, sulla loro scarsa avvenenza fisica... All'epoca né io né lui sapevamo dei risvolti riportati dai due articoli...
Già, i due articoli.
Leggiamoli:
Testaccio: polpette e ravioli sequestrati a ristorante cinese
dunque prima sono privi di permesso di soggiorno, poi direttamente clandestiniA far partire gli accertamenti sono state le segnalazioni di schiamazzi notturni provenienti da un appartamento di via Marmorata. Al suo interno la Polizia Municipale ha identificato nove cinesi privi di permesso di soggiorno che effettivamente disturbavano la quiete condominiale. Dalle dichiarazioni spontanee dei clandestini,
Mi domando come possono averlo accertato da una sola ispezione...il Gruppo Sicurezza Sociale e Urbana, diretto dal comandante Carlo Buttarelli, con l'ausilio di alcuni agenti del centro storico, ha constatato che l'intero nucleo lavorava per il ristorante cinese della stessa via. La verifica si è quindi estesa, con il contributo degli ispettori della Asl Rm A, al ristorante. Gran parte degli alimenti erano congelati e mal conservati. Oltre a mancare qualsiasi indicazione sulla provenienza e la conservazione dei cibi, la carne e il pesce erano più volte sottoposti a congelamenti e scongelamenti.
Peccato che i cibi scongelati, una volta cotti, si possono ricongelare...Venivano inoltre macinati, insaporiti con spezie, cotti, e di nuovo congelati sotto forma di polpette o usati per il ripieno dei famosi ravioli al vapore.
Ammazza 3000 euro! Proprio una multona!!! Una multa. Cioè sanzione amministrativa... La rea è una sessantenne cinese madre dell'affittuario dell'appartamento utilizzato dai noveLa titolare del ristorante, una sessantenne cinese madre dell'affittuario dell'appartamento utilizzato dai nove, è stata denunciata e sanzionata per oltre 3.000 euro.
Nessuno ha pensato di multare l'affittuario che ha subaffittato?
e certo, loro sono cinesi e violano le norme italiane (forse saranno europee?)Vista la plateale violazione della normativa italiana
menomale che nessuno si è sentito male. Possibili gravi conseguenze. Ora è reato anche una eventualità che non si è verificata...sulla tutela degli alimenti e le possibili gravi conseguenze per la salute dei consumatori
E' stata chiesta? A chi?tutto il cibo è stato sequestrato ed è stata chiesta la chiusura immediata del ristorante.
Va beh. L'articolo pubblicato sul sito romauno non è stato scritto dal mio amico.
Ma certo se questa è la prova del suo non razzismo io al posto suo arrossirei. L'articolo non è certo un articolo di sinistra, il mio amico lo è, o almeno così dice lui. A leggere gli articoli che cita, anche qui senza fare un distinguo, un cenno di critica, un po' meno.
Secondo articolo linkato (con stesso commento) dal sito Roma Today datato 14 aprile.
Qui si dice, nell'occhiello, che i cibi venivano preparati nell'appartamento.
Testaccio: cibo sequestrato in un ristorante cinese
Il cibo veniva preparato in un appartamento della stessa via in pessime condizioni igieniche. Cibo mal conservato. Carne e pesce sottoposti a congelamenti e scongelamenti.
Un frequentato ristorante cinese di Testaccio era il destinatario di cibi preparati con scarse condizioni igieniche in un appartamento della stessa via.Lo si ribadisce anche nell'incipit dell'articolo
Si è venuti alla scoperta di questa vicenda a causa degli schiamazzi notturni provenienti da un appartamento lì nei pressi.Sembra un altro appartamento quello degli schiamazzi. MA forse è solo chi scrive che, anche se italiano, non conosce bene la nostra lingua...
Quindi sono partiti gli accertamenti della polizia municipale che, all'interno della casa, ha identificato nove cinesi privi di permesso di soggiorno. Tutti quanti lavoravano per il ristorante cinese della stessa via.Quindi non sono stati sorpresi a preparare in scarse condizioni igieniche i cibi per il ristornate....
La verifica si è quindi estesa, con il contributo degli ispettori della ASL RM A, all’attività di ristorazione.Da qui in poi il resto dell'articolo è identico a quello precedente,
Gran parte degli alimenti erano congelati e mal conservati. Oltre a mancare qualsiasi indicazione sulla provenienza e la conservazione dei cibi, la carne e il pesce, erano più volte sottoposti a congelamenti e scongelamenti. Venivano inoltre macinati, insaporiti con spezie, cotti, e di nuovo congelati sotto forma di polpette o usati per il ripieno dei famosi ravioli al vapore.Vi quoto, per precisione, i commenti di alcuni lettori di questo sito.
