Un milione e seicento mila tonnellate di petrolio risparmiate in un anno. A vantarsene è la Cina che comincia a trarre il primo, positivo bilancio della legge che vieta l'uso delle buste di plastica per la spesa. Dal primo giugno dell'anno scorso ad oggi sono stati messi al bando 40 miliardi di sacchetti, tanto da provocare la chiusura della più grande fabbrica statale di plastica del Paese. Un'iniziativa lodata persino agli agguerriti difensori dell'ambiente di Greenpeace, ma che secondo altre fonti avrebbe comportato altri inconvenienti. A denunciarli è una ricerca canadese commissionata dalla lobby delle aziende produttrici di plastica, secondo cui le buste di stoffa usate in alternativa sono portatrici di problemi di igiene e salute per i consumatori: nel 64% dei casi le borse riutilizzabili risulterebbero contaminate da una qualche forma di batterio. Ma gli stessi promotori della ricerca poi ammettono: basterà usare le normali regole di igiene casalinga, e lavare attentamente i cibi che vengono direttamente a contatto con la sportina.(fonte La7.it)
(Grazie al blog di Paolo che ha segnalato la notizia)
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