7 aprile 2009
L'informazione radio-televisiva: sciacallaggio senza contenuti
Ormai non è più solo questione di agenda setting o di volontà politica di distrarci da argomenti più importanti concentrandoci su notizie di cronaca.
Vedendo ieri il profluvio di inutili programmi che morbosamente, come sciacalli, erano a L'aquila nelle zone colpite dal sisma (tenendo in mano inutili telecamere o microfoni invece di aiutare i pompieri e i volontari a tirare fuori copri e superstiti dalle macerie) non si può non concludere che la tv non serve più a niente e che, impazzita, si arrabatta come può di fronte notizie nei confronti delle quali dovrebbe avere solo funzione di servizio (comunicare i consigli per chi si sposta da e verso i luoghi del sisma, richiedere il fabbisogno di volontari).
A cosa serve vedere Cesara Buonamici o Bruno Vespa che commentano con frasi di circostanza il disastro naturale del terremoto?
Non sono riuscito a vedere più di pochi minuti di questi programmi perchè l'odio nei confronti di questa tv sciacalla, di questi conduttori, prostitute e papponi dell'etere, mi prendeva le vene al punto tale da desiderare di vederli morti, loro, al posto delle vittime del terremoto.
Perché ierisera Carfagna e Gelmetti erano a Matrix? A che titolo? Cosa c'entrano? Perché non restano a lavorare per quello cui sono pagate (Pari opportunità e Istruzione)?
Ognuno sta usando questo sisma per ritagliarsi una importanza che evidentemente non ha.
Io sono con chi sta lavorando per liberare le vittime dalle macerie, con chi sta dando i primi soccorsi, allestendo le prime tendopoli, non con chi conciona esprimendo giudizi non richiesti (come il direttore de gr2 proprio ora, mentre scrivo, che parla di natura matrigna e dice che hanno fatto bene le opposizioni a dare piena disponibilità, per cosa non si capisce...) ammantandosi di una necessità che evidentemente gli manca.
Ricordiamoci di queste persone e, appena possiamo, democraticamente, facciamo a meno di loro.
Il paese non ne ha bisogno, noi non ne abbiamo bisogno, tanto meno chi oggi si ritrova senza casa o senza qualche familiare o amico.
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