La titolare del ristorante, una sessantenne cinese madre dell’affittuario dell’appartamento utilizzato dai nove, è stata denunciata e sanzionata per oltre 3.000 euro. Vista la plateale violazione della normativa italiana sulla tutela degli alimenti e le possibili gravi conseguenze per la salute dei consumatori tutto il cibo è stato sequestrato ed è stata chiesta la chiusura immediata del ristorante.
Paola lunedì, 18 aprilema quale chiusura immediata
davide giovedì, 14 aprile
viva la cucina italiana
ma vogliamo mettere i cibi italiani con quelle zozzerie cinesi,una volta ho accompagnato un amico per lavoro ad un ristorante cinese una puzza.chissà che c'è mettono forse i bacarozzi nei piatti
Praticamente lo stesso concetto che aveva scritto il mio amico su FB e mi aveva fatto inorridire
tulllio giovedì, 14 aprile
R: viva la cucina italiana
Dunque. La gestrice di un ristorante è stata multata per le scarse condizioni del suo ristorante. E una delinquente? Certamente. Ma non una delinquente CINESE. Non tutti i cinesi conducono male i loro ristoranti non tutti quelli che ottengono multe per lo stesso motivo sono cinesi.perché le pizzerie scherzano???tutti mohamed che nn si lavano da una vita a fare la pizza....altro che ciro!!!
Ecco il concetto che il mio amico non vuole capire... Motivo per il quale è PROFONDAMENTE RAZZISTA e anche sprovveduto se, PUR DI AVER RAGIONE, cita un articolo così mal commentato (e scritto).
Tutto questo non solo non prova che il mio amico non è razzista (casomai continua a provare il contrario) ma soprattutto non c'entra nulla con quanto discutevamo allora (una perdita dal bagno dell'appartamento per il quale lui stigmatizzava i subaffittuari cinesi e non il padrone di casa italiano).
Un comunista, un compagno, ma anche un semplice cittadino democratico e non razzista, in questa storia ci vedrebbe degli sfruttatori (la gestrice del ristorante e complici) e degli sfruttati (i sette cinesi che abitavano tutti nello stesso appartamento).
Il razzista, il fascista, il cittadino non democratico e di destra ci vede la delinquenza dei cinesi, di tutti i cinesi senza fare distinguo.
Mi dispiace constatare che il mio amico persevera nello stesso errore...
26 aprile 2011
canzoni di primavera
Ogni anno in primavera, verso Pasqua, c'è sempre una canzone che mi indica la felicità. Me la mostra là, di fronte a me, e la canzone in questione mi suscita la nostalgia (saudade) per la felicità che sento esserci ma non per me. E' un moto dell'animo che si risveglia e anela all'Estate l'unica Stagione degna di questo nome. E' anche l'unica forma di felicità che abbia mai raggiunto, sapere che la felicità c'è, da qualche parte, e vederne gli effetti secondari, collaterali, che, chissà, quelli primari forse nemmeno riuscirei a sostenerli.
Qualche anno fa (2006) era il pezzo dei Resound (a proposito ma che fine hanno fatto?!) Va tutto bene
Splendida canzone (e splendido video), che mi accompagnò per tutta la primavera. Ricordo una sera a brindare con un ragazzo gentile che non ho visto più bicchiere alla mano, la canzone che suonava nel mio pc e quella felicità che sembrava così a portata di mano
Purtroppo quel senso di gioia liberata, senza nessuna preoccupazione che la possa contaminare, era guastata da una paura di fondo che avevo in quel periodo (sesso promiscuo e non protetto... tranquilli non mi sono beccato niente ma allora non lo sapevo ancora) che rendeva quella ...nostalgia di felicità ancora più amara...
L'anno dopo toccò ad Amalia Grè la cui canzone Giardino multirazziale mi colpì come un'epifania, un pomeriggio di marzo che correggevo i compiti, facendomi rendere conto, nello spazio di un secondo, che la primavera era nell'aria.
L'anno dopo ancora fu il pezzo di Nicky Nicolai L'altalena a martoriarmi il cuore...
Non soffermatevi sul testo. Per quanto sia sempre preciso nel descrivermi è a musica che mi immerge nella saudade.
