Era l'estate del 2006 che invece di prendere sempre più i toni sbiaditi del ricordo è ancora fissa nel mio presente come un nodo non sciolto, un lutto non elaborato, una vita messa in sospeso e ancora non riavviata... Ero a Parigi, mio malgrado, e Mietta scandiva quelle giornate di paura, magoni e solitudine....
Non ho più (quasi) sentito il disco da allora, ma con me è sempre così, ad ascolti ripetuti maniacalmente, anche 10 volte di seguito, segue la nausea e la rimozione. Peccato perché quel disco val la pena di essere ancora ascoltato, soprattutto le canzoni di Mariella Nava e di Mario Venuti.
A leggerne i testi sembrano scritte per me... C'è anche la strofa in francese... coincidenze da film...
Chissà se il 22 maggio (quando la vedrò in concerto) riuscirò a far ripartire la mia vita in pausa... chissà dove ho messo il telecomando...
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