20 aprile 2009
Fuori da te...
La salsedine del mare, le birre la sera dopo cena, al bacio, come suggerì malizioso un bellissimo barista di Alghero, gli amici di Antonio numerosissimi che ci ospitavano ovunque andassimo in Sardegna, da Sassari a Cagliari, lungo tutto il tragitto. Dei giovani universitari che ascoltavano Meredith Monk, e militavano nello Sci (Servizio civile internazionale). Le vecchine dei paesi cui brillavano gli occhi perchè io cercavo le loro chiese... L'archeologa che prima voleva cacciarci poi ci fece vedere gli scavi chiusi al pubblico. Le rovine di Tharros, la chiesa di Saccargia, la ferrovia a scarto ridotto per Sorso, il mare della Sardegna, certo, ma anche l'interno, i musei modernissimi nei paesini, i Nuraghe, e le statuine dei primi insediamenti umani. La mostra di a Cagliari (che arriverà due anni dopo a Sassari e io la rivedrò!) il mare la sera. I tanti amici di Antonio colpiti da anemia mediterranea. Un'amica di Antonio (che oggi non c'è più) che si scusa perchè sta facendo una trasfusione all'ospedale e ci riceve lì. La militante quarantenne e omofoba allo sci di CAgliari. Le ragazze studentesse di Cagliari che non ci ospitano (sono solo donne..) ma ci cucinano pranzi e cene e non vogliono nemmeno una lira (eppure sono studentesse); la pasta al sugo con la spezia la saporita la gattina nera con una zampa in meno, Luciano, il fratello carcerato (per droga) di Antonio, in licenza (si dice così?) di tre giorni per ricongiungimento familiare, Leila, la sorella FANTASTICA di Antonio che mi farà scoprire gli Incubus, una discoteca in cima a un monte di 800 mt di altezza, la libreria di Sassari dove mi documento su tutti i popoli che sono passati per questa isola. Questi sono solo alcuni dei ricordi dell'estate 94, quando spesi poco meno di un mese in Sardegna ed ebbi come colonna sonora questo brano di Mietta che fino ad allora avevo cordialmente detestato (ma è così bello scoprire che qualcosa, o qualcuno, che non ti piaceva ora invece lo apprezzi..)
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