Nella primavera nel 2009, quando l'era Silvio (no, non Berlsuconi) volgeva già al termine, tocca a Iva Zanicchi con un brano raffinato ed elegante, Dimmelo
L'anno scorso ero così ferito e solo che nessun brano mi ha risvegliato alla primavera, ma ce n'è stato uno che mi ha tenuto in pieno inverno ben oltre Febbraio... e poi sono saltato direttamente all'estate senza primavera.
Quest'anno invece è un brano degli Egokid, Sirene, che mi rimette al mondo, se non fosse per quella preoccupazione volgarmente economica che mi zavorra a terra...
E un po' affaticato, dagli anni e dalla ciccia in eccesso mi vine da gridare, con Mina, Ma che voglia ho
di gridare a tutto il mondo adesso basta
Dio, ho un cuore anch'io
ho diritto ad una vacanza, ad una festa
e chissà...
anche tu adesso pensi a me.
Domani, forse Domani sì
Qualche anno fa (2006) era il pezzo dei Resound (a proposito ma che fine hanno fatto?!) Va tutto bene
Splendida canzone (e splendido video), che mi accompagnò per tutta la primavera. Ricordo una sera a brindare con un ragazzo gentile che non ho visto più bicchiere alla mano, la canzone che suonava nel mio pc e quella felicità che sembrava così a portata di mano
Purtroppo quel senso di gioia liberata, senza nessuna preoccupazione che la possa contaminare, era guastata da una paura di fondo che avevo in quel periodo (sesso promiscuo e non protetto... tranquilli non mi sono beccato niente ma allora non lo sapevo ancora) che rendeva quella ...nostalgia di felicità ancora più amara...
L'anno dopo toccò ad Amalia Grè la cui canzone Giardino multirazziale mi colpì come un'epifania, un pomeriggio di marzo che correggevo i compiti, facendomi rendere conto, nello spazio di un secondo, che la primavera era nell'aria.
L'anno dopo ancora fu il pezzo di Nicky Nicolai L'altalena a martoriarmi il cuore...
Non soffermatevi sul testo. Per quanto sia sempre preciso nel descrivermi è a musica che mi immerge nella saudade.
Nella primavera nel 2009, quando l'era Silvio (no, non Berlsuconi) volgeva già al termine, tocca a Iva Zanicchi con un brano raffinato ed elegante, Dimmelo
L'anno scorso ero così ferito e solo che nessun brano mi ha risvegliato alla primavera, ma ce n'è stato uno che mi ha tenuto in pieno inverno ben oltre Febbraio... e poi sono saltato direttamente all'estate senza primavera.
Quest'anno invece è un brano degli Egokid, Sirene, che mi rimette al mondo, se non fosse per quella preoccupazione volgarmente economica che mi zavorra a terra...
E un po' affaticato, dagli anni e dalla ciccia in eccesso mi vine da gridare, con Mina, Ma che voglia ho
di gridare a tutto il mondo adesso basta
Dio, ho un cuore anch'io
ho diritto ad una vacanza, ad una festa
e chissà...
anche tu adesso pensi a me.
Domani, forse Domani sì
25 aprile 2011
23 aprile 2011
Se il sindaco ti fa lavorare anche il primo di maggio
...vuol dire che quel poco di diritto e di laicità che ancora c'era nel paese è scomparso, soffocato da un cattolicesimo pagano e legato al doppio filo col commercio.
Siccome qualche idiota ha pensato bene di beatificare il capo di uno stato straniero proprio il giorno della festa dei lavoratori un altro idiota ha pensato bene che i negozi del centro, e intorno a San Pietro e alla basilica di San Giovanni possono stare aperti. Non devono (perchè legalmente non si può) ma possono così ha specificato l'assessore al Commercio Davide Bordoni. "Ma chi vorrà, potrà rimanere chiuso", ha spiegato, l'apertura durante la beatificazione "è solo facoltativa".
A difendere la delibera è intervenuto il presidente della Confcommercio capitolina Cesare Pambianchi che, in maniera furba e proditoria, ha fatto notare che liberalizzare l'apertura dei negozi il 1 maggio significa "favorire quel lavoratore che vuole lavorare".
A Pambià ma chi vuoi prendere per il culo? La liberalizzazione oltre a cancellare un diritto guadagnato a fatica (ma la storia non è di questo paese) favorisce semmai il datore di lavoro che fa lavorare il dipendente. Certo TEORICAMENTE il dipendente può rifiutarsi di lavorare e il datore di lavoro ci mette un attimo a porre fine al suo contratto sempre a termine anche se lavori in negozio da 15 anni... Secondo la Filcams CGIL le deroghe alle aperture commerciali contribuiscono a creare lavoro precario sostituendo lavoratori stabili con quelli precari o interinali.
E poi le aperture del 25 aprile e del Primo maggio mettono anche in discussione due importanti date, e cancellano di fatto una giornata di riposo sociale per i dipendenti come spiega bene una giovane commessa sulle pagine di Repubblica:
Ora finché rimaniamo nelle nostre case e non facciamo una bella piazzata alla sora Angelina quegli inetti che ci governano e che credono di poter fare come cazzo gli apre (e c'hanno ragione perchè noi glielo lasciamo fare) continueranno a distruggere il legame civile e politico (=vita nella città) dei cittadini e a farci vivere nell'etica del COMMERCIO.
MA QUAND'E' CHE CI INCAZZIAMO?
articoli impiegati per scrivere questo post:
Io, commessa invisibile a Roma costretta a lavorare il 1° maggio La Repubblica, 22 4 11
La Festa del lavoro con i negozi aperti Il no Confesercenti: riposo da rispettare La Repubblica, 22 4 11
Siccome qualche idiota ha pensato bene di beatificare il capo di uno stato straniero proprio il giorno della festa dei lavoratori un altro idiota ha pensato bene che i negozi del centro, e intorno a San Pietro e alla basilica di San Giovanni possono stare aperti. Non devono (perchè legalmente non si può) ma possono così ha specificato l'assessore al Commercio Davide Bordoni. "Ma chi vorrà, potrà rimanere chiuso", ha spiegato, l'apertura durante la beatificazione "è solo facoltativa".
A difendere la delibera è intervenuto il presidente della Confcommercio capitolina Cesare Pambianchi che, in maniera furba e proditoria, ha fatto notare che liberalizzare l'apertura dei negozi il 1 maggio significa "favorire quel lavoratore che vuole lavorare".
A Pambià ma chi vuoi prendere per il culo? La liberalizzazione oltre a cancellare un diritto guadagnato a fatica (ma la storia non è di questo paese) favorisce semmai il datore di lavoro che fa lavorare il dipendente. Certo TEORICAMENTE il dipendente può rifiutarsi di lavorare e il datore di lavoro ci mette un attimo a porre fine al suo contratto sempre a termine anche se lavori in negozio da 15 anni... Secondo la Filcams CGIL le deroghe alle aperture commerciali contribuiscono a creare lavoro precario sostituendo lavoratori stabili con quelli precari o interinali.
E poi le aperture del 25 aprile e del Primo maggio mettono anche in discussione due importanti date, e cancellano di fatto una giornata di riposo sociale per i dipendenti come spiega bene una giovane commessa sulle pagine di Repubblica:
Il 1 Maggio a Roma c'è la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Evento eccezionale, certamente, ma che altrettanto certamente non deve intaccare la possibilità di festeggiare l'unica festa nazionale civile rimasta al lavoratore commesso: la festa del lavoro. E il mio non può considerarsi di certo uno di quei mestieri che non conoscono riposo in quanto fortemente necessari al cittadino come può essere il medico, l'infermiere, il poliziotto. Il mio è quello di commessa di abbigliamento. Un bene che non è certo di prima necessità. Io non offro servizio al cittadino. Io offro lo sfizio. E il 1 maggio un turista può rinunciare allo sfizio.Valter Giammaria presidente della Confesercenti, contraria da sempre a una festa dei lavoratori con i negozi aperti spiega che Bisogna pensare anche alle tante commesse, madri di famiglia, costrette a lasciare i figli a casa anche il primo maggio, ha detto più volte. E fa notare come sorga anche un PROBLEMA DI SICUREZZA Con un milione di pellegrini in piazza San Pietro e il concerto dei sindacati a piazza San Giovanni, l'apertura straordinaria dei negozi aumenterà ancora di più la confusione e il caos. Basti pensare a quanta gente dovrà raggiungere il posto di lavoro: negozi, bar e ristoranti, in una città dalle strade transennate per gli eventi. Come Confesercenti abbiamo dato l'input ai consociati di restare chiusi. Ma se qualcuno volesse seguire l'ordinanza, fino ad oggi il Sindaco non ha dato disposizioni. Dove si parcheggia? Quali saranno le vie di accesso per il centro? I commercianti avranno bisogno di un pass?.
Ora finché rimaniamo nelle nostre case e non facciamo una bella piazzata alla sora Angelina quegli inetti che ci governano e che credono di poter fare come cazzo gli apre (e c'hanno ragione perchè noi glielo lasciamo fare) continueranno a distruggere il legame civile e politico (=vita nella città) dei cittadini e a farci vivere nell'etica del COMMERCIO.
MA QUAND'E' CHE CI INCAZZIAMO?
articoli impiegati per scrivere questo post:
Io, commessa invisibile a Roma costretta a lavorare il 1° maggio La Repubblica, 22 4 11
La Festa del lavoro con i negozi aperti Il no Confesercenti: riposo da rispettare La Repubblica, 22 4 11
16 aprile 2011
...e intanto il 2007, come Silvio, non torna più...
E mentre penso al tempo trascorso, a quel settembre 2007 quando ospitai Silvio (e dovevo farlo solo per una settimana...) che rimase invece in pianta più o meno stabile fino al febbraio 2010, guardo alla mia vita di allora e alla mia vita di oggi e non mi capacito che tutto cambi così davanti ai tuoi occhi senza che tu faccia nulla per modificare un andazzo perchè Silvio così come è venuto se n'è andato e io ho solo assistito. E oggi a più di un anno dalla sua partenza definitiva da Roma (era il febbraio 2010) io sto ancora lì con la stessa faccia e attitudine di quando sapevo che sarebbe rimasto solo una settimana.
E non posso chiedermi dove sono? Dove ero? Che vita è la mia? ma ne ho mai avuta davvero una?
E ora forza dimostratemi che una vita ce l'ho anche se penso di averne buttata buona parte nel cesso.
E non posso chiedermi dove sono? Dove ero? Che vita è la mia? ma ne ho mai avuta davvero una?
E ora forza dimostratemi che una vita ce l'ho anche se penso di averne buttata buona parte nel cesso.
15 aprile 2011
Director's Cut il nuovo album di Kate Bush
Pensavo toccasse a Mina e invece è Kate a farmi il regalo quest'anno.
Sei anni dopo Aerial, il doppio album (doppio cd) che segnò il suo ritorno dopo più di 10 anni di assenza (l'album precedente era The Red Shoes del 1993) il 15 maggio uscirà Director's Cut una rivisitazione di brani tratti da The Sensual World e The Red Shoes, riarrangiati, ricantati, con nuovi testi, come spiega Kate stessa sulla sua pagina Facebook.
Il 4 di Aprile è uscito il primo singolo che è la rivisitazione di Deeper Understanding contenuta in The Sensual World.
Vi propongo di seguitro la versine di allora (con testo) e quella nuova
Come notate (e io NON notai allora) la canzone parla di qualcuno che trova il migliore amico nel pc e non nelle persone, votato alla solitudine com'è... Insomma parla un po' di tutti noi non credete?
Sei anni dopo Aerial, il doppio album (doppio cd) che segnò il suo ritorno dopo più di 10 anni di assenza (l'album precedente era The Red Shoes del 1993) il 15 maggio uscirà Director's Cut una rivisitazione di brani tratti da The Sensual World e The Red Shoes, riarrangiati, ricantati, con nuovi testi, come spiega Kate stessa sulla sua pagina Facebook.
Il 4 di Aprile è uscito il primo singolo che è la rivisitazione di Deeper Understanding contenuta in The Sensual World.
Vi propongo di seguitro la versine di allora (con testo) e quella nuova
Come notate (e io NON notai allora) la canzone parla di qualcuno che trova il migliore amico nel pc e non nelle persone, votato alla solitudine com'è... Insomma parla un po' di tutti noi non credete?
10 aprile 2011
Sidney Lumet: e lo stillicidio continua.
Anche nel suo ultimo film aveva ancora un modo sempre nuovo e contemporaneo di girare, di raccontare una storia. tanti suoi film sono degni di nota e di una visione, per me quel che mi ha dato l'imprinting, quel che mi è rimasto dentro per sempre, è Assassinio sull'Orient Express che vidi tanti anni orsono da solo in terza serata su Canale 5 quando andavo ancora al liceo. Molti altri suoi film mi sono rimasti dentro molti dei quali visti sul grande schermo, da Un'estranea tra noi (1992) a Prove apparenti (1996), da Prova a incastrarmi (2006) a Onora il padre e la madre (2007) che vidi al cinema con Silvio. Se ne va all'età di 86 anni (ad arrivarci...). E lo stillicidio continua.
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